PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA
Continua il nostro dibattito sul disegno di legge delega del Governo che intende rivedere il processo civile. Il provvedimento, approvato dal Cdm lo scorso 10 febbraio si pone l’obiettivo di ridare “smalto” al settore. Per il professor Mauro Bove il progetto non inciderà sui tempi della giustizia, ma porterà solo “nuove diatribe e disfunzioni”. Il precedente intervento, a firma di Giovanni Verde, è stato pubblicato sul numero 10.
LEGISLAZIONE
In sede di conversione del Dl 192/2014 il Parlamento a sorpresa sospende l’esecuzione degli sfratti. La motivazione sostenuta durante discussione parlamentare è legata alla necessità per il 2015 di dare attuazione al decreto ministeriale che ha rifinanziato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione.
Nella tabella che segue riportiamo gli articoli della legge 27 febbraio 2015 n. 11, che ha convertito il Dl 192/2014, più interessanti per magistrati e avvocati
Si tradiscono gli auspici della Corte costituzionale, che contesta al legislatore la pratica di prendere in carico le esigenze degli inquilini in situazioni di disagio abitativo, trasferendone l’onere correlato in capo ai locatori col ricorso alla sospensione delle procedure esecutive, in nome di una «logica propria del (nominalmente) cessato regime vincolistico».
GIURISPRUDENZA
Dall’imposizione fiscale sul trust, passando per la prescrizione maturata sul caso Eternit, fino all’utilizzazione della telecamera nascosta durante le interviste: sono questi i principali temi che hanno caratterizzato la settimana nelle Corti della Penisola.
Sesto appuntamento con la rubrica che esamina i contrasti di giurisprudenza. Il tema di questa settimana è particolarmente attuale e divide la giurisprudenza in poli contrapposti, con disorientamento degli operatori giuridici, trattandosi di questione che ha degli importanti risvolti pratico-applicativi.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
Nel caso in cui, revocata la dichiarazione di fallimento, non sia stato emesso il decreto di chiusura la presentazione della successiva istanza di fallimento, basata sulla prospettazione di fatti intervenuti rivelatori di insolvenza del debitore, non è di per sé preclusa, spettando al tribunale, in sede di decisione, verificare se sia stato medio tempore emesso il decreto di chiusura del primo fallimento, al fine di ritenere esaminabile nel merito la ricorrenza degli elementi costitutivi della pronuncia di fallimento.
Secondo i giudici di legittimità manca una norma che impedisca la proposizione di una seconda istanza di fallimento, basata su fatti rivelatori dell’insolvenza successivi a quelli della prima domanda. Spetterà poi al tribunale, al momento della decisione, verificare se nel frattempo sia stato emesso il decreto di chiusura.
Il locatore che ha chiesto e ottenuto la risoluzione anticipata del contratto di locazione per inadempimento del conduttore, ha diritto anche al risarcimento del danno per l’anticipata cessazione del rapporto di locazione.
Non si può non condividere l’abbandono dell’astrusa linea interpretativa, avanzata in precedenza dalla Cassazione, di non risarcibilità del danno per ritrovarsi il proprietario, a seguito della restituzione del bene, comunque nella disponibilità dell’immobile. Il problema, semmai, si fa arduo allorché si tratti di valutare in concreto l’entità del risarcimento.
È valido l’atto di pignoramento immobiliare che contiene l’ingiunzione, che l’ufficiale giudiziario fa al debitore, di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano all’espropriazione e i frutti di essi, seguita in calce, all’originale e alla copia dell’atto, dalla relazione di notificazione sottoscritta dall’ufficiale giudiziario, posto che tale sottoscrizione garantisce la provenienza dall’ufficiale giudiziario anche dell’ingiunzione.
La decisione stronca sul nascere il maldestro tentativo di introdurre opposizioni che, seppur tempestive, perseguono finalità meramente dilatorie, basate su formalismi che, in realtà, non hanno alcuna ragion d’essere poiché dietro la doppia sottoscrizione dell’ufficiale giudiziario non si cela alcuna reale esigenza di tutela di natura sostanziale.
PENALE
GIURISPRUDENZA
Con la sentenza n. 5396 del 2015, le sezioni Unite superano quegli orientamenti giurisprudenziali che, con argomenti ed effetti diversi, ancoravano il limite di tempestività della deduzione di nullità al momento immediatamente successivo alla nomina del difensore.
La questione oggetto della decisione delle sezioni Unite sorge in quanto la nullità derivante dall’omesso avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore durante l’esame alcolimetrico è di ordine generale, non assoluta, ma «a regime intermedio», non rientrando in alcuno dei casi considerati dall’articolo 179 del Cpp.
AMMINISTRATIVO
GIURISPRUDENZA
Con la decisione 769/2015 il Consiglio di Stato offre un’interessante lettura delle disposizioni normative in tema di tutela dei beni culturali con riguardo, in particolare, al profilo relativo al coordinamento della autorizzazione ex articolo 21 del Dlgs 42/2004 in base alla verifica della sussistenza dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
Quanto al rapporto tra il disposto di cui all’articolo 12 del Dlgs 42/2004 e quello di cui all’articolo 21 del Dlgs 42/2004, si sostiene che fino alla verifica effettiva dell’interesse culturale, i beni di cui all’articolo 10 del Dlgs n. 42, rimangono soggetti alle norme di tutela, sicché colui che vuole eseguire su di essi opere deve essere autorizzato dal soprintendente.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
GIURISPRUDENZA
Con una sentenza resa all'unanimità il 27 gennaio 2015, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo ha affrontato il tema dei rapporti tra reati di durata e principio di irretroattività in malam partem delle norme penali, fissando le condizioni affinché l'applicazione retroattiva dello jus superveniens ai reati continuati possa ritenersi compatibile con le garanzie del nullum crimen consacrate dall'articolo 7 della Cedu.