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Non può essere ricusato il giudice che autorizza le intercettazioni sulla base di un'asserita indebita manifestazione di convincimento

ll decreto di autorizzazione all’esecuzione delle operazioni di intercettazioni non costituisce manifestazione indebita del convincimento del magistrato rilevante ai fini della ricusazione del giudice, quando la sua motivazione è riferita ai presupposti per le intercettazioni o all’esistenza dei gravi indizi di reato e all’indispensabilità delle stesse ai fini della prosecuzione delle indagini. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza 15849/2017.

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