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EDITORIALE

Cassa forense: così l’assistenza si misura con le nuove leve

IL TEMA DELLA SETTIMANA L’approvazione del Regolamento per l’assistenza è un traguardo raggiunto e una scommessa vinta. Un’iniezione di fiducia per il futuro dell’avvocatura italiana, scossa dalle difficoltà di una crisi economica che ha posto a dura prova il ceto medio. È anche uno strumento per invertire definitivamente la rotta a favore di un nuovo e più incisivo welfare forense. Nunzio Luciano, presidente di Cassa forense, è soddisfatto del risultato e delle recenti misure ipotizzate dal nuovo Regolamento per l’assistenza, grazie al quale la Cassa forense diventa la Casa degli avvocati.

GIURISPRUDENZA

Legittima l’introduzione dello strumento deflattivo attraverso la scelta di un decreto legge

Il legislatore delegato, nell’introdurre la mediazione civile, non è incorso nel vizio di eccesso di delega. Allo stesso tempo la scelta di operare attraverso lo strumento del decreto legge non evidenzia la carenza del carattere di straordinaria necessità e urgenza che legittima l'utilizzo del Dl. Le disposizioni del regolamento ministeriale n. 180 del 2010 che prevedono il pagamento delle spese si pongono, invece, in contrasto con la disciplina normativa che prevede la gratuità del primo incontro del procedimento di conciliazione.

Procedura gratuita se si conclude al primo incontro

La conclusione appare irragionevole se si considera che con l’annullamento viene espunto il rimborso delle «spese vive documentate». Ci si dovrebbe, quindi, interrogare sul come si intenda costruire una mediazione di qualità a fronte di un meccanismo che porta dinanzi agli organismi procedimenti che si chiudono con costi a carico degli stessi.

La formazione di avvocati-mediatori nelle mani del Cnf

L’interpretazione assunta dal Tar sembra essere diretta a stigmatizzare l’applicazione della norma generale ai legali quali mediatori di diritto, ma non esclude l’itinerario ermeneutico della circolare che ha poi condotto all’adozione dal parte del Cnf della circolare del 5 marzo 2014 (n. C-6/2014) che ha disciplinato autonomamente la formazione.

L’occupazione acquisitiva limitata dalle sezioni Unite

Dallo spossessamento illegittimo di un’area da parte della pubblica amministrazione, passando per la prima sentenza dell’anno della Corte costituzionale in materia di codice del processo minorile, fino ad arrivare alla disapplicazione degli interessi di mora fuori soglia: sono questi i temi che hanno caratterizzato la settimana nelle Corti della Penisola.

Figli “fuori nozze”: giudici in contrasto sulla tutela interinale

Secondo appuntamento con la rubrica che, ripercorrendo itinerari di giurisprudenza, aiuta a seguire (e conoscere) l’evoluzione del diritto pretorile e, in particolare, la nascita di nuovi principi di diritto, l’affermazione di inedite posizioni dei tribunali, l’insorgere di contrasti interpretativi. In questa fotografia del “diritto vivente”, vengono segnalati gli allineamenti o i contrasti tra giurisprudenza di merito e giurisprudenza di legittimità.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Valida la motivazione della sentenza che riproduce integralmente lo scritto difensivo di una parte

Nel processo civile e in quello tributario è valida la sentenza che esponga le ragioni della decisione limitandosi a riprodurre il contenuto, anche integrale, di un atto di parte, sempre che risultino comunque attribuibili al giudicante le ragioni sulle quali la decisione è fondata. È inoltre da escludere che possa ritenersi sintomatico di un difetto di imparzialità del giudice il fatto che la motivazione di un provvedimento giurisdizionale sia, totalmente o parzialmente, costituita dalla copia dello scritto difensivo di una delle parti.

Una velocizzazione della giustizia non esente da rischi

Un malaccorto uso della tecnica del collage, ovvero del «copia-incolla», potrebbe portare il giudice a omettere la pronuncia su tutte le domande o eccezioni, oppure a dare alle stesse delle risposte incomprensibili, il che esporrà la decisione al vizio di omessa pronuncia o di difetto di motivazione.

Il soggetto escluso non va computato ai fini del quorum

L’invio di una diffida a effettuare il versamento dei conferimenti dovuti, operata dall’organo di gestione della società, rappresenta un atto ulteriore che non vale a costituire in mora il debitore, ma soltanto a consentire agli amministratori di procedere alla vendita in danno della quota del socio moroso.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Valorizzata la professionalità degli esperti

La Consulta considera fondamentali le due figure che affiancano il magistrato perché assicurano un’adeguata considerazione della personalità e delle esigenze educative del minore e contribuiscono all’osservanza del principio di minima offensività, che impone di evitare, nell’esercizio della giurisdizione penale, ogni pregiudizio al suo sviluppo.

AMMINISTRATIVO

GIURISPRUDENZA

La conoscenza sopravvenuta di nuovi vizi nella procedura non fa riaprire i termini per impugnare l’aggiudicazione

Il procedimento di scelta del privato contraente negli appalti pubblici si conclude con l’aggiudicazione, relativamente alla quale il termine per proporre l’impugnazione decorre dalla conoscenza degli elementi essenziali di tale atto (quali la sua esistenza, l’autorità emanante, il contenuto dispositivo e il suo effetto lesivo). Ne consegue, pertanto, che non può assumere alcun rilievo la conoscenza sopravvenuta di nuovi vizi, la quale semmai può giustificare la proposizione di motivi aggiunti, ma non consente la riapertura dei termini per proporre l’impugnazione in via principale.

Sacrificato l’interesse delle altre imprese partecipanti alla gara

Questo risultato rappresenta, attualmente, l’approdo della legislazione italiana nel tentativo di salvare le opere pubbliche urgenti e indifferibili: prevale la volontà di realizzare la costruzione, anche allorché sussistano dubbi ( sub specie di imputazioni penali pendenti) in ordine alla legittimità degli affidamenti.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Gli Stati devono predisporre misure per rendere effettivo il diritto dei nonni ad avere relazioni stabili con i nipoti

Con la sentenza di condanna all’Italia, depositata il 20 gennaio 2015 (ricorso n. 107/10), la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha stabilito, senza possibilità di fraintendimenti, che non solo i nonni hanno diritto a rapporti stabili con i nipoti, ma anche che una lontananza prolungata e imposta nei rapporti tra ascendenti e nipoti determina un sicuro danno morale sui nonni e gravi ripercussioni su tutte le persone coinvolte.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Avvocato

    Atti e provvedimenti amministrativi

    Appalti

  2. d

    Diritto d'autore

  3. e

    Espropriazioni

    Edilizia e urbanistica

  4. f

    Famiglia e filiazione

  5. g

    Giustizia

  6. l

    Lavoro e formazione

  7. m

    Minori

  8. p

    Professionisti

    Processo penale

    Pubblica amministrazione

    Procedimento amministrativo

  9. r

    Reato

    Reati contro il patrimonio

  10. s

    Sentenza civile

    Società e imprese

    Sanzioni

    Separazione e divorzio

  11. v

    Vendita

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