Il tema della settimana Sotto la lente il riassetto della giustizia di pace e onoraria. Il presidente dell’Associazione nazionale giudici di pace Gabriele Di Girolamo evidenzia come, nonostante distanze e criticità, il tavolo di confronto con il ministro Orlando non si è mai interrotto, e l’auspicio è che le proposte su debito della giustizia, e sulle tutele costituzionali, non rimangano inascoltate.

“Sotto la lente” dei giudici il settore della responsabilità nella Rc auto e i profili risarcitori degli operatori sanitari. La Corte costituzionale, con la sentenza 235/2014 e il tribunale di Milano, con la decisione 9693/2014, hanno dato importanti risposte agli operatori del diritto

Con la sentenza 16 ottobre 2014 n. 235 la Corte costituzionale ha deciso su una materia che si trascina da quasi un decennio, riconoscendo la rispondenza costituzionale dell’articolo 139 del codice delle assicurazioni e, in particolare, di un sistema normativo che limiti i canoni del risarcimento del danno alla persona per lesioni di lieve entità conseguenti a sinistri stradali.

La legge, “sanata” da ogni sospetto di incostituzionalità, trova applicazione in un vastissimo numero di sinistri stradali che avranno dunque disciplina risarcitoria esclusivamente nel dettato dell’articolo 139 del Cda e nella tabella contenuta nel decreto ministeriale, con valori che assorbono integralmente ogni aspetto del danno alla persona.

Con la sentenza 9693/2014 il tribunale di Milano ha proposto, attraverso alcune decisioni assurte anche agli onori della cronache massmediatiche , una lettura diversa della disciplina della responsabilità dell’operatore sanitario , i nterpretando in veste positiva, il senso dell’articolo 3 della legge 189/2012 (nota come legge Balduzzi)  e proponendo quindi una lettura del tutto nuova rispetto alla tradizione giurisprudenziale dell’ultimo quindicennio

La decisione resa dal tribunale di Milano, a firma del giudice Gattari, si pone in modo costruttivo e razionale nell’acceso dibattito dottrinale e giurisprudenziale che è emerso in ordine alla valutazione dell’impatto dell’articolo 3 della “legge Balduzzi” sulla materia degli indennizzi per responsabilità civile da errore medico.

Equa riparazione nei procedimenti di fallimento, effetti sul giudicato della dichiarazione di inconstituzionalità di una norma e il passaggio forzato dal part-time al tempo pieno. Sono alcuni dei temi presenti in questa nuova rubrica dove vengono segnalate le sentenze più rilevanti uscite sul Quotidiano del diritto e sul nostro sito di Guida al Diritto di Cassazione, Consiglio di Stato, Tar e Corte di giustizia europea nella settimana precedente alla chiusura redazionale della rivista.

Gli atti introduttivi cartacei delle parti vanno ancora depositati con le vecchie modalità in cancelleria? Niente da fare, ad avviso del tribunale di Padova, per chi si sia invece avvalso del sistema telematico d'ora in poi imperante nel processo civile, giacché esso riguarda esclusivamente gli atti "endoprocedimentali", successivi cioè a quelli da produrre in limine litis.

Desta qualche perplessità l’assunto in base al quale non ci sia rimedio per una memoria regolarmente pervenuta all’ufficio tramite Pec al pari di quella inviata per raccomandata, dal momento che i pilastri dell’ordinamento processuale non vengono intaccati da un sia pure irregolare utilizzo degli strumenti telematici.

In sede di conversione del decreto legge 22 agosto 2014 n. 119 (Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell’interno) sono state inserite non molte modifiche ma tutte significative e volte a rendere più semplice l’applicazione delle nuove regole

Le norme che consentono di sanzionare condotte illegali durante le competizioni sportive sono state rese di applicazione più semplice. Tra le novità spicca, perché ha creato molte polemiche, l’introduzione dell’obbligo per le società sportive di farsi carico di parte delle spese sostenute dallo Stato per mantenere l’ordine pubblico negli stadi.

Con la decisione 4985/2014 il Consiglio di Stato è intervenuto sul delicato profilo del rapporto sussistente tra ricorso principale e incidentale in ipotesi di due sole partecipanti alla gara di appalto e, in accoglimento parziale dell'appello principale, ha disposto l'annullamento dell'ammissione alla gara di entrambe le società contendenti

Legittimazione del ricorrente in via principale a impugnare l’aggiudicazione disposta a favore del solo concorrente rimasto in gara. Concetto di “identità” di vizio. Potere di soccorso istruttorio. Sono questi i temi sotto la lente dei giudici del Consiglio di Stato analizzati con la decisione 4985/2014 in un giudizio avente oggetto una procedura di gara.

Legittima la norma del collegato lavoro del 2010 (legge 183/2010) che prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni di trasformare un rapporto di lavoro da part-time a tempo pieno. I principi Ue (come quelli dettati dalla direttiva n. 97/81/Ce) non vietano che una normativa possa riconoscere al solo datore di lavoro la facoltà di disporre la trasformazione di un contratto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno, anche senza consenso del lavoratore. Il principio lo ha stabilito la Corte di giustizia europea nella sentenza pronunciata nella causa C-221/13.