PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA
Il conseguimento e il mantenimento del titolo di avvocato specialista costituiscono una realtà positiva per tutta l’Avvocatura. La specializzazione, infatti, secondo il Presidente dell’Ucpi, Beniamino Migliucci, non è e non vuole essere un attacco contro chi ritiene di aderire all'impostazione secondo la quale un avvocato “generalista” è in grado di soddisfare, in ogni caso e in modo pieno, le esigenze di tutela che la società assegna alla funzione difensiva, «ma è una opportunità che si coniuga con il diritto delle persone ad avere un avvocato forte, tecnicamente attrezzato, culturalmente e deontologicamente consapevole».
PRASSI
Nel processo telematico resta ancora da chiarire come conciliare la discrasia che si crea tra il deposito dell’atto e la visibilità nel fascicolo ai fini del rispetto dei termini di difesa e, soprattutto, il ruolo attribuito ai cancellieri.
Un possibile scarto temporale, legato alla mancata previsione di un termine per le verifiche della cancelleria, può assumere rilevanza in tutta la sua problematicità con riguardo ai cosiddetti “termini a catena”, potendo inficiare il diritto di difesa, il principio del contraddittorio e il giusto processo civile regolato dalla legge.
GIURISPRUDENZA
Gli ufficiali dello stato civile non possono trascrivere l'atto di matrimonio contratto all'estero tra cittadini italiani omosessuali in quanto manca la differenza di sesso tra gli sposi. Il giudice non può rivedere al ribasso la sanzione disciplinare inflitta dal datore di lavoro, ma deve limitarsi a convalidarla. La mancata comparizione in udienza della persona offesa non è di per sé di ostacolo alla dichiarazione di improcedibilità dell'azione penale per la particolare tenuità del fatto. Soni alcuni dei principi di diritto espressi dai giudici questa settimana.
PENALE
Il Dlgs 158/2015, in attuazione della delega fiscale, rivisita totalmente il regime penale tributario. Cambiano così i reati ma anche le possibilità di estinguerli. Si tratta della più importante modifica al Dlgs 74/2000 (relativo ai delitti in materia di imposte dirette e Iva) dalla sua entrata in vigore.
Nuove regole sulla rilevanza del pagamento del debito tributario costituente reato anche con rateazioni che bloccano addirittura la confisca. È stata prevista inoltre un’aggravante che riguarda i professionisti intermediari. Tutte queste norme non solo entrano in vigore subito, ma hanno effetti per il passato e per il futuro.
L’imposta evasa non è più quella teorica derivante dalla violazione contestata ma quella effettiva dopo il computo delle perdite stesse. Se a seguito di un accertamento a una società, viene ripresa a tassazione una base imponibile la cui imposta evasa supera la soglia di punibilità, non è detto che il reato sia commesso.
Momento antecedente a tale misura è il sequestro preventivo diretto o per valore, attraverso il quale, con la sottoposizione a vincolo del prezzo o profitto del reato (o dell’equivalente), si assicura la futura esecuzione della confisca all’esito dell’accertamento della responsabilità penale del soggetto indagato/imputato.
Nella relazione illustrativa si legge che l'articolo 8 ha dettato importanti linee guida di revisione del sistema, fìnalizzate, da un lato, ad articolare meglio i rapporti tra sanzioni penali e amministrative, e, dall'altro, a ridurre l'area di intervento della sanzione punitiva per eccellenza ai casi connotati da un particolare disvalore giuridico.
Sono introdotte modifiche di natura sostanziale, che mirano a favorire la resipiscenza del contribuente evasore. Quanto all’ambito di operatività della confisca, invece, il nuovo articolo12- bis non innova rispetto alla disciplina previgente, al di là della diversa tecnica normativa utilizzata per indicare i reati presupposti, legittimanti la confisca.
Già in passato si è espressa la giurisprudenza, in modo coerente con la finalità della confisca, che non può certo risolversi in una sorta di duplicazione sanzionatoria: è ovvio che l’avvenuta integrale sanatoria della posizione debitoria fa venire meno lo scopo della misura escludendone l’applicazione.
Si considerano “vantaggi fiscali indebiti” i benefici, realizzati in contrasto con le finalità delle norme fiscali o con i principi tributari. Tali operazioni non sono opponibili all'amministrazione, che ne disconosce i vantaggi determinando i tributi sulla base delle norme eluse e tenuto conto di quanto versato dal contribuente per effetto di dette operazioni.
La norma non disciplina puntualmente i provvedimenti che possono essere adottati dall’autorità giudiziaria sulla richiesta di affidamento in uso. È da ritenere che il provvedimento debba assumere la veste del decreto motivato e poi che la richiesta possa essere rigettata non solo “per esigenze processuali” ostative, ma anche, perché infondata.
Con particolare riferimento alle sanzioni amministrative, il decreto attua il principio di proporzionalità delle risposta sanzionatoria. Inoltre, un intervento comune all’intero corpo normativo consiste nella conversione dell'ammontare delle multe espresse in lire, in euro nonché in una generale attualizzazione delle stesse e di quelle di nuova introduzione.