PRIMO PIANO

EDITORIALE

“UNA”, più giustizia per tagliare i tempi e tutelare i diritti

IL TEMA DELLA SETTIMANA La missione dell'Unione degli avvocati amministrativisti è prima di tutto quella di agire sul piano culturale: per conservare e sviluppare il valore politico e sociale della giustizia amministrativa. Lo dice Umberto Fantigrossi, da poco riconfermato a capo dell'Una dopo il Congresso nazionale di Genova che si è tenuto lo scorso 2 luglio. Le proposte che l'Unione mette in campo sono tante, tra tutte, avviare una discussione che porterà all'adozione di un protocollo forense per la ragionevole durata dei giudizi. Per Fantigrossi è anche arrivato il momento che magistrati e avvocati si chiedano, non cosa possa fare la giustizia amministrativa per loro, ma cosa loro possano fare per lei.

GIURISPRUDENZA

Quell’attività stragiudiziale a rischio contenzioso

Le responsabilità per un avvocato possono sorgere non soltanto nell’ambito dell’attività usuale di difesa in giudizio, ma pure ancor prima di iniziare la causa, nella scelta se intraprenderla o meno ea anche nel consigliare la parte circa l’esperibilità dell’azione.

Il dottore commercialista che ha “perso” di fronte alla Ctr è tenuto a suggerire al cliente di rivolgersi a un cassazionista

Il commercialista incaricato di fornire una vera e propria consulenza, sia pure «di carattere tecnico» e «di prima informazione», a seguito dell'esito infausto per il contribuente di un ricorso dinanzi alla commissione tributaria regionale - e non della proposizione di un'impugnazione in Cassazione cui non è abilitato - ha l'obbligo di diligenza di informare il cliente non solo delle ragioni di natura giuridica o tecnico-contabile che stanno a fondamento della sentenza sfavorevole assunta nel contenzioso tributario, ma anche dei rimedi astrattamente esperibili, pur se non praticabili dallo stesso professionista.

L’obbligo di diligenza scatta anche se l’incarico è atipico

In entrambe le sentenze esaminate si viene a discutere di un’assunta responsabilità di un professionista non già per aver gestito male un'azione giudiziaria, ma per non averla neppure proposta, o rispettivamente suggerito di non proporla, entro il termine, rispettivamente di prescrizione o di decadenza.

Gli orientamenti sulle prescrizioni genitoriali

In questo appuntamento, si darà atto di un recentissimo contrasto, accesosi soprattutto tra i giudici del merito e un inedito pronunciamento della Suprema corte, intervenuto sul tema delle "prescrizioni" ai genitori, rese dai giudici nei procedimenti minorili e di famiglia.

Non è diffamazione dare dell'omofobo a un magistrato

Una settimana come sempre ricca di sentenze. Ma quelle più interessanti questa volta sono sul fronte comunitario. La Corte di giustizia ha affermato che un sospettato può essere nuovamente sottoposto a indagini in uno Stato Schengen – quindi niente ne bis in idem - se le precedenti indagini in un altro Stato si sono concluse senza un'istruzione adeguata e approfondita. Dai giudici internazionali arrivano anche due condanne per l'Italia per violazione dell'articolo 8 della Cedu sul rispetto della vita privata e familiare.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

La clausola claims made non è vessatoria ma può essere dichiarata nulla per difetto di meritevolezza

Nel contratto di assicurazione della responsabilità civile la clausola che subordina l'operatività della copertura assicurativa alla circostanza che tanto il fatto illecito quanto la richiesta risarcitoria intervengano entro il periodo di efficacia del contratto o, comunque, entro determinati periodi di tempo, preventivamente individuati (clausola claims made mista o impura) non è vessatoria. Lo ha detto la Cassazione, sezioni Unite civili, con la sentenza 9140/2016.

Per la domanda in garanzia non decisa in primo grado basta la riproposizione senza l’appello incidentale

Nel caso di chiamata in garanzia, qualora il giudice di primo grado abbia rigettato la domanda principale e non abbia deciso sulla chiamata in garanzia e sulle implicazioni (rivalsa), in quanto la decisione su di essa era stata condizionata all'accoglimento della domanda principale e non era stata chiesta né dal convenuto né dal terzo chiamato indipendentemente dal tenore della decisione sulla domanda principale, ove l'attore appelli la decisione di rigetto della domanda principale, ai fini della devoluzione al giudice d'appello della cognizione della domanda di garanzia per il caso di accoglimento dell'appello , non è necessaria la proposizione di un appello incidentale, ma è sufficiente la mera riproposizione della domanda di garanzia.

Anche chi è vittorioso dovrà fare ricorso per evitare sorprese

Le sezioni Unite ritengono che d ebba essere accolto l’orientamento sinora minoritario , secondo il quale non è necessario l’appello incidentale. La soluzione passa attraverso la disamina delle diverse funzioni svolte dall’appello incidentale e dalla riproposizione al fine di individuare la linea di demarcazione tra i due istituti.

PENALE

GIURISPRUDENZA

La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto si applica a tutte le fattispecie criminose

Le sezioni Unite con la sentenza 13681/2016 affrontano e risolvono il quesito se il mero superamento delle “soglie” di punibilità, quando pre viste , s ia o no ostativo a ll’ottenimento del beneficio della particolare tenuità come causa di esclusione della punibilità .La Cort e di fatto h a escluso che previsione di una soglia di punibilità possa assumere, di per sé sola, valenza ostativa all’applicabilità dell’istituto .

AMMINISTRATIVO

Dichiarabile d’ufficio l’inefficacia dell’atto elusivo

La questione alla cui soluzione sono stati chiamati i giudici è quella di stabilire se si possa dedurre con una memoria difensiva l'elusione del giudicato, quando l'atto “sopravvenuto”, di cui si lamenti appunto la natura elusiva (la delibera con cui è stato ribadito l'affidamento annullato), è emesso dopo la proposizione del ricorso per ottemperanza.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Il principio del ne bis in idem si applica solo se ci sono stati un’istruzione approfondita e un provvedimento definitivo

Una decisione del Pm che pone fine all'azione penale può essere considerata in astratto una decisione definitiva, ma a patto che risulti vi sia stata un'istruzione approfondita. Se da alcuni elementi si desume che è mancata l'istruttoria, il provvedimento non può essere qualificato come decisione definitiva e il principio del ne bis in idem non va applicato. Lo ha precisato la Corte di giustizia con la sentenza depositata il 29 giugno.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Avvocato

    Assicurazione

  2. f

    Famiglia e filiazione

  3. i

    Impugnazioni

  4. p

    Professionisti

    Procedimento penale

    Procedimento civile

    Procedimento amministrativo

  5. r

    Reato

    Reati contro la pubblica amministrazione

    Reati contro il patrimonio

loader