LA QUESTIONE Il rischio consentito, quale scriminante dell'illecito sportivo, deve ritenersi inferiore nell'ambito delle competizioni amatoriali o negli allenamenti rispetto ad una competizione agonistica, di talché va esclusa la risarcibilità del danno subito dai familiari del rugbista deceduto in occasione di una partita amatoriale che non sia stata caratterizzata da gioco violento o di scontro degno di rilievo si` da superare il rischio consentito.

L'ANALISI DELLA DECISIONE Il rugby costituisce uno sport che per modalità di svolgimento prevede una cosiddetta 'violenza eventuale', ovvero uno sport in cui la violenza non coincide con l'attività sportiva praticata, ma dove il contatto fisico è inevitabile ed il rischio di lesioni è alto qualora non si rispettino le prescrizioni regolamentari o si superino i limiti del cosiddetto rischio consentito, impiegando cioè un grado di violenza o irruenza incompatibile con le caratteristiche dello sport praticato, del contesto ambientale nel quale l'attività sportiva si svolge in concreto o con la qualità delle persone che vi partecipano.

LA QUESTIONE È onere del lavoratore dimostrare il positivo superamento del periodo di prova e, quindi, che il recesso sia stato illegittimo in quanto basato esclusivamente su elementi estranei alla funzione del patto di prova, fermo restando che il licenziamento del lavoratore per esito negativo della prova è illegittimo ove il periodo di lavoro non sia stato sufficiente a consentire al datore una corretta valutazione dell'esperimento.

L'ANALISI DELLA DECISIONE In tema di nullità del patto di prova per presunta genericità e/o mancata specifica delle mansioni, occorre fare riferimento alla declaratoria del CCNL della categoria interessata. Laddove infatti nel patto di prova venga richiamata la declaratoria contrattuale che descrive specificatamente i compiti svolti dal lavoratore inquadrato in quel determinato livello, il patto di prova risulta essere valido.

LA QUESTIONE Lo stato di insolvenza costituisce il presupposto del reato, la sua dissimulazione ne è l'elemento caratterizzante, l'inadempimento dell'obbligazione fissa il momento consumativo, mentre il proposito di non adempierla ne è la premessa indispensabile.

L'ANALISI DELLA DECISIONE La sentenza suggerisce alcune riflessioni sulla struttura del reato previsto dall’art. 641 c.p. destinato a colpire le condotte che si pongono a metà strada tra il mero inadempimento civilistico ed il più grave delitto di truffa.

LA QUESTIONE

L'ANALISI DELLA DECISIONE La sentenza in commento si fa apprezzare in quanto consente di analizzare i presupposti e gli elementi costitutivi, oltre ad un esame analitico degli elementi oggettivi e soggettivi, del delitto di manovre speculative su merci di cui all’art. 501 bis c.p.

LA QUESTIONE Il Comune può legittimamente dettare con ordinanza regole di condotta rivolte ai proprietari, possessori o detentori di cani, in quanto competente in ordine alla cura del decoro e della pulizia delle strade urbane.

L'ANALISI DELLA DECISIONE La Prima Sezione del TAR emiliano-romagnolo, ritenendo la cura del decoro e della pulizia urbana compito esclusivo dell'Amministrazione comunale, ha rigettato la domanda di annullamento dell'ordinanza che imponeva ai cittadini detentori di cani di munirsi di contenitori d'acqua per eliminare le deiezioni liquide dei propri animali.

LA QUESTIONE La disciplina dell’accesso civico generalizzato, fermi i divieti temporanei e/o assoluti di cui all’art. 53 del d.lgs. n. 50 del 2016, è applicabile anche agli atti delle procedure di gara e, in particolare, all’esecuzione dei contratti pubblici.

L'ANALISI DELLA DECISIONE L'istanza di accesso documentale può concorrere con quella di accesso civico generalizzato e la pretesa ostensiva può essere contestualmente formulata dal privato con riferimento tanto all'una che all'altra forma di accesso.