PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA
Da oltre un ventennio i giudici di pace hanno definito più di 25 milioni di procedimenti, ciascun magistrato porta a termine mediamente 800 giudizi annui in tempi record. Dati che parlano da soli: si tratta di una magistratura a “legge Pinto zero”. L'Associazione nazionale giudici di pace e il suo emerito presidente Vincenzo Crasto sostengono la scelta del ministro della Giustizia Andrea Orlando di approvare a breve un disegno di legge di riforma della magistratura di pace e onoraria. L'interesse dei cittadini viene prima di tutto, riconoscere e valorizzare l'efficienza di un servizio garantirà una giustizia più celere e diritti ai magistrati che l'amministrano.
GIURISPRUDENZA
Terza puntata della saga del falso in bilancio: la sentenza n. 6916 ribadisce che tra i «fatti materiali non rispondenti al vero, oggetto della condotta di esposizione, non è possibile, a seguito della soppressione dell'inciso «ancorché oggetto di valutazioni», ricomprendere le «valutazioni».
La Suprema corte è tornata sui suoi passi mutando nuovamente il proprio orientamento in relazione all'interpretazione di importanti norme penali quali quelle volte a sanzionare le false comunicazioni sociali.
Se l’inciso è stato soppresso per errore o perché inutile è il legislatore a doverlo dire, correggendosi nei modi prescritti. Credo che le sezioni Unite non se la sentiranno di seguire la prima delle due ipotesi perché essa porterebbe a una sostanziale “amnistia”, propria e impropria, per i falsi valutativi.
“Non sussiste alcun contrasto giurisprudenziale”: sono queste le motivazioni con le quali, con provvedimento del 26 febbraio 2016, il Primo Presidente della Suprema corte ha restituito il fascicolo alcollegio della sezione V penale che con l’ordinanza 9-23 febbraio 2016 n. 7125
Nel processo civile è nulla la sentenza scritta a mano se illeggibile. Spetta un doppio compenso per chi assume i ruoli di commissario e liquidatore. Il calciatore che commette un fallo e rompe la tibia a un avversario non risponde del reato di lesioni. Questi alcuni dei principi più interessanti della settimana
CIVILE
GIURISPRUDENZA
L'iscrizione alla sezione speciale dell'albo degli avvocati “stabiliti” è subordinata al possesso dei requisiti di cui all'articolo 6, comma 2, del Dlgs. n. 96 del 2001 e in sede di iscrizione il Consiglio dell'ordine degli avvocati non può opporre la mancanza di diversi requisiti – segnatamente quello della condotta specchiatissima e illibata (articolo 17 Rdl n. 1578 del 1933), ovvero, oggi, della condotta irreprensibile (articolo 17 della legge n. 247 del 2012) – prescritti dall'ordinamento forense nazionale, salvo il caso in cui la condotta del richiedente possa essere qualificata come abuso del diritto.
Una situazione grottesca che, sulla base della legislazione comunitaria e nazionale, esonererebbe ad avviso delle sezioni Unite i professionisti “transfrontalieri di ritorno” da quelle verifiche ai fini dell'iscrizione alla sezione speciale degli “stabiliti”, salvo rimandarle al momento in cui, dopo non meno di tre anni, essi decidessero di diventare “integrati”.
PENALE
LEGISLAZIONE
Il Dlgs 15 febbraio 2016 n. 31 completa, ora, la cornice normativa delineate nel 2014 ed attua la decisione quadro 2009/299/Gai sul rafforzamento dei diritti processuali delle persone e per promuovere l'applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle decisioni pronunciate in assenza dell'interessato al processo. Il provvedimento entrerà in vigore il 23 marzo 2016.
Siamo di fronte a un passaggio importante che, inevitabilmente, dovrà indirizzarsi verso uno standard condiviso delle prove e delle condizioni di utilizzabilità delle stesse. Un processo fondato su prove che, nello Stato richiesto, siano inutilizzabili, di scarsa efficacia argomentativa o inammissibili pone concreti problemi di esecutività della decisione.
Con il decreto legislativo n. 29 del 15 febbraio 2016, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 55 del 7 marzo scorso, il legislatore italiano dà finalmente attuazione alla decisione quadro n. 2009/948/Gai sulla prevenzione e la risoluzione dei conflitti relativi all'esercizio della giurisdizione nei procedimenti penali.
Va segnalato che nel Dlgs 29/2016 manca il recepimento formale di alcune norme come quella relativa all’articolo 14 della decisione quadro che impone l’indicazione della lingua da utilizzare nel corso della procedura di presa di contatto. Si tratta di una scelta che lascia spazi ad accordi
tra i soggetti coinvolti nella soluzione dei conflitti di giurisdizione.
AMMINISTRATIVO
Attraverso la valorizzazione del principio di irretroattività della legge, il Consiglio di Stato con la decisione 882/2016 ha annullato il provvedimento con cui la Banca d'Italia aveva ordinato l'alienazione delle azioni (detenute dalla Fininvest), attraverso le quali un ex premier esercitava il controllo su Mediolanum.
Nel caso oggetto del giudizio, sia la perdita dei requisiti di onorabilità sia l’acquisto delle azioni era avvenuta anteriormente all’entrata in vigore del decreto legislativo 4 marzo 2014 n. 53, norma che ha esteso alle società di partecipazione finanziaria mista i requisiti di onorabilità già previsti per chi detiene partecipazioni qualificate al capitale delle banche.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
La Corte di giustizia con la sentenza del 18 febbraio 2016 si pronuncia sull'obbligo del giudice di effettuare d'ufficio la verifica delle clausole abusive nel caso di un decreto ingiuntivo non opposto e passato in giudicato, che costituisca titolo esecutivo.