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Antiriciclaggio: un restyling in linea con le indicazioni Ue

IL TEMA DELLA MONOGRAFIA Il Dlgs 90/2017 è il frutto di dibattiti e di accese discussioni; in vigore dal 4 luglio 2017 esso rappresenta l'epilogo di un travagliato percorso di ripensamenti e di modifiche sfociate in un provvedimento che sembra quasi perfettamente rispondere alle indicazioni espresse dalle raccomandazioni Gafi e dalle più recenti disposizioni della Unione europea. La presente Guida nasce dalla volontà di esaminare le novità più importanti nonché di approfondire gli aspetti più rilevanti della riforma.

Un lungo percorso fatto di varie tappe che ha origini lontane

Tutto è iniziato con la prima Direttiva antiriciclaggio n. 91/308/Cee del Consiglio del 10 giugno 1991, che si è rivelata poco efficace a causa di “limiti contenutistici”. Questo perché la direttiva definiva principalmente il reato di riciclaggio in relazione ai delitti connessi con il traffico di stupefacenti e imponeva obblighi solo per il settore finanziario.

Ampliato il perimetro dei Peps: dai sindaci ai direttori delle Asl

Davanti alla difficoltà di reperire dati statistici nel corso degli ultimi anni si sono moltiplicate le organizzazioni che, anche a livello internazionale, si sono interessate di individuare indicatori di percezione della corruzione tali da far venire alla luce anche la parte cosiddetta “sommersa”, ossia quella che non viene colta mediante le statistiche giudiziarie.

Valutazione dei rischi sempre adeguata ai mutamenti

L’approccio basato sul rischio non rappresenta una scelta metodologica rimessa esclusivamente alla volontà dei soggetti obbligati, bensì lo strumento ritenuto fondamentale per consentire, attraverso il processo di valutazione, l’adozione di procedure e strumenti in grado di riconoscere il rischio stesso.

Analisi, ruolo chiave spetta al Comitato sicurezza finanziaria

Al Comitato spetta individuare le minacce più rilevanti e la vulnerabilità del sistema di prevenzione, investigazione e repressione, oltre che i settori più esposti. L’analisi deve fornire metodi e strumenti affidati alle scelte responsabili dei destinatari degli obblighi che devono applicare la metodologia proposta adeguandola al livello di rischio rilevato.

Nessuna esenzione sulla verifica della clientela

Le disposizioni sull'adeguata verifica della clientela (Adv) devono essere lette in chiave prospettica in relazione agli obiettivi che le medesime si prefiggono di raggiungere. Esse sono volte a eseguire l’identificazione della clientela, del titolare effettivo e generalmente delle operazioni che sembrano anomale, indagando su ciò che risulta sospetto.

Titolarità effettiva, dati da conservare per cinque anni

Il legislatore ha introdotto un elemento di novità rispetto alla normativa previgente, ponendo l’obbligo per le imprese dotate di personalità giuridica e le persone giuridiche private di ottenere e conservare, per un periodo non inferiore a cinque anni, informazioni adeguate, accurate e aggiornate sulla propria titolarità effettiva.

Una sezione ad hoc nel Registro imprese dedicata al trust

Prevista la sanzionabilità della omessa comunicazione delle informazioni sul titolare effettivo con l’ammenda amministrativa stabilita dall'articolo 2630 del Cc da 103 a 1.032 euro. Tale multa sarà applicata a ciascun membro del consiglio di amministrazione e se la società è dotata di collegio sindacale anche a ciascun sindaco.

Vengono meno gli obblighi di registrazione

Il Dlgs 90/2017 di attuazione della direttiva Ue antiriciclaggio prevede la soppressione degli obblighi di registrazione eliminando così l’istituzione di un registro antiriciclaggio (in modalità cartacea o sotto forma di archivio informatico). A fronte di ciò, invece, sono state rafforzate notevolmente le misure di conservazione dei dati.

Eliminate le regole sulla tardività della segnalazione

Il testo definitivo del decreto sulla normativa antiriciclaggio, ha accolto il parere delle Commissioni parlamentari, eliminando così le regole sulla tardività della segnalazione, che – se introdotte – avrebbero avuto effetti rilevanti, inducendo in taluni casi gli operatori a effettuare segnalazioni con approccio cautelativo, sulla base di valutazioni poco ponderate.

Scatta l’astensione quando l’assistito non sia accertabile

Per quel che concerne i professionisti, l’articolo 42 prevede una deroga all'obbligo di astensione, stabilendo che gli stessi sono esonerati dall'obbligo di astenersi solo ai casi in cui esaminano la posizione giuridica del loro cliente o espletano compiti di difesa o di rappresentanza del cliente in un procedimento innanzi all’autorità giudiziaria.

Sanzioni penali in calo ma aumentano quelle amministrative

In passato più volte era stata sottolineata da commercialisti ed esperti contabili la generale sproporzione dell'allora vigente sistema sanzionatorio, alla luce dell'attribuita rilevanza penale a condotte di modesta potenzialità lesiva, come nel caso, ad esempio, di violazioni imputabili a disattenzioni ovvero disfunzioni della struttura organizzativa.

Punizioni comminate secondo il principio della gradualità

L’esigenza principale sentita dal legislatore in materia di sanzioni è stata quella di garantire una gradualità. Quest’ultima va intesa, quindi, come gravità e durata della violazione, il livello di responsabilità, la capacità patrimoniale della persona fisica e giuridica, il livello di collaborazione prestato alle Autorità e recidiva in termini di condotte di analogo tenore.

Una riforma mirata a depenalizzare diversi illeciti

L’intervento ha, dunque, deciso di dedicare maggiore attenzione alle condotte che riguardano la falsificazione ovvero l’utilizzo di dati falsi relativi al cliente, al titolare effettivo, all’esecutore, allo scopo e alla natura del rapporto continuativo o della prestazione professionale e all’operazione.

Whistleblowing, fondamentali tutela e anonimato

L’azione di contrasto al riciclaggio di denaro passa inevitabilmente anche dalla “protezione” del soggetto, sia esso dipendente di un’organizzazione pubblica o privata, che venuto a conoscenza di fatti o atti illeciti nel corso della propria attività lavorativa, decide di denunciare gli avvenimenti di cui è stato testimone.

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