IL TEMA DELLA SETTIMANA Donne magistrato: sorpasso di genere senza ruoli di vertice. In questi anni sono stati messi in campo strumenti per attuare le pari opportunità ma il problema resta e si sostanzia anche in una sorta di “autoesclusione” delle donne dalle cariche dirigenziali, dovuta per lo più alla difficoltà di combinare tempi di lavoro e tempi di vita soprattutto. Si intravede un'inversione di rotta, eppure la presenza femminile, almeno per le posizioni più alte, è ancora un’eccezione. Sulla questione, la professoressa Antonella Meniconi traccia una fotografia, partendo dal passato fino ai nostri giorni.

Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Una ricostruzione utile del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, che reca la disciplina sulla trasparenza nelle pubbliche amministrazioni.

La messa a disposizione dei documenti nella sezione «Amministrazione trasparente» è sostituita da un collegamento ipertestuale ad altra sezione in cui sono presenti i documenti. Inoltre, viene abrogata la disposizione che prevede, una volta scaduto il termine di durata dell’obbligo di pubblicazione, il trasferimento dei dati nell’archivio del sito internet.

L’obiettivo della creazione di un sito da parte dei vari uffici è quello di consentire, mediante la conoscenza dell’attività delle amministrazioni, una maggiore partecipazione alla vita pubblica ovvero di promuovere il “dibattito pubblico” e un controllo “sociale” sulle scelte che vengono effettuate.

In tema di vigilanza sull’attuazione delle disposizioni di cui al decreto 33/2013 il novellato articolo 45 dispone, ancora, che l’Autorità nazionale anticorruzione controlla l’esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione p r evisti dalla normativa vigente, esercitando poteri ispettivi mediante richiesta di notizie.

L’intervento operato dal decreto delegato appare assai contenuto, presumibilmente in un’ottica di self-restraint giustificabile in base alla circostanza che - sul punto - la delega appariva abbastanza generica, senza la precisazione di principi e criteri direttivi che fossero esattamente, o almeno sufficientemente, determinati.