IL TEMA DELLA SETTIMANA Nel piano liberalizzazioni rientra anche la possibilità per gli avvocati di svolgere alcune mansioni finora prerogativa dei notai. E tra queste, effettuare transazioni immobiliari sotto i 100mila euro e gli atti di costituzione di Srl semplificate. Una prospettiva, secondo Pasquale Barile, presidente dell’Anf, che non dovrebbe creare dissapori nel mondo notarile visti i punti in comune tra le due professioni: stessi studi universitari e una precisa responsabilità.

Operative le norme del decreto legislativo 28/2015 che introduce la nuova causa di punibilità e attenua, di fatto, l’obbligatorietà dell’azione penale.

Quattro articoli che innovano la disciplina del codice penale e del codice di procedura penale: è questa la struttura del Dlgs 28/2015.

L’applicazione della causa di non punibilità postula adempimenti processuali particolari - segnatamente la notifica all’imputato e alla persona offesa, a prescindere dalla richiesta di cui all’articolo 408, comma 2, del Cpp - che scontano un prezzo alto rispetto ad altre soluzioni a costo zero, quali la prescrizione o l’archiviazione.

Grande rilevanza è stata attribuita alle indicazioni fornite dalla Commissione giustizia della Camera soprattutto in riferimento alla specificazione dei criteri di applicazione. È stata accolta infatti la specifica condizione per la quale ai fini del computo della pena non si debba tener conto del giudizio di bilanciamento delle circostanze.

È una disciplina che, se correttamente interpretata, può dare un significativo contributo nell’ottica della deflazione processuale, senza che però questo risultato porti con sé, inaccettabilmente, una caduta del livello di sicurezza sociale una sorta di “abdicazione” della risposta sanzionatoria dello Stato.

L’archiviazione produce effetti giuridici sfavorevoli, come attestato dalla prevista iscrizione del relativo provvedimento nel casellario giudiziale. Infatti, l’avvenuta annotazione avrà ricadute principalmente ai fini dell’apprezzamento dell’«abitualità » ostativa all’applicazione dell'istituto in caso di successivi episodi.

Il nuovo articolo 131- bis del Cp incardina il giudizio di irrilevanza del fatto su due indici-criteri, c he sono legati alla particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità del comportamento. In sostanza, l’istituto presuppone un fatto tipico, costitutivo di reato e offensivo dell’interesse tutelato, ma da ritenere non punibile in ragione dei principi di economia processuale.

L’aggiornamento continuo del Casellario giudiziario assume rilievo ai fini dell’apprezzamento del presupposto dell’“abitualità” del comportamento, che, per il futuro, escluderebbe di poter di nuovo accedere al beneficio definitorio. Eventuali ritardi nella messa a sistema dei casi potrebbero pregiudicare l’applicazione corretta delle norme.

L’utilizzo del lemma «dissenso» sembra riferirsi, in maniera bizzarra, anche al mero capriccio; è vero che non ci si trova di fronte a un'ipotesi di impugnazione ma, potendo procedere a dissentire anche mediante mere clausole di stile convenzionali, si impedisce un serio sindacato giudiziale sui “motivi” dell'opposizione.

È stata una scelta consapevole, poiché nella relazione governativa si spiega che non sono state accolte le sollecitazioni in tal senso della commissione Giustizia della Camera dei deputati sul rilievo che l'invocata attività di coordinamento sarebbe stata estranea alle indicazioni della legge delega.

Di sicuro la mancanza di una disciplina transitoria rappresenta uno dei “nei” del decreto legislativo 28/2015. Per la soluzione di questi problemi l’interprete può rifarsi solo ai principi generali in tema di successione di norme nel tempo. In merito la “supplenza” della Suprema corte si farà sentire.

Quali sono le aree di operatività della tenuità del fatto? Per rispondere a questa domanda abbiamo cercato di ricostruire l'ambito di applicazione del decreto legislativo 28/2015. Un'operazione difficile, che speriamo sia riuscita.

Certamente tutto o tanto del contenzioso “abbattuto” in sede penale si scaricherà nell’ingorgo immane della giustizia civile. Ma qui ci penseranno i costi esorbitanti dell’accesso alle aule giudiziarie a dissuadere i cittadini in cerca di riparazione ai torti subiti e il tempo biblico dei processi civili indurrà anche i più zelanti a placarsi.

La legge ha degiurisdizionalizzato la materia della negoziazione assistita in materia di separazione e divorzio. Ne consegue che va esclusa la debenza del contributo unificato di iscrizione al ruolo al momento del deposito dell’accordo presso la procura della Repubblica competente.

Il procedimento di negoziazione assistita non ha carattere amministrativo: si tratta di una procedura di volontaria giurisdizione, contraddistinta da connotazioni di specialità rispetto agli altri procedimenti ordinari in cui l’organo preposto al controllo e alla valutazione è quello giudicante e non quello requirente.

L’assicurazione per invalidità permanente non copre la morte dell’assicurato; inammissibile il ricorso che riproduce gli atti precedenti; il curatore fallimentare non è legittimato a impugnare il sequestro; il padre può accedere alle dichiarazioni del figlio; la reputazione prevale sulla libertà di espressione: sono questi i temi oggetto di attenzione nelle Corti della Penisola.