Nella riflessione di apertura di questo numero di “Guida al Diritto” si torna a esaminare il cosiddetto “decreto legge giustizia”, in particolare l’articolo 10 del Dl 132/2014. A tal proposito, nell’ambito della negoziazione assistita è stato previsto l’obbligo per l’avvocato di segnalare le operazioni contrarie alle norme sul riciclaggio di denaro sporco, salvo i casi in cui opera il segreto professionale.

La Suprema corte con la sentenza n. 18486 del 2014 ha affermato il principio in forza del quale, anche qualora sia scaduto il contratto di locazione, il conduttore conserva con la res locata il rapporto di detenzione qualificata che lo legittima ad agire nei confronti del locatore se questi compia delle azioni, violente o clandestine, per riottenere la disponibilità dell'immobile.

La controversia era stata causata dalla condotta del locatore che, una volta ottenuto il provvedimento giudiziale di convalida per il rilascio dell'immobile, aveva sostituito le chiavi alle porte del terrazzo e della cantina, dove erano alloggiati beni del conduttore, e aveva sospeso l'erogazione dell'acqua calda, in considerazione del fatto che il conduttore, pur continuando a pagare il corrispettivo, si era trasferito altrove a causa di infiltrazioni presenti nel bene locato.

Con la legge 28 aprile 2014 n. 67 è scomparsa la contumacia. Il nuovo assetto prevede che il processo in absentia dell'imputato possa essere celebrato soltanto in determinati casi, accomunati, nelle intenzioni del legislatore, dall'accertata conoscenza del procedimento o dall'accertata volontaria sottrazione alla conoscenza del procedimento o di atti del medesimo. Fuori dei casi in cui è legittimo procedere in absentia, l'assenza dell'imputato conduce alla sospensione del procedimento e alla conseguente sospensione della prescrizione del reato.

La questione è stata decisa all'udienza camerale del 17 luglio 2014 e il 3 settembre la Suprema corte ha reso pubblica la motivazione.

Con la sente nza 4460/2014 il Consiglio di Stato ha chiuso la dolorosa vicenda di Emanuela Englaro, dichiara ndo illegittima la decisione della regime Lombardia di non attuare la sentenza che disponeva la sospensione dell’alimentazione artificiale.

L'odierno arresto del Consiglio di Stato è una decisione densa di contenuti, di notevole spessore logico-giuridico, involgenti soprattutto, sul versante processuale, il tema della giurisdizione e, sul versante sostanziale, il delicato problema delle cure artificiali e del diritto alla vita.

La vicenda approdata a Lussemburgo parte da una controversia che vedeva opposti un consumatore che aveva comprato un biglietto aereo dalla compagnia aerea Germanwings per recarsi da Salisburgo (Austria) a Colonia (Germania). Il volo doveva atterrare alle 14.40, ma a causa del ritardato decollo aveva raggiunto il parcheggio solo alle 17.43. I portelloni si erano aperti poco dopo: il ritardo era stato di circa 3 ore.

Nella tabella sottostante si riportano schematicamente tutte le novità del Dl 132/2014 e le pagine del commento pubblicate sul n. 39 di «Guida al Diritto» e quelle presenti in questo fascicolo

Mentre la direttiva n. 11/2013 orienta gli Stati in materia di Adr per i consumatori verso sistemi Adr eterodiretti, sostanzialmente gratuiti e senza che possa essere imposta l'assistenza legale, il Governo italiano, se l'avesse inserita nel Dl 132, avrebbe orientato la politica legislativa in tale settore imponendo proprio in quelle liti un sistema di Adr di negoziazione diretta mediante avvocato e conseguentemente di tipo onerosolttt

Sistemi responsabili e condivisi sono altamente auspicabili, ma immaginare che la strada da percorrere per la loro introduzione e affermazione sia quella dell'obbligatorietà, denota una errata quanto implicita assimilazione di percorsi che possono essere accomunati soltanto perché dal punto di vista formale possono concludersi con un accordo. Occorrerà dunque seguire con attenzione l'iter parlamentare e verificare quali spazi si apriranno al dibattito e alle eventuali modifiche dell'articolato predisposto dal Governo, che si auspicano migliorative, soprattutto in relazione ai prospettati dubbi relativi alla obbligatorietà

Gli avvocati dovranno informare i clienti all'atto del conferimento dell'incarico della possibilità di ricorrere alla convenzione di negoziazione assistita, ma contestualmente anche della possibilità di avvalersi della mediazione e degli altri percorsi alternativi previsti dalla legge. Una situazione che pone le parti dinanzi a una serie di opportunità, ma rispetto alle quali la negoziazione assistita appare favorita

A prescindere dalla presenza degli avvocati, i quali hanno il compito di assistere le parti e di assicurare la conclusione di accordi validi e non affetti da vizi giuridici, entrambe le previsioni di legge qui considerate (articoli 6 e 12 del Dl 132/2014) si fondano sull'autonomia negoziale: soltanto in presenza di un accordo volontario tra le parti interessate, infatti, i due istituti possono trovare applicazione

In base alla modifica, salvo che per l'espropriazione forzata , in relazione a qualsiasi procedimento giurisdizionale, trova piena applicazione il principio della soccombenza, che può essere derogato attraverso la pronuncia della compensazione, totale o parziale, delle spese anticipate, esclusivamente nelle ipotesi tassativamente stabilite

L'intenzione del legislatore è ovvia: se l'attore ha scelto di avvalersi del processo ordinario di cognizione, ma, in considerazione delle difese del convenuto, è sufficiente la celebrazione di un processo sommario, il giudice può disporre il passaggio dall'uno all'altro, così semplificando l'istruzione e accelerando i tempi del processo per giungere alla decisione

Diversamente dalla maggior parte delle altre disposizioni, nulla è previsto dall'articolo 15 in esame in ordine all'entrata in vigore del nuovo articolo 257-ter inserito nel codice di rito, sicché questo sarebbe da considerare già immediatamente applicabile anche ai processi pendenti.

Come alcuni commentatori si sono preoccupati di chiarire, nonostante l'assonanza terminologica, la sospensione feriale dei termini e le norme in tema di ferie dei magistrati non sono coincidenti: da un canto, nessun ufficio giudiziario, ancorché nel periodo feriale, chiude completamente; correlativamente, dall'altro canto, i magistrati (e gli avvocati e procuratori dello Stato) non vanno in ferie esclusivamente nel suddetto periodo feriale

La nuova disposizione accogliendo le sollecitazioni avanzate a più riprese da una parte della dottrina, introduce un regime giuridico differenziato per il saggio degli interessi per le obbligazioni pecuniarie che costituiscono oggetto di condanna giudiziale. Viene esteso l'ambito di applicazione del saggio degli interessi stabilito dal Dlgs n. 231 del 2002 a qualsiasi rapporto di credito-debito di cui venga chiesta la tutela in un procedimento di cognizione

Si tratta di un nuovo adempimento posto a carico della parte che si rivolge all'autorità giurisdizionale per chiedere tutela, assai spesso (come evidenziato inizialmente) dopo aver già dovuto rivolgersi al giudice per ottenere un provvedimento di condanna che vale come titolo esecutivo. In precedenza, infatti, la formazione del fascicolo d'ufficio del processo di espropriazione avveniva d'ufficio a opera dell'ufficiale giudiziario, una volta compiuto il pignoramento

L'articolo 19 si segnala per essere la disposizione che interviene in modo più esteso e incisivo sul codice di rito: riordinando l'intero procedimento di espropriazione presso terzi; razionalizzando la disciplina della ricerca dei beni da pignorare del debitore; cercando di disciplinare l'ipotesi dell'infruttuosità dell'espropriazione forzata

L'attuale riforma del 2014 si limita a riordinare la materia, dettando disposizioni di dettaglio, così colmando molte lacune esistenti a ragione dell'eccessiva sintesi delle disposizioni previgenti, cercando di semplificare e chiarire il regime in vigore e di dare una sistematizzazione alle norme

Il Dl n. 132 del 2014 intende trovare una soluzione a una questione che si pone assai frequentemente nella pratica: spesso infatti quando viene data esecuzione forzata al titolo esecutivo contenente la condanna per rilascio di un immobile, l'ufficiale giudiziario rinviene nell'immobile stesso beni mobili che sono estranei all'esecuzione

E' una previsione che in termini generali non può non essere accolta con entusiasmo, dal momento che una verifica costante delle attività processuali è indispensabile per una valutazione consapevole dei risultati delle molteplici riforme che tumultuosamente si susseguono in Italia. Anzi, una delle più gravi lacune dell'intero sistema può essere proprio individuata nell'assenza di qualsiasi (o quasi) strumento di controllo