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EDITORIALE

Camere civili: la sfida dell’unità per legali protagonisti

IL TEMA DELLA SETTIMANA Contribuire a delineare i contorni di quella che sarà la figura del “nuovo” avvocato, salvaguardandone le ragioni fondanti ed esaltandone il ruolo di protagonista del cambiamento, è per Laura Jannotta, il nuovo presidente dell'Unione nazionale delle Camere civili, il compito che l'avvocatura deve assumersi. La finalità è di perseguire obiettivi nuovi, nel segno della continuità: formazione, internazionalizzazione della professione, rapporti con la politica e con i cittadini e infine unità all'interno della categoria. Sono le grandi sfide che gli avvocati civilisti intendono vincere.

PRASSI

Per tutti gli atti endoprocessuali solo deposito virtuale

In caso di necessità, dovuta ad esempio al malfunzionamento del sistema, la parte può essere autorizzata al deposito degli atti con modalità non telematiche. Nella prassi, viene depositato il documento in formato cartaceo con allegata l'istanza di autorizzazione per evitare che, in attesa della decisione del giudice, spiri il termine perentorio per la consegna.

Quella necessità di creare e custodire fascicoli cartacei

Le copie di cortesia, collocate nelle mere prassi organizzative dei singoli uffici giudiziari, non devono essere formalmente inserite nel fascicolo processuale (non sono, cioè, obbligatorie), ma una volta allegate, il cancelliere non deve apporvi il timbro di deposito o altro equivalente, onde non ingenerare confusione.

Con meno front office aumenta il tempo per la ricezione on line

La riduzione dell’orario di apertura al pubblico consentirà alle cancellerie di riservare una parte rilevante del proprio lavoro alla ricezione degli atti inviati telematicamente. Dovrebbero cioè incrementare la quantità di tempo dedicata all’accettazione degli atti telematici in misura almeno pari a quella della riduzione dell’orario di apertura.

Consegna tempestiva anche se la ricevuta arriva dopo le ore 14

Le questioni relative alle anomalie del deposito telematico non sono (ancora) assistite da una disciplina ad hoc per far fronte all'eventuale preclusione formatasi a sfavore della parte incolpevole: allo stato, dunque, ogni eventuale proroga dei termini dovrà necessariamente comunque muovere da una istanza della parte interessata.

Esclusa dal telematico l’ingiunzione di pagamento europea

L'opzione ermeneutica che assegna prevalenza alla forma cartacea si impone anche per effetto delle direttive offerte dalla giurisprudenza di Lussemburgo. La Corte di giustizia, infatti, ha avuto modo di precisare che gli Stati membri non possono imporre liberamente requisiti ulteriori di forma previsti dalla loro legislazione nazionale.

Eliminata la necessità di sottoscrizione del verbale di udienza

Resta l'obbligo della firma nel caso in cui i litiganti concludano accordi negoziali a contenuto squisitamente transattivo o aventi natura conciliativa. In questi casi, infatti, la mancanza di sottoscrizione autografa determinerebbe notevoli difficoltà in sede di trascrizione, sicché è necessario che il giudice provveda a stampare su carta il verbale.

Professionisti “obbligati” a iscriversi al Reginde

Per il rilascio della copia in forma esecutiva di un provvedimento devono essere percepiti i diritti di cui all’articolo 268 del Dpr 115/2002. Ne consegue che non è possibile per il difensore provvedere in autonomia all’estrazione della copia e alla sua autenticazione con esonero dal versamento di qualsiasi diritto.

GIURISPRUDENZA

Sui sequestri il fisco non può opporsi

Il fisco non può opporsi al sequestro conservativo di beni di un gruppo di imputati rinviati a giudizio per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari. E ancora: l’Asl è sempre responsabile per interventi non adeguati. E infine: per altre giurisdizioni prevale la materia degli appalti. Sono queste le questioni affrontate dai giudici delle diverse corti della Penisola.

CIVILE

Un decreto d’attuazione complesso e articolato

Con il Dlgs 151/2015 è entrato in vigore lo scorso 24 settembre il più complesso decreto del Jobs Act. Il testo disciplina la semplificazione degli adempimenti e la revisione del regime delle sanzioni in materia di lavoro e inoltre introduce novità sulle pari opportunità

Forti incentivi per chi assume lavoratori disabili

Tra gli obiettivi prioritari del Dlgs 151/2015 quello di inserire con maggiore facilità nel mondo del lavoro i soggetti portatori di handicap. Si tratta certamente di un progetto ambizioso per la cui realizzazione è necessario valutare diverse componenti, dalle capacità dei soggetti tutelati alla valutazione dell’ambiente lavorativo .

Sanzioni pesanti senza la registrazione dei propri dipendenti

Stretta sul lavoro a nero. Il provvedimento prevede una sfilza di sanzioni a carico di quei datori che non intendano regolarizzare la posizione dei lavoratori. Si tratta di sanzioni amministrative che vanno da 1500 a 6000 euro a seconda del numero dei lavoratori e il periodo trascorso. La mancata registrazione del Lul comporta una multa fino a 600 euro.

La sorveglianza non può ledere il diritto alla privacy

Gli strumenti di controllo non è detto che debbano necessariamente essere di sorveglianza. La riforma, infatti, interviene su tale tematica richiamando anche quegli strumenti attraverso i quali il lavoratore esercita la sua attività lavorativa come ad esempio i Pc, i telefoni cellulari, i software di comunicazione telematica e la stessa rete intranet aziendale.

Giro di vite sulle dimissioni rassegnate in bianco

Altro importante obiettivo della riforma è quello di monitorare le dimissioni. Queste ultime cioè devono sorgere dalla spontanea volontà del prestatore e non devono essere fatte firmare dal datore all’atto di assunzione. In questo ultimo caso si tratta di un’arma di ricatto o comunque un modo per liberarsi facilmente di un dipendente.

Istituito un Comitato come presidio delle pari opportunità

Gli articoli da 28 a 30 intervengono sulla disciplina concernente la composizione, il funzionamento e i compiti del Comitato nazionale per l’attuazione dei principi di parità di trattamento e uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici. All’interno 11 componenti designati dalle associazioni e dai movimenti femminili più rappresentativi.

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