Un vademecum per un corretto rapporto con l’Erario
Obiettivi, finalità e "taglio" del nuovo appuntamento con l'approfondimento di Guida al Diritto. Nove parti, impostate in modo teorico e pratico, per aiutare i giovani a gestire lo studio legale.
Obiettivi, finalità e "taglio" del nuovo appuntamento con l'approfondimento di Guida al Diritto. Nove parti, impostate in modo teorico e pratico, per aiutare i giovani a gestire lo studio legale.
Un intero capitolo dedicato ai principali oneri che ricadono sui giovani che si apprestano a esercitare l’attività. Dalle regole sulla partita Iva, ai regime agevolativi, alla scelta se esercitare da singoli o in società: nella check list di adempimenti minimi per avviare lo studio, un’ulteriore voce da spuntare è quella legata all’apposito conto corrente da aprire.
Il momento importante per la costituzione dello studio è rappresentato dall’apertura della partita Iva. In questa fase è necessario valutare in modo attento la scelta del regime fiscale. Due le opzioni: utilizzare le regole fissate per l’imprenditoria giovanile ovvero il regime fiscale agevolato per il lavoro autonomo.
Un intero capitolo dedicato ai principali oneri che ricadono sui giovani che si apprestano a esercitare la professione. Dalle regole sulla partita Iva, ai regime agevolativi, alla scelta se esercitare da singoli o in società. Nella check list di adempimenti minimi per avviarsi alla professione, un'ulteriore voce da spuntare è quella legata all’apposito conto corrente da aprire. La partecipazione del legale è limitata a una sola associazione e ciò, comunque, non può pregiudicare l’autonomia, la libertà e l’indipendenza intellettuale o di giudizio nello svolgimento dell’incarico che gli viene conferito. I redditi delle associazioni sono determinati secondo i criteri di cassa come i professionisti che esercitano in modo individuale.
Un intero capitolo dedicato ai principali oneri che ricadono sui giovani che si apprestano a esercitare la professione. Dalle regole sulla partita Iva, ai regime agevolativi, alla scelta se esercitare da singoli o in società. Nella check list di adempimenti minimi per avviarsi alla professione, un'ulteriore voce da spuntare è quella legata all’apposito conto corrente da aprire. Nella lista degli adempimenti è prevista anche l’apertura di uno o più conti correnti dedicati. Questo per garantire una maggiore tracciabilità dei pagamenti effettuati dai clienti. Il professionista inoltre è tenuto ad assicurarsi per limitare eventuali errori commessi nell’esercizio della sua attività.
Le regole previste in materia di fatturazione e delineate dal Dpr 633/1972 si applicano anche agli avvocati. Per il legale si pone la scelta di emettere la parcella o al momento dell’incasso o entro il giorno 15 del mese successivo a quello di tale circostanza, purché il documento emesso indichi in dettaglio le operazioni effettuate e le prestazioni di servizio siano individuabili.
Il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni è determinato in maniera analitica sulla base del principio di cassa, ossia imputando i componenti positivi e negativi di reddito al periodo d’imposta in base alla loro manifestazione finanziaria e non in base alla loro maturazione (cosiddetto principio di competenza).
L’Iva rappresenta un’imposta indiretta sul consumo dei beni e dei servizi. La disciplina è dettata dal Dpr 633/1972 e, a livello comunitario, dalla sesta direttiva Cee. Si ricorda brevemente che il tributo colpisce il consumatore finale e che esistono tre aliquote del 4, 10 e 22% a seconda dell’ambito di applicazione.
L’esercizio della professione in forma associata ha lasciato sul campo diversi dubbi sul profilo eminentemente fiscale. L’Agenzia delle entrate ha precisato di recente con una circolare che deve prevalere l’aspetto soggettivo e quindi la qualifica di redditi di impresa ai risultati prodotti dalle Stp.
La legge di Stabilità per il 2015 ha introdotto un nuovo regime fiscale agevolato, esteso anche ai titolari di reddito professionale e quindi anche agli avvocati. In base alle nuove regole, il reddito verrà determinato su base forfettaria e con una successiva tassazione con un’imposta del 15 per cento. In questo modo non si verserà alcun altro tributo.
Va ricordato che l’esercizio dell’opzione vincola i soggetti richiedenti per almeno un triennio, trascorso il quale la scelta resta valida per ciascun anno successivo fino a quando opera la concreta applicazione di quanto voluto in precedenza.
L’Irap è un’imposta regionale in quanto ha un ambito territoriale ben definito. Ha sostituito diversi tributi passati quali Ilor, Iciap e altri e va esaminata sotto diversi profili. È reale in quanto si applica all’attività svolta senza prendere in considerazione le condizioni economiche del soggetto tassato, è indeducibile dalle imposte sul reddito.
Il nodo da sciogliere sull’Irap professionisti riguarda il concetto di autonoma organizzazione. Sulla nozione pratica, tuttavia, il Legislatore non è intervenuto lasciando così la decisione se il versamento fosse dovuto o meno al buon senso dei giudici. E questo ha portato a pronunce di segno completamente opposto.
L’accertamento passa anche per gli studi di settore. Si tratta di uno strumento certamente più raffinato e completo dei vecchi parametri che prende in considerazione molteplici elementi per ricostruire in modo induttivo gli introiti professionali. Alla base della rettifica devono essere poste presunzioni legali ossia gravi, precise e concordanti.
Sulla base di numerose sentenze della Cassazione è evidente come l’accertamento basato esclusivamente su studi rappresenti una presunzione semplice. Gli ulteriori elementi della precisione, gravità e concordanza devono essere dimostrati dall’Amministrazione. In caso contrario sussisterebbe un’ingiustificata inversione dell’onere della prova.
L’accertamento è senza dubbio il mezzo principale a favore dell’amministrazione per riscontrare eventuali comportamenti illeciti commessi dal contribuente. La procedura generalmente avviene mediante ispezioni presso la società e in seguito deve essere redatto un Pvc. Il tutto va effettuato senza ledere i diritti costituzionalmente garantiti del cittadino.
Al cittadino è lasciata sempre piena facoltà di contestare quanto rettificato in base alle indagini presso l’istituto di credito. Certamente la difesa può risultare più difficile in caso di ispezioni anche su conti intestati a terzi che possono fare presumere a una volontà del soggetto accertato di occultare operazioni commerciali.
Altra novità sul piano strettamente operativo è rappresentata dall’obbligatorietà di emettere fatture elettroniche per i soggetti che cedono servizi alla Pa. Tra i numerosi benefici la maggiore efficienza e la riduzione dei costi, sia per le imprese sia per l’amministrazione e il contrasto all’evasione fiscale, stante la tracciabilità delle operazioni.
Il diritto e dovere di fedeltà nei confronti del cliente viene controbilanciato dal ruolo sociale riconosciuto al professionista che è tenuto anche a valutare con estrema attenzione le reali finalità del cliente e se del caso non accettare il mandato.
Il professionista ha il dovere di registrare e conservare i dati e le informazioni sui propri clienti. Ha l’obbligo di comunicare al Mef le infrazioni in materia di uso del contante. Il rispetto del segreto viene meno quando si ha il sospetto di operazioni di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Gli indicatori di anomalia rappresentano dei dati creati all’amministrazione per rendere più facile l’individuazione di quelle operazioni che possono rivelarsi sospette. Si tratta certamente di dati esemplificativi che devono poi tenere presente la situazione reale del soggetto.
L’identificazione del cliente avviene generalmente mediante l’esibizione di un documento non scaduto e questo va fatto prima di instaurare il rapporto continuativo. Quando si ha a che fare con società occorre individuare l’identità dei rappresentanti alla firma per l’operazione da eseguire.
In linea di massima su parere n. 62 del Cnf i controlli vanno effettuati in caso di trasferimento immobiliare in sede di giudizio di separazione o divorzio e anche sulle pratiche risarcitorie stragiudiziali. Non occorrono particolari controlli nel caso di contratti di locazione.
L’obbligo di registrazione riguarda determinate informazioni e relative al cliente, al titolare effettivo e alle caratteristiche della prestazione, come ad esempio i mezzi di pagamento. Previsto poi anche l’obbligo di conservare per dieci anni le informazioni acquisite.