CIVILE

Il comportamento ingiurioso del donatario

LA QUESTIONE La revocazione della donazione per comportamento ingiurioso del donatario richiede la presenza di un contegno di ostilità durevole, che non può esaurirsi in un singolo episodio, soprattutto se questo risulti calato in un clima di contrasto sorto per ragioni specifiche.

Quando l'ingiuria grave è motivo di revocazione della donazione indiretta

L'ANALISI DELLA DECISIONE L'ingiuria grave, prevista dall'art. 801 cod. civ. quale presupposto per la revoca di una donazione per ingratitudine, deve consistere in un comportamento tale da ledere in misura rilevante il patrimonio morale del donante e da cui scaturisca una reale avversione del donatario, tale da ripugnare la collettività; pertanto, il giudice, per ritenere integrata suddetta previsione, deve indagare sia la sfera affettiva e spirituale del donante, sia il comune sentire morale e sociale.

PENALE

Quando l'inadempimento contrattuale assume rilevanza penale

LA QUESTIONE Il discrimine tra l'addebito civilistico e la commissione dell'illecito penale poggia sull'elemento ispiratore della condotta: tenere il creditore all'oscuro dello stato di insolvenza in cui si versa al momento di contrarre l'obbligazione ha, infatti, rilievo, agli effetti della norma penale, solo quando sia legato al preordinato proposito di non effettuare la dovuta prestazione.

L'insolvenza contrattuale: il discrimine tra l'addebito civilistico e la commissione dell'illecito penale

LA QUESTIONE Il Tribunale triestino appare aver correttamente delineato la funzione propria del delitto di cui all'art. 641 c.p., che è quella di garantire i patti negoziali su base volontaria a tutela della buona fede contrattuale ed a salvaguardia del diritto del creditore adempiente contro particolari, preordinati, successivi inadempimenti fraudolenti consumati nell'ambito di un'obbligazione di contenuto patrimoniale correlativa alla sua pretesa.

La responsabilità del legale rappresentante nei reati alimentari

LA QUESTIONE In materia di sicurezza alimentare il rappresentante legale della società gestrice di una catena di supermercati non è responsabile qualora essa sia articolata in plurime unità territoriali autonome, ciascuna affidata ad un soggetto qualificato ed investito di mansioni direttive, in quanto la responsabilità va individuata all'interno della singola struttura aziendale, non essendo necessariamente richiesta la prova dell'esistenza di una apposita delega.

Quando il legale rappresentante di una società può essere considerato responsabile di un illecito in materia di sicurezza alimentare

L'ANALISI DELLA DECISIONE Il principio di responsabilità penale personale di cui all'art. 27 Cost. impone che l'individuazione del soggetto responsabile avvenga non attraverso criteri meramente formali, quali la legale rappresentanza di un ente, ma si fondi sul principio di effettività, in base al quale rileva la concreta titolarità del potere il cui esercizio ha comportato la violazione della regola di condotta che viene di volta in volta presa in considerazione.

AMMINISTRATIVO

Difetto di giurisdizione amministrativa per il risarcimento da condotta illegittima del funzionario

L'ANALISI DELLA DECISIONE La domanda giudiziale volta ad ottenere il risarcimento dei danni derivanti dall'eventuale comportamento arbitrario ed illegittimo dei funzionari pubblici è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, non sussistendo i presupposti per l'attribuzione della stessa alla giurisdizione del giudice amministrativo, in quanto l'art. 103 Cost. non consente di ritenere che il giudice amministrativo possa conoscere di controversie di cui non sia parte una P.A. o soggetti ad essa equiparati.

I presupposti del rimborso delle spese legali sostenute dal dipendente da parte dell'Amministrazione di appartenenza

LA QUESTIONE Il diritto al rimborso richiede che il fatto oggetto del giudizio sia stato compiuto nell'esercizio delle attribuzioni o delle mansioni affidate al dipendente e che sussista un nesso di strumentalità tra l'adempimento del dovere e il compimento dell'atto, nel senso che il dipendente non avrebbe assolto ai suoi compiti se non ponendo in essere quella determinata condotta.

Spese legali del dipendente pubblico nei giudizi connessi all'espletamento dei propri compiti istituzionali: quando spetta il rimborso?

L'ANALISI DELLA DECISIONE A prescindere dall'esito del giudizio penale, affinché si abbia il diritto al rimborso delle spese legali sostenute dal dipendente per la propria difesa in giudizio, è necessaria l'assoluta assenza di riferibilità all'Amministrazione della condotta posta in essere e la mancanza di conflitto di interesse tra il dipendente e l'Amministrazione.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Alimenti e bevande

    Acque

    Appalti

    Atti e provvedimenti amministrativi

  2. b

    Beni culturali e ambientali

  3. c

    Condominio

    Contratto bancario

    Commercio

    Concorsi ed esami

    Contabilità e bilancio

  4. d

    Demanio e patrimonio

  5. e

    Editoria

    Edilizia e urbanistica

    Energia

    Enti locali

  6. f

    Fideiussione

  7. g

    Giurisdizione

  8. l

    Lavoro e formazione

  9. m

    Magistrati

  10. p

    Prova civile

    Pubblico impiego

    Procedimento civile

    Professionisti

    Proprietà

    Procedimento amministrativo

  11. r

    Responsabilità e risarcimento

    Responsabilità professionale

    Reati contro il patrimonio

    Reati fallimentari

    Reati contro l'amministrazione della giustizia

    Reati contro la famiglia

    Reati contro la persona

    Reati contro la pubblica amministrazione

    Reati edilizi

    Reati tributari

  12. s

    Successioni e donazioni

    Spedizione

    Sicurezza lavoro

    Separazione e divorzio

    Servitù

    Società e imprese

    Spese di giudizio

    Stupefacenti

    Scuole e istruzione

  13. t

    Tributi

  14. u

    Università

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