PRIMO PIANO

EDITORIALE

Negoziazione, un’opportunità per la giustizia

IL TEMA DELLA SETTIMANA Negoziazione assistita e ruolo dell’Avvocatura. Questo il tema al centro del convegno organizzato dall’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, organo del Cnf, che si è tenuto recentemente a Roma per focalizzare le competenze necessarie al legale-negoziatore. Un’occasione per riflettere su questo nuovo strumento e sulle ricadute per il mondo forense. Secondo Enrico Merli e Andrea Pasqualin, consiglieri nazionali Cnf, occorre fare della negoziazione assistita un’occasione di conferma della naturale vocazione dell’Avvocatura a rappresentare una risorsa insostituibile a servizio della società e delle istituzioni.

GIURISPRUDENZA

Grava solo sull’opponente al decreto ingiuntivo l’onere di introdurre la mediazione obbligatoria

Nel procedimento per decreto ingiuntivo cui segue l'opposizione, la parte su cui grava l'onere di introdurre il percorso obbligatorio di mediazione, ai sensi del Dlgs n. 28 del 2010, è la parte opponente: infatti, è proprio l'opponente che ha il potere e l'interesse a introdurre il giudizio di merito, cioè la soluzione più dispendiosa, osteggiata dal legislatore. È dunque sull'opponente che deve gravare l'onere della mediazione obbligatoria perché è l'opponente che intendere precludere la via breve per percorrere la via lunga. La diversa soluzione sarebbe palesemente irrazionale perché premierebbe la passività dell'opponente e accrescerebbe gli oneri della parte creditrice.

Una diversa soluzione accrescerebbe l’onere della parte creditrice

La condizione di procedibilità è stata costruita in funzione deflativa e quindi deve essere interpretata alla luce del principio del ragionevole processo. Ne consegue che l’onere per l’esperimento della mediazione deve porsi a carico di chi ha interesse e ha il potere di iniziare il giudizio, «cioè la soluzione più dispendiosa, osteggiata dal legislatore».

Il diritto all’oblio può essere escluso se la notizia è recente

Diritto all’oblio; adozione di coppie gay; stalking e subappalti. Sono tra i temi principali affrontati questa settimana dai giudici civili, penali e amministrativi. Da segnalare la sentenza del tribunale di Roma in tema di tutela della privacy su internet che ha affermato che non sussiste il diritto all’oblio se le notizie sono relative a fatti recenti e di interesse pubblico.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Una contrapposizione di interessi che ostacola l’azione

Nonostante nella parte motiva della sentenza si faccia prevalentemente riferimento in generale alle società di persone deve precisarsi che continuano a rimanere escluse dall’ambito applicativo della disposizione le società semplici, alle quali pure le medesime considerazioni svolte dalla pronuncia in commento paiono essere completamente estensibili.

Fallimento delle società: possibile aprire anche in Italia una procedura di insolvenza dopo quella principale all’estero

Non è preclusa l’apertura in Italia di una procedura di insolvenza secondaria di una società con unica sede legale e produttiva in Italia, successivamente alla apertura in Francia di una procedura di insolvenza principale della medesima società, ove in tale Stato è stato individuato, con precedente statuizione, il centro degli interessi principali (C.o.m.i., acronimo di centre of manine interests ), ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3, §1 del Regolamento n. 1346/2000, alla unica condizione però che detta società sia qualificabile come dipendenza.

Necessario che l’ente sia qualificabile come dipendenza

Restano sul tappeto alcune difficoltà collegate all’attuale disciplina delle procedure secondarie e in tale ottica non può che farsi riferimento alle non sempre soddisfacenti soluzioni adottate nel Regolamento (Ue) n. 2015/848 di rifusione del Regolamento n. 1346/2000 le cui disposizioni saranno applicabili alle procedure aperte dopo il 26 giugno 2017.

La seria disponibilità dei nonni a prendersi cura del nipote esclude lo stato di abbandono ai fini dell’adottabilità del minore

Il diritto del minore a crescere ed essere educato nella propria famiglia d'origine comporta che il ricorso alla dichiarazione di adottabilità sia praticabile solo come soluzione estrema, per cui, soltanto nell'ipotesi in cui, a prescindere dagli intendimenti dei genitori e del parenti, e in particolare dei nonni, la vita da loro offerta a quest'ultimo risulti inadatta al suo normale sviluppo psico-fisico, ricorre la situazione di abbandono ai sensi della legge n. 184 del 1983. La ribadita e seria disponibilità dei nonni a prendersi cura del minore, quali figure sostitutive dei genitori, può valere a integrare, se concretamente accertata e verificata, il presupposto giuridico per escludere la situazione di abbandono ai sensi della legge n. 184 del 1983 e, quindi, la dichiarazione di adottabilità del medesimo, mentre non rileva, di per sé, l'esigenza di non separare i fratelli minori, non concretando detta esigenza un presupposto giuridico previsto dalla norma suindicata.

Irrilevante l’esigenza di non separare due fratelli unilaterali

Il fatto che la legge faccia riferimento, come persone la cui presenza può evitare la dichiarazione di adottabilità di un minore, solamente a parenti e quindi a individui con cui c’è un legame di sangue e non anche a soggetti estranei alla famiglia che hanno però costituito con il minore legami durevoli e stabili non può costituire questione di legittimità costituzionale.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Per le sezioni Unite il rifiuto di sottoporsi all’alcoltest non fa scattare l’aggravante della guida in stato di ebbrezza

Le Sezioni Unite, con due importanti sentenze su alcune disposizioni del codice della strada, più volte ritoccato da interventi normativi in questi ultimi anni, hanno fornito soluzioni interessanti a questioni molto dibattute: le sanzioni in seguito al rifiuto di sottoporsi all'esame alcolemico o ad altri accertamenti, confisca e multe amministrative accessorie

AMMINISTRATIVO

LEGISLAZIONE

GIURISPRUDENZA

L’ordine di demolizione delle opere abusive impartito dal giudice penale non va eseguito dal Comune

Il Tar da un lato respinge il ricorso proposto avverso il diniego di condono, condividendo le ragioni comunali, e per la restante parte lo accoglie, adeguandosi alle indicazioni del giudice di appello, annullando la sanzione demolitoria irrogata dal Comune in conseguenza dei rigetti del condono. Le opere quindi, pur se acclarate come abusive, non possono essere oggetto di provvedimento demolitorio in pendenza di un giudizio di esecuzione dinanzi al giudice penale in ordine alla sanzione demolitoria così come irrogata – parallelamente – nel giudizio penale.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Responsabilità civile auto: la legge applicabile si determina in relazione al luogo dell’incidente

Con la sentenza relativa alla causa C-350/14, la Corte ha dichiarato che bisogna interpretare il regolamento Roma II nel senso che il luogo del danno diretto costituirà il criterio di collegamento rilevante per la determinazione della legge applicabile, indipendentemente dalle conseguenze indirette. Nella specie, il danno diretto, inteso come primario, costituito dalle ferite che hanno condotto alla morte la figlia del signor Lazar, si è prodotto in Italia. La legge italiana, dunque, è quella applicabile anche in relazione ai danni subìti dai parenti della vittima del sinistro.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Avvocato

    Appalti

    Atti e provvedimenti amministrativi

  2. c

    Contratto

    Circolazione stradale

  3. e

    Edilizia e urbanistica

  4. f

    Fallimento

  5. g

    Giurisdizione

    Giustizia

  6. i

    Impugnazioni

  7. l

    Lavoro e formazione

  8. m

    Mediazione

    Minori

  9. p

    Procedimenti speciali

    Privacy

    Previdenza e assistenza

    Procedimento civile

    Procedimento amministrativo

  10. r

    Responsabilità e risarcimento

    Reati contro l'ordine pubblico

    Reati contro la persona

    Reato

  11. s

    Società e imprese

    Separazione e divorzio

    Successioni e donazioni

  12. v

    Vendita

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