IL TEMA DELLA SETTIMANA L’elezione di Piercamillo Davigo, con 1.041 preferenze, al vertice del “sindacato delle toghe” apre nuove questioni per la magistratura associata, che in questi anni è alle prese con un processo di trasformazione innescato dai cambiamenti generazionali e dall’affermarsi della componente femminile. Una lettura, dunque, in chiave storica dei recenti eventi dell’associazione si impone. Ad aprire la riflessione della settimana sui futuri assetti del Terzo potere è la professoressa Antonella Meniconi, autrice del volume «Storia della magistratura italiana» (Edizione Il Mulino, 2012).

Non c’ è pace per il Cnf. Dopo varie bocciature arrivano ora le due sentenze Tar Lazio che annullano in due parti il Dm 12 agosto 2015 n. 144 sulle specializzazioni degli avvocati.

Sul tema delle specializzazioni ambedue le sentenze del Tar Lazio concordano nel ritenere che né dalla mera lettura dell'elenco, né dalla relazione illustrativa del Ministero venga dato cogliere quale sia il principio logico che ha presieduto alla scelta delle diciotto materie; non risulterebbe quindi rispettato né un criterio codicistico, né un criterio di riferimento alle competenze dei vari organi giurisdizionali.

Sul potere del Consiglio nazionale forense di convocare il legale per un colloquio ai fini dell'accertamento della comprovata esperienza il Tar si esprime negativamente. La seconda decisione dei giudici amministrativi mette a fuoco le illegittimità della normativa di dettaglio

Ambedue le sentenze concordano nel ritenere che né dalla mera lettura dell'elenco, né dalla relazione illustrativa del Ministero venga dato cogliere quale sia il principio logico che ha presieduto alla scelta delle diciotto materie; non risulterebbe rispettato né un criterio codicistico, né un criterio di riferimento alle competenze dei vari organi giurisdizionali.

Spicca la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il regolamento sulle specializzazioni forensi nella parte in cui prevede 18 materie di specializzazione. Per il diritto civile, importante è la decisione a sezioni Unite in materia di Irap; sul fronte penale doppia via per i risarcimenti per i reati depenalizzati.

Con la legge di conversione 49/2016 il legislatore vara una serie di misure relative a riforma delle banche di credito cooperativo, garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, regime fiscale relativo alle procedure di crisi e gestione collettiva del risparmio.

Nel comunicato del 6 aprile 2016 della Federazione italiana delle banche di credito cooperativo-casse rurali e artigiane si legge che con l’approvazione definitiva della legge di riforma del credito cooperativo, il sistema della cooperazione mutualistica di credito entra finalmente in una nuova fase della sua esistenza

Questa modifica, molto probabilmente determinerà una drastica riduzione del futuro contenzioso, dal momento che nella prassi gli istituti bancari riusciranno a ottenere, senza troppa fatica, il preventivo consenso del cliente. Anzi è probabile che proprio questo sia l’effetto voluto dal legislatore, in considerazione della notevole quantità di liti in atto.

Con la legge di conversione n. 49 del 2016 si è concretizzato così l’auspicato ripensamento sulle prime indicazioni dei pagamenti delle sanzioni con strumenti elettronici e segnatamente sui tempi di definizione del verbale che, stricto iure , si aveva solo dopo la data di accredito dell’importo sul conto dell’organo di polizia stradale.

I professionisti che hanno ottenuto l'iscrizione alla sezione speciale dell'albo forense quali avvocati stabiliti devono usare il titolo rilasciato nello Stato membro presso il quale hanno ottenuto l'abilitazione, altrimenti al decorso del triennio di esercizio professionale non possono ottenere l'iscrizione all'albo quali avvocati integrati.

L’abuso si riflette anche in ambito civilistico, tenendo presente che, a norma del comma 1 dell’articolo 2231 del codice civile, quando l’esercizio di un’attività professionale è condizionato all’iscrizione in un albo o elenco, la prestazione eseguita da chi non è iscritto non gli dà azione per il pagamento della retribuzione.

Il decreto legislativo 37/2016 si compone di 17 articoli e contiene le disposizioni per conformare il diritto interno alla decisione quadro 2005/214/GAI sul reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie.

Sotto il profilo dell’ambito di applicazione, la decisione quadro riguarda tutti i reati punibili con sanzioni pecuniarie incluse, come chiarisce il considerando n. 4 della decisione quadro, quelle comminate per infrazioni al codice della strada. Ciò che conta è che la sanzione sia prevista in una decisione definitiva e che abbia natura pecuniaria.

L'impedimento da parte dell'amministrazione sanitaria di dare esecuzione all'autorizzazione rilasciata dal giudice volta a interrompere un trattamento sanitario nei confronti di una persona in stato vegetativo, configura sia l'elemento oggettivo della responsabilità sia l'elemento soggettivo e il nesso di causalità, con conseguente condanna dell'amministrazione al risarcimento di un doppio danno, patrimoniale e non patrimoniale. Lo ha stabilito il Tar Lombardia con la sentenza 650/2016.

Non è possibile che lo Stato ammetta che alcuni suoi organi ed enti, qual è la Regione Lombardia, ignorino le sue leggi e l'autorità dei tribunali, dopo che siano esauriti tutti i rimedi previsti dall'ordinamento, in quanto questo comporta una rottura dell'ordinamento costituzionale non altrimenti sanabile.