Nell'emendamento al Ddl delega per la riforma del processo civile già pendente al Senato, il governo si pone un obiettivo e tre piani di intervento per raggiungerlo: avere una giustizia più rapida attraverso una nuova organizzazione della "macchina" e un potenziamento delle Adr. Per Mauro Bove però la sensazione è che ancora una volta che si ripercorrono stancamente strade della cui inutilità abbiamo già fatto.
Giulio M. Salerno ripercorre i molti e interessanti spunti che possono essere tratti dalla relazione annuale per il 2020 presentata dal Presidente della Corte costituzionale, Giancarlo Coraggio. Una relazione improntata a realismo e concretezza, che spazia dal concreto funzionamento della giustizia al nostro servizio sanitario nazionale, dal contenzioso tra Stato e Regioni alla riduzione delle ordinanze inammissibili o non fondate, fini all'ultimo ma centrale tema del rapporto tra Consulta e legislatore.
La legge n. 53/2021, quest'anno riferita a due anni (2019 e 2020), costituita da 29 articoli e da un allegato A che indica le 39 direttive da recepire.
La legge di delegazione europea 2019-2020 apre l’ordinamento italiano a importanti novità soprattutto nel settore del digitale e nel campo del diritto d’autore , che saranno operative in un contesto di grandi cambiamenti dovuto agli investimenti previsti in questo settore anche dal Pnrr per la ripresa economica e sociale dopo la pandemia.
Nell’esercizio della delega per l’attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 il Governo dovrà procedere all’adozione di un nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche per l’armonizzazione della normativa di settore, assicurando il necessario coordinamento tra le disposizioni oggetto di modifica o integrazione.
Settore particolarmente delicato, per la sua incidenza sulla salute dei cittadini europei e anche per i rischi di diffuse illegalità, è quello disciplinato dalla direttiva (Ue) 2019/633, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare , di cui l’articolo 7 della legge 53/2001 assegna al Governo l’attuazione nell’ordinamento nazionale.
Due importanti fonti europee in materia di proprietà intellettuale saranno a breve recepite grazie alle previsioni espresse dalla legge n. 53/2021. Naturalmente, si tratterà dell’occasione per intervenire, ancora una volta, sul testo della legge 22 aprile 1941 n. 633 , che presentava un impianto sistematico che si è in larga parte perduto.
Gli articoli 10 e 11 della legge 53/2021 contengono i principi e dettano i criteri per il r ecepimento di alcune direttive europee in materia di regolamentazione degli enti credi tizi e di imprese di investimento .
Nell'esercizio della delega per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/1160, relativa alla distribuzione transfrontaliera degli organismi di investimento collettivo, e per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/1156 per quanto riguarda le disposizioni sulle comunicazioni di marketing destinate agli investitori e sui requisiti di commercializzazione per gli organismi collettivi di investimento, il Governo è chiamato a osservare, oltre ai principi e criteri direttivi generali in tema di attuazione della normativa e della politica europea (art. 32 l. n. 234/2012), anche altri criteri direttivi specifici
La legge di delegazione europea 2019-2010 contiene, all’articolo 18, i principi e i criteri direttivi per l’adeguamento della normativa nazionale al regolamento Ue 2019/881 (“ regolamento sulla cibersicurezza ”), relativo all’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (“Enisa”), e alla certificazione della cibersicurezza per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e più in particolare, al titolo III (Quadro di certificazione della cibersicurezza) di tale regolamento.
Il nuovo intervento dell’eurodiritto sul tema, sempre preoccupante e fluttuante, del riciclaggio del denaro di provenienza illecita ha imposto alla legge 53/2021 di approntate l’attuazione della Direttiva (UE) 2019/1153 destinata ad agevolare l’uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati .
L’articolo 23 della legge 53/2021 enuncia i principi e criteri cui il Governo dovrà attenersi per l’attuazione della direttiva (Ue) 2019/1937, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione .
L'attuazione della direttiva 2016/343 si erge come uno degli snodi più importanti della Legge di delegazione europea 2019-2020 , uno di quelli per i quali meno agevole sarà il terreno delle intese dentro il Governo, chiamato all’emanazione dei decreti di attuazione, e, quindi, tra le forze politiche nel successivo passaggio parlamentare.
Dalla Consulta arrivano altre due pronunce. La prima, sul versante sostanziale (sentenza n. 98), afferma che in caso di atti persecutori , a fronte di una relazione durata qualche mese e caratterizzata da permanenze non continuative di un partner nell’abitazione dell’altro, l’applicazione del reato di maltrattamenti in famiglia anziché di quello di stalking. La seconda, sul versante processuale (sentenza n. 96), precisa che, una volta che le parti si siano presentate fisicamente all’udienza, «non può in alcun modo ritenersi che esse potessero, in quella sede, essere interpellate in ordine alla loro volontà.
