IL TEMA DELLA SETTIMANA Approvato dalla Camera il disegno di legge sulla delega all'esecutivo per la riforma del processo civile. Un tentativo che oramai viene reiterato ogni anno per cercare una soluzione alla crisi della giustizia civile. La ipotizzata riforma questa volta si occupa anche del giudice della famiglia e delle forme processuali offerte alle controversie familiari. Per il professore Claudio Cecchella però il progetto è assai deludente: il modello che si propone infatti resta legato al passato.

Sulla nuova figura del magistrato onorario dettate le direttive che il legislatore dovrà completare entro un anno. Tante le novità: dall’ampliamento della competenza alla fusione delle funzioni del giudice di pace e onorario.

Le problematiche sono tante, e quindi l’analisi di questa legge che si propone come semplice abbozzo, esige attenta riflessione con particolare riferimento a come traspare venga configurato il nuovo magistrato onorario: un funzionario part time con modesta retribuzione (sembra) di tipo cottimistico, alle direttive della magistratura professionale.

Appare invero singolare che, nonostante tante incompatibilità, forse anche esagerate (si pensi all’attività bancaria e a quelle relative ai congiunti) rimanga invece possibile la permanenza in un rapporto di lavoro dipendente, nonostante l’indipendenza che deve contraddistinguere la funzione giudiziaria.

Ai nuovi «giudici onorari di pace» viene attribuita non solo la possibilità di decidere sui procedimenti di volontaria giurisdizione ma anche di giudicare in materia di esecuzione forzata. La delega, inoltre, ha assegnato al Governo la direttiva di prevedere la figura del magistrato requirente onorario, inserito nell’ufficio della procura della Repubblica.

La legge suggerisce di individuare e regolare un regime previdenziale e assistenziale compatibile con la natura onoraria dell’incarico; ci si premura però di stabilire che ciò venga effettuato senza oneri per la finanza pubblica, e prevedendo l'acquisizione delle risorse necessarie mediante misure incidenti sull’indennità.

Per il diritto civile da segnalare tre decisioni in materia professionale e una sulla liquidazione del danno da incapacità lavorativa. Sul fronte penale spicca la decisione della Cassazione che ha assolto un clochard accusato di aver rubato una confezione di wurstel e formaggio per far alimentarsi. In ambito amministrativo i giudici dici hanno ricordato che la Pa non può sottrarsi all'obbligo dell'equa riparazione per l'irragionevole durata del processo.

Parte la sfida per una maggiore trasparenza nel settore degli appalti. Tre le nuove direttive comunitarie recepite nel nostro ordinamento: la n. 23, n. 24 e n. 25 del 2014.

Al di là delle difficoltà nella fase di rodaggio, il Dlgs 50/2016 va visto come un'occasione per rendere più moderno e più immune da fenomeni corruttivi il settore dei contratti pubblici. Molto dipenderà dalla capacità di attuare un sistema normativo forse troppo avanzato per lo stato attuale delle pubbliche amministrazioni e del mondo delle imprese.

Il ruolo centrale che il nuovo codice assegna all'Anac emerge dalla pluralità di competenze affidate all'Autorità: normative, esecutive, di vigilanza, sino a giungere a potestà paragiurisdizionali.

Rispetto al quadro definito dal Giudice delle leggi in relazione al codice previgente, deve segnalarsi come le nuove direttive, innovando il precedente sistema, contengono, per la prima volta, disposizioni di disciplina della fase di esecuzione del contratto. La ragione è quella di assicurare in qualsiasi momento il rispetto del principio di concorrenza.

Il principale criterio di delega di riferimento è senz’altro quello dettato dalla lettera g) che prevede l’elaborazione di una disciplina applicabile ai contratti “sotto soglia” ispirata a criteri di massima semplificazione e rapidità dei procedimenti, salvaguardando i princìpi di trasparenza e imparzialità della gara.

È incaricata a redigere, entro il 18 aprile 2017 e ogni tre anni, una relazione da presentare alla Commissione europea, su cause più frequenti di non corretta applicazione o incertezza giuridica, livello di partecipazione agli appalti pubblici delle microimprese e delle piccole e medie imprese, prevenzione, accertamento e segnalazione di casi di irregolarità gravi.

La prima caratteristica che deve sussistere per la fattispecie è che l’amministrazione aggiudicatrice o l’ente aggiudicatore esercitano sulla persona giuridica (affidataria della concessione o dell’appalto), che sia di diritto pubblico o di diritto privato, un controllo analogo a quello svolto sui propri servizi.

Del tutto nuova l’ipotesi di esclusione dall’applicazione del codice contemplata dall’articolo 18. Si tratta di servizi di trasporto aereo e trasporto pubblico di passeggeri basati su una licenza di gestione a norma di regolamenti Ce e dei servizi di lotterie, aggiudicati a un operatore economico in base a un diritto esclusivo.

L’articolo 20 esclude dall’applicazione delle norme del codice la fattispecie in cui una Pa stipula una convenzione con la quale un soggetto pubblico o privato si impegna alla realizzazione, a sua totale cura e spesa e previo ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni, di un’opera pubblica o di un suo lotto funzionale.

Per quanto riguarda i lavori pubblici, si dispone inoltre, a differenza della vecchia disciplina, l’obbligo di inserimento, nella programmazione triennale, delle opere pubbliche incompiute ai fini del loro completamento, ovvero per l’individuazione di soluzioni alternative. Nelle fonti di finanziamento devono essere indicati anche i beni immobili disponibili.