Videoregistrazione in cloud non lecita se effettuata da terzi serve l'autorizzazione del titolare dei diritti

Il servizio di videoregistrazione e ritrasmissione da remoto su cloud di copie private, fornito da terzi mediante un intervento attivo nella ritrasmissione di tali copie, costituisce un atto di comunicazione delle opere rivolto a un pubblico "nuovo" che necessita dell'autorizzazione del titolare dei diritti. Lo ha deciso la Corte di giustizia con la sentenza del 29 novembre 2017.

Giuseppe Cassano

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