I L TEMA DELLA SETTIMANA Uno spaccato sulla produttività dei tribunali e delle Corti d’appello italiane che non è semplice decifrare. Dall’analisi dei dati pubblicati dal ministero della Giustizia emerge un quadro di “sofferenza“ in termini di arretrato ma anche l’esistenza di distretti virtuosi nei quali l’Italia è allineata all’Europa. A fare il punto sui risultati del dicastero sono intervenuti i professori Marcello Clarich e Giuliano Fonderico, per i quali cercare di risolvere solo i problemi di quantità rischia di dimenticare la qualità del servizio giustizia.

Dalle modifiche al codice degli appalti, passando per le nuove regole sulle locazioni per i grandi immobili, fino alla razionalizzazione del sistema dei rifiuti: sono questi gli assi portanti della conversione del decreto legge 12 settembre 2014 n. 133, meglio conosciuto come “Dl sblocca Italia”.

Dalle locazioni alla materia ambientale, dalle procedure di gara agli immobili. Una selezione delle  materie più significative che compongono la legge di conversione del Dl 133/2014. La mappa che presentiamo è una guida alla lettura per i nostri abbonati che oltre a dare una visione d’insieme sulle norme, facilita l’individuazione del commento sulla singola novità legislativa.

La predisposizione di un programma di risanamento ambientale e del documento di indirizzo strategico per la rigenerazione urbana sono affidati a un Commissario straordinario del Governo e a un soggetto attuatore, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nel rispetto dei principi europei di trasparenza e concorrenza.

Per quanto riguarda gli interventi su manufatti esistenti, è stato chiarito che qualsiasi opera deve riguardare solo l’area interessata e non deve comportare un aumento della superficie coperta. In attesa dell’attuazione del relativo piano, il proprietario può eseguire tutti i lavori conservativi tranne la demolizione e la ricostruzione non giustificata.

L’articolo 18 introduce una duplice “deroga”, con ciò non ponendosi in termini di legge speciale rispetto alla legge generale, quanto dettando una regola sull’applicazione che sottrae, nel ricorso di determinate condizioni economiche e formali, alcuni contratti di locazione a uso diverso da quello abitativo alla disciplina degli articoli 27 e seguenti delle legge 392/1978.

L’omessa indicazione della porzione da imputare a corrispettivo della vendita non è da intendersi come causa di nullità del contratto, per difetto di uno dei requisiti dello stesso, ma cagionerà l’impossibilità di ravvisare, nella volontà espressa dalle parti, la funzione propria del modello previsto dall’articolo 23 e quindi di operarne la sussunzione nello schema previsto.

La deliberazione del Cdm, se va in contrasto con il motivato dissenso che era stato espresso a tutela dell’interesse sensibile, dovrà a propria volta essere motivata. Si tratta di una novità solo per il legislatore, in quanto già da tempo la giurisprudenza amministrativa ha evidenziato che anche gli atti di alta amministrazione, sono soggetti all'obbligo di motivazione.

Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione (ossia, entro il 10 febbraio 2015), dovrà essere compiuta una sorta di censimento nazionale degli impianti di incenerimento attualmente in esercizio (o già autorizzati) al fine di individuare la capacità complessiva nazionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati.

Questa settimana sotto la lente della giurisprudenza c’è il tema delle professioni. Le sezioni Unite civili hanno ribadito il principio per cui l’avvocato può determinare la sua parcella, in accordo con il cliente, in misura percentuale rispetto al valore dell’affare, purché ci sia proporzione tra entità della somma e attività svolta. Nel penale, i giudici della seconda sezione, hanno ritenuto responsabile di truffa contrattuale un commercialista che per ottenere il rinnovo del mandato aveva fornito rassicurazioni a un suo cliente circa la corretta presentazione delle dichiarazioni dei redditi di quest’ultimo, in realtà mai presentate.

La mancata tenuta del registro dell’anagrafe condominiale o la modifica di parti condominiali che possono portare alla decadenza del certificato di prevenzione incendi costituiscono gravi irregolarità che giustificano la revoca giudiziale dell’amministratore del condominio.

La modifica di parti comuni dell’edificio, attuata unilateralmente dall’amministratore, costituisce comportamento inescusabile che legittima la revoca giudiziale per gravi irregolarità.

Gli obblighi dell’amministratore impegnano lo stesso a prestare la propria opera per raggiungere il risultato desiderato, offrendo la diligenza del professionista di media attenzione e preparazione. Sarebbe però errato, oltre che pericoloso, concludere che ogni inadempimento dia luogo alle gravi irregolarità legittimanti la revoca giudiziale.

Per determinare l’aggravante dell’ingente quantità di sostanza stupefacente, dopo la reintroduzione della nozione di quantità massima detenibile, mantengono validità i criteri basati sul rapporto tra principio attivo e valore massimo detenibile in base alla tabella.

Si può ritenere che oggi, dopo la pronuncia della sesta sezione penale della Cassazione, viene imposta al giudice del merito una rigorosa e puntuale verifica delle circostanze del caso concreto, rispetto alla quale il superamento/non superamento del limite di “2000” volte la Qmd è criterio guida, ma non assoluto.

Contraria al diritto dell’Unione la norma italiana sul contratto di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola. Dopo la sentenza 26 novembre 2014, cause riunite C-22/13, C-61/13, C-62/13, C-63/13 e C-418 si è aperto il dibattito sulle conseguenze interne della decisione dei giudici di Lussemburgo. Vi presentiamo l’ampio resoconto sugli sviluppi di un contenzioso che dura da più di cinque anni.

Secondo i magistrati, l’Unione non ammette una disciplina, che in attesa dell’espletamento dei concorsi, autorizzi il rinnovo dei contratti a scadenza per la copertura dei posti vacanti, senza indicare tempi certi per lo svolgimento delle selezioni ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa dei rinnovi.

Al di là dei facili entusiasmi espressi dai mass media deve escludersi, a un attento esame delle regole di settore e della giurisprudenza italiana e comunitaria, che la pronuncia possa garantire la conversione giudiziale dei rapporti da tempo determinato a tempo indeterminato. Di certo però lo Stato dovrà riorganizzare l’attuale sistema.