PRIMO PIANO

EDITORIALE

Testimoni di giustizia, si profila una nuova legge più flessibile

IL TEMA DELLA SETTIMANA Tra le questioni più urgenti elaborate dalla relazione della Commissione parlamentare antimafia sul sistema di protezione dei testimoni di giustizia, secondo il procuratore Paolo Giordano, ci sono: la necessità di differenziare i testimoni di giustizia border line che, cioè, non sono completamente terzi rispetto al contesto criminale su cui riferiscono; la necessità di istituire la figura di un tutor che accompagni il testimone di giustizia in tutto il suo percorso e funga anche da sostegno psicologico, infine, la necessità di ripensare alla località protetta come luogo preferenziale della sicurezza.

LEGISLAZIONE

I tempi ora indicati non variano in caso di figli minori

La presenza di figli minori nati non incide sulla durata del periodo minimo di separazione necessario per richiedere il divorzio. Divorziare può diventare, perciò, questione di pochi mesi. La maggiore brevità dei termini nel caso di separazione consensuale è motivata dalla necessità di non frustrare la decisione dei coniugi di accelerare l’uscita dal matrimonio.

La comunione legale viene sciolta con la prima udienza

La riforma non avrà ripercussioni in sé negative sui problemi relativi alla condi­visione delle responsabilità genitoriali. Anzi è possibile ipotizzare che vi possa essere maggiore serenità tra i genitori che abbiamo risolto con più celerità il problema della definizione legale della loro scissione coniugale.

GIURISPRUDENZA

Incarichi dirigenziali: dopo il no al Fisco si apre il contenzioso

In questo appuntamento si affronta un tema molto particolare che ha già diviso la giurisprudenza e sta animando gli interpreti; si tratta, peraltro, di questione molto problematica che può avere delle ricadute di significativa importanza su un settore delicato come quello delle obbligazioni pubbliche. In particolare, dopo l'intervento della Corte costituzionale del mese scorso, che ha “bocciato” il sistema di attribuzione delle funzioni dirigenziali provvisorie elaborato dall'Agenzia delle entrate in favore di propri funzionari, ci si chiede che sorte spetterà agli atti formati dai dirigenti decaduti. Si tratta di una questione giuridica attorno alla quale può ipotizzarsi la nascita di un contenzioso dai numeri particolarmente rilevanti e diffuso sul territorio nazionale. Al momento, è già contrasto di giurisprudenza.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Non basta l’assenza di contabilità per condannare l’amministratore a risarcire la società nella misura del divario tra attivo e passivo

Nell’azione di responsabilità promossa dal curatore del fallimento di una società di capitali nei confronti dell’amministratore della stessa l’individuazione e la liquidazione del danno risarcibile dev’essere operata avendo riguardo agli specifici inadempimenti dell’amministratore, che l’attore ha l’onere di allegare, onde possa essere verificata l’esistenza di un rapporto di causalità tra tali inadempimenti e il danno di cui si pretende il risarcimento. Nelle predette azioni la mancanza di scritture contabili della società, pur se addebitabile all’amministratore convenuto, di per sé sola non giustifica che il danno da risarcire sia individuato e liquidato in misura corrispondente alla differenza tra il passivo e l’attivo accertati in ambito fallimentare, potendo tale criterio essere utilizzato soltanto al fine della liquidazione equitativa del danno, ove ricorrano le condizioni perché si proceda a una liquidazione siffatta, purché siano indicate le ragioni che non hanno permesso l’accertamento degli specifici effetti dannosi concretamente riconducibili alla condotta dell’amministratore e purché il ricorso a detto criterio si presenti logicamente plausibile in rapporto alle circostanze del caso concreto.

In assenza di prova indennizzo liquidato in via equitativa

Con la sentenza in esame si dovrebbe finalmente metter fine alla prassi di avviare azioni giudiziarie che anziché procedere a una corretta ricostruzione delle singole colpe e a una coerente richiesta di risarcimento del danno, raggiungono solo lo scopo di realizzare una immotivata responsabilità solidale tra tutti gli organi sociali.

Valido il pignoramento di beni se la quota di comproprietà non indicata nell’atto è ricavabile dalla trascrizione

In caso di pignoramento di beni appartenenti solo in quota all’esecutato, ove nel relativo atto non sia indicata la misura di quest’ultima, ma essa si ricavi con chiarezza dalla nota di trascrizione, la reciproca interazione tra i due atti consente di escludere ogni incertezza sull’identificazione del diritto assoggettato a esecuzione, sicché non può essere dichiarata la nullità dell’atto di pignoramento in dipendenza della sua pure sussistente lacuna originaria.

Esaltato il principio di conservazione del documento

La reciproca interazione tra il pignoramento immobiliare e la sua trascrizione presso la conservatoria consente di escludere ogni incertezza sull’identificazione del diritto assoggettato a esecuzione, sicché non può essere dichiarata la nullità dell’atto in dipendenza della sua pur sussistente lacuna originaria.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Il giudice diventa “incompatibile” se non applica l’ipotesi della particolare tenuità del fatto dopo aver preso i fascicoli dal Pm

Il giudice ai fini della sentenza di proscioglimento per particolare tenuità, adottata ex articolo 469 del Cpp, può acquisire d’ufficio il fascicolo del pubblico ministero, in analogia a quanto previsto nel giudizio sulla richiesta di applicazione della pena. Con l’effetto che, quando il giudice non ritenga applicabile l’ipotesi della particolare tenuità, la così avvenuta piena cognizione dei fatti determinerà la sua successiva incompatibilità ex articolo 34 del Cpp.

La verifica iniziale esclude valutazioni sulla responsabilità

Se gli atti contenuti nel fascicolo per il dibattimento risultano insufficienti al fine di determinare il proscioglimento dell’imputato, è all’evidenza necessario procedere al giudizio, dove poi, se ne ricorrono le condizioni, potrà applicarsi la causa di non punibilità ex articolo 469 del codice di procedura penale.

AMMINISTRATIVO

GIURISPRUDENZA

Fecondazione eterologa: valido il principio che sancisce l’irrilevanza dell’identità genetica

Con la sentenza in esame il Tar Veneto, nel respingere il ricorso avverso l’impugnazione della Delibera della Giunta regionale del Veneto n. 1654 del 9 settembre 2014 avanzato dalle Associazioni di tutela di categoria, delinea interessanti prospettive in tema di competenza della regione in materia di fecondazione eterologa e inoltre si esprime sulla irrilevanza, nel nostro ordinamento, del principio relativo alla identità genetica: infatti, la donna che ha partorito è l’unica a cui può essere attribuita la maternità, essendo giuridicamente irrilevante il fatto che l’embrione che le sia stato trasferito in utero fosse formato da materiale genetico altrui.

Su questa materia la Regione può intervenire

Secondo i giudici amministrativi del Tar Veneto risulta legittimo non solo l’intervento della regione sul numero delle donazioni dei gameti, ma anche l’intervenuto riconoscimento della possibilità di effettuare la fecondazione eterologa nell’ambito dei centri già autorizzati all’effettuazione di quella “omologa”.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

SPECIALE Dalla valutazione delle esigenze ai criteri di scelta: il primo appuntamento con la legge 47/2015 Le nuove misure cautelari: istruzioni operative

SPECIALE
Dalla valutazione delle esigenze ai criteri di scelta: il primo appuntamento con la legge 47/2015 Le nuove misure cautelari: istruzioni operative

Tutela rafforzata anche con il canone dell’attualità

Parte il primo approfondimento a schede sintetiche riguardo la nuova legge sulla custodia cautelare, in particolare alle esigenze cautelari in rapporto alla discrezionalità del giudice e ai criteri di scelta della misura. La legge 16 aprile 2015 n. 47, pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” del 23 aprile 2015 n. 94, contiene importanti modifiche in materia di misure cautelari personali (si veda «Guida al Diritto» n. 20/2015, pagine 14 e seguenti), sulle quali, sia pure a prima lettura, è utile focalizzare l’attenzione, per coglierne gli aspetti di maggiore rilievo operativo. Non ci si sofferma, invece, per esigenze di sintesi, sull’articolo 14 della norma perché riguarda materia di competenza essenzialmente della magistratura di sorveglianza e non è immediatamente conferente rispetto alla disciplina delle misure cautelari.

Necessario scegliere la misura “adeguata”

Siamo ora arrivati al momento di esaminare i criteri di scelta della misura cautelare. La logica generale che presiede alle norme è quella di considerare il carcere come extrema ratio , precisando ulteriormente che il ricorso al carcere è possibile soltanto quando le altre misure, coercitive o interdittive, anche se applicate congiuntamente, risultino inadeguate.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Ambiente e territorio

    Appalti

    Atti e provvedimenti amministrativi

  2. c

    Condominio

    Consumatore

  3. e

    Esecuzione civile

  4. f

    Fallimento

    Famiglia e filiazione

    Fecondazione medicalmente assistita

  5. m

    Misure cautelari

  6. p

    Prova penale

    Pubblica amministrazione

    Prova civile

    Procedimento amministrativo

  7. r

    Responsabilità e risarcimento

    Reato

  8. s

    Separazione e divorzio

    Separazione dei beni

    Spese di giudizio

    Sanità e bioetica

  9. u

    Usucapione

  10. v

    Vendita

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