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EDITORIALE

Convivenze di fatto: gli spiacevoli effetti collaterali

IL TEMA DELLA SETTIMANA Un’interferenza dello Stato etico sulla vita privata dei cittadini. Questo, semplificando al massimo, è il contenuto della seconda parte della legge sulle unioni civili dedicata alle convivenze di fatto e alla loro regolamentazione. Il giudizio non proprio positivo è di Marino Maglietta, presidente dell’Associazione Crescere Insieme, secondo il quale questa sezione della novella oltre a non essere esente da errori, associa alla concessione di giusti diritti, l’imposizione di obblighi e limitazioni non condivisibili. L'augurio è che un nuovo intervento legislativo recuperi quanto prima una formulazione più efficace e più rispettosa degli spazi di autonomia dei cittadini.

LEGISLAZIONE

Con le unioni civili l’Italia si adegua all’Europa: tre forme giuridiche per regolare la “famiglia”

Matrimonio; unione civile tra persone dello stesso sesso; convivenza di fatto. Con la legge “Cirinnà” l’Italia si colloca nel perimetro degli ordinamenti che nel mondo prevedono una regolamentazione dei legami stabili eterosessuali e omossessuali, adottando però un sistema quasi unico, costituito dalla compresenza nel diritto di famiglia di tre forme che organizzano dal punto di vista giuridico familiare.

Una rivoluzione sul banco di prova dal 5 giugno 2016

La riforma ha disposto la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze, in un solo articolo, scandito da ben 69 commi. La materia, esposta in maniera non omogenea, dedica i commi da 1 a 35 all'unione civile tra persone dello stesso sesso, i commi da 36 a 65 alle convivenze di fatto e i commi da 66 a 69 agli oneri.

Basta la dichiarazione all’ufficiale dello stato civile

Il dubbio che l’unione civile non sia una specifica formazione sociale, ma una famiglia sia pure sui gener is , si ricava dalle stesse cause che ne impediscono la costituzione. Anziché fare riferimento alla normativa di cui agli articoli 1321 del Cc, infatti, gli impedimenti sono modulati secondo lo schema logico di cui agli articoli 84 e seguenti del Cc.

Patrimonio: comunione dei beni prevista di default

Il legislatore, timoroso dell’intervento della Corte costituzionale per non avere costituito una specifica formazione sociale a norma dell’articolo 2 della Costituzione, ma avere, semplicemente, esteso alle persone dello stesso sesso la possibilità di contrarre matrimonio, ha voluto, comunque, differenziare, per qualche profilo le unioni dai matrimoni.

Nella successione si applicano le regole valide per i coniugi

Aspetti importanti che riguardano le unioni civili trovano una disciplina mutuata dalle disposizioni contenute nel codice civile e che riguardano i coniugi. Questo vale nelle successioni così come nelle separazioni. Anche in questi ultimi casi, infatti, i motivi che portano alla rottura sono quelli espressamente previsti dalle norme codicistiche.

Entro il 6 dicembre i decreti legislativi dell’Esecutivo

Il provvedimento resta in attesa entro il prossimo 6 dicembre dei decreti legislativi da parte del Governo. Si provvederà così all’adeguamento delle disposizioni dell’ordinamento dello stato civile. L’Esecutivo, peraltro, è stato autorizzato ad accompagnare al termine coniuge anche l’espressione «o parte/i di una unione civile tra persone dello stesso sesso».

Sottoposti a norme due maggiorenni con un legame stabile

È evidente che il legislatore pone a fondamento di tale scelta l’esigenza di tutelare l’elemento più debole del rapporto. Però una maggior tutela accordata a una parte si risolve in un pregiudizio per l’altra e se il rapporto era nato con l’intesa di una situazione di fatto, appare arbitrario accordare comunque tutele giuridiche a chi non le aveva sollecitate.

Formazioni sociali con doppia disciplina a “geometria variabile”

Ai conviventi è attribuita la facoltà e non l'obbligo di stipulare un contratto di convivenza, per fissare le regole dell'unione. Nel caso in cui la scelta sia stata quella di non stipulare tale atto, al loro rapporto si applicherà – di default - la “disciplina base”, mentre i commi da 50 a 64 si applicheranno esclusivamente alle convivenze regolate.

In graduatoria anche per ottenere gli alloggi popolari

In caso di malattia o ricovero i conviventi di fatto hanno diritto reciproco di visita, di assistenza, nonché di accesso alle informazioni personali secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere o di assistenza pubbliche private o convenzionate, previste per i coniugi e i familiari.

Sul passaggio del rapporto locativo fa scuola la Consulta

Il superstite ha diritto di continuare ad abitare nella casa per un periodo non inferiore a tre anni . La previsione, modellata sull’articolo 540, comma 2, del Cc secondo cui al coniuge anche quando concorra con altri chiamati sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare suscita perplessità.

Estesa la disciplina dell’impresa familiare

Il legislatore ha superato ogni incertezza e al comma 46 della legge 76/2016, con l'introduzione nel codice civile dell'articolo 230-ter, ha sancito che la disciplina di cui al precedente articolo 230-bis trova applicazione anche in favore del convivente di fatto che presti stabilmente la propria opera in una impresa familiare.

Sì al sostegno per incapacità del convivente

L’articolo 712, comma 2, del Cpc per un difetto di coordinamento , in occasione della modifica dell’articolo 417 del Cc per effetto della legge 6/2004, non prevedeva tra i soggetti di cui doveva farsi menzione nella domanda di interdizione o per la instaurazione della amministrazione di sostegno anche il convivente stabilmente con l’incapace.

Risarcito il decesso provocato da un altro se il legame è duraturo

Il risarcimento del danno da uccisione di un prossimo congiunto spetta non soltanto ai membri della famiglia legittima della vittima, ma anche a quelli della famiglia natural e , come il convivente more uxorio e il figlio naturale non riconosciuto a co ndizione che gli interessati dimostrino la sussistenza di un saldo e duraturo legame affettivo tra essi.

In caso di bisogno scatta il diritto agli alimenti

Gli alimenti devono essere liquidati dal giudice per un periodo proporzionale alla durata della convivenza e devono essere proporzionati al bisogno di chi lo domanda e delle condizioni economiche di chi deve somministrarli; non devono, tuttavia superare quanto sia necessario per la vita dall’alimentando, avuto per riguardo alla sua posizione sociale.

Su richiesta le parti possono sottoscrivere un “contratto”

Il contratto di convivenza deve essere redatto, al pari delle sue modifiche e alla sua risoluzione, per iscritto, a pena di nullità. Mentre,le convenzioni matrimoniali devono essere stipulate per atto pubblico, il contratto di convivenza può essere stipulato, oltre che per atto pubblico, anche per scrittura privata autenticata.

Quando scattano nullità, sospensione e risoluzione

Con una “pignoleria” degna di miglior causa, il comma 58 dispone che, nella eventualità sia pendente il procedimento di interdizione di uno dei conviventi, o via sia stato rinvio a giudizio o una misura cautelare, a suo carico, per uno dei delitti previsti dall'articolo 88 del Cc, gli effetti del contratto di convivenza restano sospesi.

GIURISPRUDENZA

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