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Il delitto di violenza sessuale verso chi è in stato di inferiorità è una condotta consapevole della situazione della vittima

Il delitto di violenza sessuale in danno di persona che si trovi in stato di inferiorità psichica o fisica è integrato da una condotta posta in essere con la piena consapevolezza, da un lato, della condizione di inferiorità della vittima e, dall’altro, del fatto che l’azione sia conseguente a induzione e abuso. In tale contesto, l’eventuale richiesta proveniente dalla persona offesa di far uso del profilattico non potrà valere di per sé quale consenso putativo al rapporto carnale, ben potendo rappresentare soltanto il tentativo di elidere o ridurre le conseguenze negative...

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