PRIMO PIANO

EDITORIALE

Recesso dopo Brexit, si cerca un equilibrio tra diversi interessi

IL TEMA DELLA SETTIMANA L’attenzione è ancora puntata sulla Brexit. Soprattutto sulle conseguenze giuridiche all'indomani del risultato del referendum britannico dello scorso 24 giugno. Questa volta è il professore Fausto Pocar ad analizzare le disposizioni del Trattato sull’Unione europea sulla procedura di recesso: iter complesso che deve raggiungere un equilibrio accettabile per entrambe le parti.

GIURISPRUDENZA

Per i giudici amministrativi gli assegni di mantenimento non vanno inquadrati nei “patti di trasferimento patrimoniale”

La previsione normativa contenuta nell'articolo 12, comma 3, del Dl n. 132/2014, in virtù della quale “l'accordo non può contenere patti di trasferimento patrimoniale” va interpretata nel senso che il divieto legale ricomprende beni individuati o una somma di denaro versata sia una tantum, sia mensilmente o comunque periodicamente: è questa la previsione espressa dal Tar Lazio con la sentenza 3 maggio-7 luglio 2016 n. 7813

Un’interpretazione che rischia di limitare il dettato normativo

Le incertezze interpretative che contraddistinguono questa normativa rischiano di frustrarne l’effettiva utilità o efficacia; sul punto, però, il clima deve essere di ottimismo atteso che il Dicastero di Giustizia, come noto, ha costituito una Commissione ad hoc per l’elaborazione di una riforma organica degli strumenti stragiudiziali di risoluzione delle controversie.

LEGISLAZIONE

CIVILE

LEGISLAZIONE

Decreto mutui: il pignoramento scatta dopo 18 mesi di rate non pagate

Sale a 18 mesi di rate mensili non pagate la soglia oltre la quale si ha ”inadempimento” da parte del consumatore da cui consegue la possibilità per la banca di ottenere la restituzione o il trasferimento dell'immobile oggetto di garanzia. È questa la principale novità prevista dal decreto legislativo 21 aprile 2016 n. 72 (pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” del 20 maggio 2016 n. 117), noto come decreto mutui.

Attuate le regole Ue che proteggono i consumatori

Occorre ricordare che l’area dei mutui destinati all’acquisto o alla ristrutturazione dell’abitazione, area che costituisce una gran fascia di rapporti rilevanti sia per l’economia del consumatore che per il mercato, è rimasta per lungo tempo esclusa dal campo di applicazione della disciplina europea del credito ai consumatori.

Trasparenza contratti vigilano Cicr e Banca d’Italia

Nel costo totale del credito sono incluse le componenti relative ai servizi accessori connessi con il contratto di credito, compresi i premi assicurativi nonché le uscite legate alla valutazione dei beni. Sono da considerare a parte le poste connesse con la trascrizione dell’atto di compravendita dell’immobile e le eventuali penali per inadempimento.

Dalla diligenza alla pubblicità, i principi guida

Le informazioni personalizzate sono fornite su supporto cartaceo o su altro supporto durevole attraverso la consegna al consumatore del «Prospetto Informativo Europeo Standardizzato». Eventuali comunicazioni aggiuntive che il finanziatore o l’intermediario intendano fornire dovranno essere specificate su distinto documento.

Valutazione dei beni immobili con standard affidabili

Si demanda alla Banca d’Italia il compito di dettare disposizioni di attuazione, tenendo anche conto della banca dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare; ai fini della individuazione di standard affidabili per la valutazione degli immobili, l’Istituto di vigilanza potrà prevedere l’applicazione di standard elaborati in sede di autoregolamentazione.

Intermediari assicurati o con garanzia in caso di negligenza

È da valutare come implicito, all’interno della categoria dei mediatori creditizi, il rimando anche alla nuova figura del consulente del credito. Secondo la Mcd, le persone che presentano o rinviano semplicemente un cliente a intermediario del credito, a titolo accessorio nell’esercizio della loro attività professionale, non vanno considerate intermediari del credito.

GIURISPRUDENZA

Se la disposizione testamentaria è ineseguibile perché sbagliata va fatta un’indagine approfondita sul reale intento del disponente

Quando ci si trova dinanzi a una disposizione testamentaria ineseguibile perché sbagliata alla radice in relazione allo stato dei beni del de cuius non ci si deve arrestare col ritenerla “tamquam non esset”, ma occorre effettuare un'approfondita indagine su quale sarebbe stato l'intento del testatore nell'esprimere tale sua volontà: questo il senso della sentenza 14070/2016.

Vanno esaminate le singole espressioni delle ultime volontà

Il giudice di merito, quando rilevi che la situazione di fatto, esistente all’epoca in cui fu redatto l’atto di ultima volontà, e afferente i beni ereditari, contrasti col contenuto del testamento che li riguardino, non può limitarsi a darne atto, ma deve guardare al significato specifico e concreto delle singole espressioni usate.

PENALE

AMMINISTRATIVO

Il soccorso istruttorio non può legittimare l’atto mendace

Rispetto alla disciplina previgente in caso di irregolarità formali (mancanza o incompletezza di dichiarazioni non essenziali), il nuovo codice appalti prevede che l’appaltante, pur non applicando alcuna sanzione, ne richieda la regolarizzazione. La pratica dirà se ciò renderà un miglior servizio alla certezza del diritto rispetto allo stato dell’arte.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

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