È passato un anno dall'entrata in vigore della riforma Cartabia e Giorgio Spangher nell'editoriale di questa settimana traccia una sorta di bilancio. Dai ritardi conseguenti all'inoperatività di alcuni meccanismi ai futuri interventi legislativi destinati a incidere sull'impianto delle norme; dagli interventi della Cassazione con la sua funzione nomofilattica ai nodi principali legati alla concreta applicazione della riforma.
È passato un anno dall'entrata in vigore della riforma Cartabia e Giorgio Spangher nell'editoriale di questa settimana traccia una sorta di bilancio. Dai ritardi conseguenti all'inoperatività di alcuni meccanismi ai futuri interventi legislativi destinati a incidere sull'impianto delle norme; dagli interventi della Cassazione con la sua funzione nomofilattica ai nodi principali legati alla concreta applicazione della riforma.
È stato emanato dal ministero della giustizia il decreto 29 dicembre 2023, n. 217, pubblicato il giorno successivo in gazzetta ufficiale (serie generale n. 303) e che entrerà in vigore dal 15 gennaio 2024. Nel definire l’ambito di applicazione, tuttavia, si prevede subito che il perimetro applicativo del regolamento coinvolge anche il processo civile telematico (e non solo quello penale), attraverso corpose modifiche al decreto ministeriale 21 febbraio 2011, n. 44, che definisce le modalità tecniche della giustizia digitale sia civile che quella penale (implementata negli introdotti articoli 7-bis e 13-bis)
L'assenza dell'intermediazione degli operatori di cancelleria nel veicolare e fare confluire il documento informatico nel relativo fascicolo si tradurrebbe in un significativo aggravio per il giudice, così chiamato a un'opera di preventivo screening, difficilmente esigibile in tempi brevi a fronte di ruoli specialistici
L'assenza dell'intermediazione degli operatori di cancelleria nel veicolare e fare confluire il documento informatico nel relativo fascicolo si tradurrebbe in un significativo aggravio per il giudice, così chiamato a un'opera di preventivo screening, difficilmente esigibile in tempi brevi a fronte di ruoli specialistici
Anche se da più parti delle componenti dell’avvocatura e della magistratura si è sempre auspicato un mantenimento per tutto il 2024 del doppio canale di deposito (tramite portale e cartaceo) – anzi triplo canale se aggiungiamo quello della Pec – occorre rilevare che dal 15 gennaio 2024 per alcuni atti sarà consentito solo il deposito tramite il Pdp e non più col cartaceo o via Pec
Anche se da più parti delle componenti dell’avvocatura e della magistratura si è sempre auspicato un mantenimento per tutto il 2024 del doppio canale di deposito (tramite portale e cartaceo) – anzi triplo canale se aggiungiamo quello della Pec – occorre rilevare che dal 15 gennaio 2024 per alcuni atti sarà consentito solo il deposito tramite il Pdp e non più col cartaceo o via Pec
Viene ora istituito normativamente il «diritto all'oblio oncologico» definito dal comma 2 dell'articolo 1 della legge 7 dicembre 2023 n. 193 il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica.
La legge 193/2023 punta a escludere qualsiasi forma di pregiudizio o disparità di trattamento, in materia di parità di trattamento, non discriminazione e garanzia del diritto all'oblio delle persone guarite da patologie oncologiche.
La bussola che ha guidato l’afflato riformatore è rappresentata, nelle parole del legislatore del decreto legislativo n. 150 del 2022, dall’ efficienza del processo e della giustizia penale , laddove si maschera, invece, neanche troppo velatamente, l’obiettivo di abbattere l’arretrato e di velocizzare i processi.
La bussola che ha guidato l’afflato riformatore è rappresentata, nelle parole del legislatore del decreto legislativo n. 150 del 2022, dall’ efficienza del processo e della giustizia penale , laddove si maschera, invece, neanche troppo velatamente, l’obiettivo di abbattere l’arretrato e di velocizzare i processi.
Proseguendo la disamina della prima giurisprudenza di legittimità formatasi a un anno dall’entrata in vigore del Dlgs n. 150/2022, un secondo “blocco” di pronunce riguarda, a vario titolo, il mutato regime di procedibilità dei reati contro la persona e contro il patrimonio che sono stati incisi dalla riforma Cartabia, nella generale ottica di deflazione “in entrata” (che si affianca a quella della deflazione “in uscita” di cui al precedente commento).
Proseguendo la disamina della prima giurisprudenza di legittimità formatasi a un anno dall’entrata in vigore del Dlgs n. 150/2022, un secondo “blocco” di pronunce riguarda, a vario titolo, il mutato regime di procedibilità dei reati contro la persona e contro il patrimonio che sono stati incisi dalla riforma Cartabia, nella generale ottica di deflazione “in entrata” (che si affianca a quella della deflazione “in uscita” di cui al precedente commento).
Punto focale della ricostruzione giurisprudenziale legata al Dlgs n. 150 è rappresentato dal regime transitorio delle impugnazioni
Punto focale della ricostruzione giurisprudenziale legata al Dlgs n. 150 è rappresentato dal regime transitorio delle impugnazioni
Si registra un contrasto in sede di legittimità sull’applicazione dei suindicati oneri all’ingresso del giudizio di Cassazione . L’orientamento prevalente sembra rispondere positivamente anche se inizia a registrarsi qualche pronuncia che esclude la necessità di un mandato ad hoc per il ricorso per cassazione
Uno dei pilastri del decreto legislativo n. 150 del 2022 è certamente rappresentato dalla rivisitazione del catalogo delle pene e del nuovo ventaglio delle risposte sanzionatorie, non più incentrato sulla visione carcero-centrica e sulla centralità della pena detentiva.
Uno dei pilastri del decreto legislativo n. 150 del 2022 è certamente rappresentato dalla rivisitazione del catalogo delle pene e del nuovo ventaglio delle risposte sanzionatorie, non più incentrato sulla visione carcero-centrica e sulla centralità della pena detentiva.
Per aumentare il perimetro applicativo delle disposizioni favorevoli di nuovo conio, la riforma Cartabia ha dettato una disciplina transitoria, oggetto di numerosi e recenti arresti chiarificatori da parte della Suprema Corte.
Nell'assegno di divorzio entra anche la convivenza prematrimoniale. Parcometri, la società che gestisce i dati relativi alle targhe deve assumere la responsabilità del trattamento. Rifiuti speciali: niente confisca del camion in caso di estraneità al reato di illecito smaltimento. Aiuti di Stato, va valutato l'effetto sulla concorrenza di un cumulo di misure erogate a favore di un gruppo. Questi alcuni dei temi affrontati in settimana dai giudici.
