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Divulgare al giornalista atti già noti all’indagato non fa scattare la violazione di legge

Non sussiste più la segretezza degli atti rilevati a un giornalista  e quindi una violazione di legge in relazione agli articoli 326 del codice penale e 329 del codice di procedura penale in quanto all’epoca delle rivelazioni i soggetti indagati avevano già ricevuto l’informazione di garanzia e l’invito a comparire. Lo hanno afffermato i giudici della sesta sezione della Cassazione con la sentenza 16 febbraio 2022 n. 5544.

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