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PRIMO PIANO

EDITORIALE

Il Cpp ha trent’anni, ma sul “nuovo corso” c’è ancora da lavorare

IL TEMA DELLA SETTIMANA Quest’anno il codice di procedura penale compie trent’anni e il professore Alessandro Diddi traccia un bilancio sulla “breve” vita di questo testo, spesso travagliata e contrastata da varie forze. I nodi più gravi che il nostro ordinamento non ha ancora risolto sono i tempi dei processi e il sovraffollamento delle carceri. Al prossimo Governo si chiede quindi di mettere mano ai due problemi avendo di mira obiettivi concreti: rendere più appetibile il giudizio abbreviato e pensare a una limitazione temporale massima per la custodia in prigione.

GIURISPRUDENZA

Limitare una facoltà da sempre esercitata è una forzatura

La pronuncia del Tar Piemonte mette in luce l’avvertita esigenza, oggi, di riesaminare il problema degli atti dispositivi del diritto di proprietà immobiliare, tenuto conto della nuova funzione sociale dell’istituto e dei problemi che effettivamente gravano sulla finanza pubblica. Le intenzioni sono buone, ma la soluzione non pare condivisibile.

CIVILE

LEGISLAZIONE

L’obbligo scatterà per i nuovi tirocinanti iscritti nel “Registro”

Nel dichiarato scopo di fare della formazione uno strumento di effettiva acquisizione e aggiornamento delle professionalità che consenta al singolo professionista di conseguire e mantenere le necessarie capacità va inquadrata tutta la disciplina di attuazione contenuta nel Dm 17/2018 che come prima cosa individua i soggetti che possono organizzare i corsi.

GIURISPRUDENZA

Contratto di lavoro intermittente: legittimo il licenziamento al compimento dei 25 anni se risulta condizione vincolante

La Cassazione si è pronunciata sulla legittimità del contratto intermittente che prevede la possibilità di licenziare il dipendente al compimento dei 25 anni, quando questa sia una condizione essenziale del rapporto. Non si tratta, infatti, di una condizione discriminatoria, quanto un modo per cercare di coinvolgere il maggior numero possibile di giovani per farli avvicinare al mondo del lavoro

Un grande turnover per avvicinarsi al mondo del lavoro

Nel contratto di lavoro intermittente il datore può inserire la clausola di fine rapporto al compimento dei 25 anni da parte del lavoratore. Secondo la Cassazione, infatti, non è una condizione discriminante in quanto la funzione del contratto è solo quella di avvicinare i giovani al mondo del lavoro e non quella di assumere prestatori a tempo indeterminato

Sì ai casi particolari se non c’è abbandono ma a fini di tutela

La pronuncia in esame si segnala perché ritiene che ciò che sino al 2016 poteva essere ritenuto il frutto di un'interpretazione evolutiva adesso ha un avallo nella legge che regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso, la n. 76 del 2016, che avrebbe anche lo scopo di attribuire una sorta di ratifica alle aperture dei giudici di merito.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Responsabilità degli enti sempre da accertare in concreto anche se verso la persona fisica è stata decisa la tenuità del fatto

In tema di responsabilità degli enti, in presenza di una sentenza di applicazione della particolare tenuità del fatto nei confronti della persona fisica responsabile della commissione del reato, il giudice deve procedere all’accertamento autonomo della responsabilità amministrativa della persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio il reato fu commesso. Lo dice la Cassazione con la sentenza 28 febbraio 2018 n. 9072.

Con la non punibilità il reato resta intatto nella sua esistenza

Le conclusioni della Cassazione sono condivisibili. Ineccepibile è la ricostruzione giuridica della non punibilità del fatto: l'istituto presuppone un fatto tipico, costitutivo di reato e offensivo dell'interesse tutelato, ma da ritenere non punibile per principi generalissimi di proporzione e di economia processuale che stanno alla base del decreto legislativo.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Voli con più tratte e ritardi, il giudice competente ai fini del risarcimento è quello della meta finale

Nei casi di voli costituiti da più tratte deve essere considerato come luogo di esecuzione della prestazione ai fini dell’individuazione del giudice competente il luogo di arrivo del secondo volo anche quando il trasporto è effettuato da due voli con due vettori diversi e il diritto all’indennizzo deriva dal ritardo dovuto al primo vettore. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione europea con una sentenza depositata il 7 marzo relativa alle cause riunite C-274/16, C-447/16 e C-448/16 ( flighright ).

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Avvocato

    Adozione e affidamento

  2. c

    Contratto

  3. i

    Immigrazione e stranieri

  4. l

    Lavoro e formazione

    Locazioni

  5. p

    Processo penale

    Proprietà

  6. r

    Responsabilità e risarcimento

    Reati contro il patrimonio

    Reati fallimentari

  7. s

    Società e imprese

    Stupefacenti

  8. t

    Trasporti

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