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Caso Totò Riina: la Cassazione auspica che l’esecuzione della pena non sia degradante

In nome del diritto ad una «morte dignitosa», la Prima sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27766 di oggi, ha annullato l'ordinanza con la quale il Tribunale di Sorveglianza di Bologna (il 20 maggio del 2016) aveva rigettato la richiesta di differimento dell'esecuzione della pena o, in subordine, di detenzione domiciliare presentata da Salvatore Riina a causa delle gravissime condizioni di salute del boss di Cosa nostra. Il Tribunale, in sede di rinvio, dovrà dunque condurre.

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