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EDITORIALE

Violenza di genere, sul ricatto economico uno “scudo” ad hoc

IL TEMA DELLA SETTIMANA Prevenzione, protezione delle vittime e perseguimento dei colpevoli. Sono le “P” che contraddistinguono gli obiettivi del Consiglio di Europa sul tema della violenza contro le donne e che a oggi hanno compiuto tre anni. Nel 2013 è stata infatti ratificata la Convenzione europea sulla violenza di genere e Donatella Nucera, del direttivo nazionale CamMino, fa un bilancio su quello che in questi anni è stato raggiunto e i punti ancora critici da risolvere. L'impegno della giurisprudenza e del nostro legislatore sono fondamentali, ma il contrasto è compito di ogni cittadino, professionista, genitore.

GIURISPRUDENZA

Avvocati e Antitrust, l’infinito contrasto non aiuta la categoria

Nell'interminabile sfida Antitrust vs Cnf il match si è chiuso con il sonoro K.O. subito dall'Antitrust. Il Tar del Lazio con la sentenza n. 1116 ha accolto le istanze del Consiglio forense contro la multa irrogata dall'Authority per inottemperanza alla diffida inflitta per i limiti imposti alla pubblicità su internet.

Sulle restrizioni del Cnf alla pubblicità via internet la diffida dell’Authority registra una battuta d’arresto

Non sussiste inottemperanza a norma dell'articolo 15 della legge n. 287 del 1990 alla diffida con la quale l'Antitrust abbia ingiunto al Cnf di cessare di diffondere limitazioni nell'utilizzo di un canale promozionale e informativo attraverso cui si veicola anche la convenienza economica della prestazione, allorché il Cnf si sia limitato a non revocare il precedente sanzionato suo parere, e abbia poi adottato a titolo d'interpretazione autentica altro parere a puro carattere deontologico.

Senza revoca espressa cade l’ipotesi dell’inottemperanza

La mancanza di una revoca espressa potrebbe dunque avere autonomo rilievo solo nel caso in cui, sulla base della delibera originaria, fossero stati minacciati o attivati procedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti, oppure dalla virtuale vigenza derivino degli effetti anticoncorrenziali concreti e attuali. E nulla del genere si è verificato.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Anche il soggetto gerito può chiedere la restituzione del pagamento indebito effettuato da chi cura i suoi affari

Il compimento di un’attività negoziale in favore di un soggetto che versi in situazione di (ancorché transitoria) incapacità naturale, va qualificato, ricorrendo l’ulteriore requisito dell’utilità iniziale della gestione, come gestione d’affari. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza 22302/2016. secondo la quale legittimato attivamente a ripetere nei confronti dell’ accipiens il pagamento indebito eseguito nomine proprio dal gestore è anche il soggetto gerito, in base all’articolo 1705 del codice civile.

Una decisione che fa chiarezza sull’istituto

I presupposti per la gestione d’affari si individuano in alcuni requisiti quali: la consapevolezza del gestore di curare un interesse altrui in mancanza di un obbligo giuridico a provvedervi, l’utilità della gestione, l’impossibilità dell’interessato di svolgere l’affare o, comunque, la mancanza di una prohibitio domin i e l’esistenza dell’interesse altrui.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Per la Cassazione non è reato la trascrizione di un figlio nato all’estero con la pratica dell’utero in affitto

Va esclusa l'ipotesi delittuosa di cui all'articolo 567, comma 2, del codice penale nel caso di dichiarazioni di nascita effettuate ai sensi dell'articolo 15 del Dpr n. 396 del 2000, in ordine a cittadini italiani nati all'estero e rese all'autorità consolare sulla base di certificato redatto dalle autorità ucraine che li indichi come genitori, in conformità alle norme stabilite dalla legge del luogo

Interventi utili che cancellano pene irragionevoli

Con un’operazione di ortopedia legislativa, la Consulta dichiara la illegittimità della fattispecie dell'alterazione dello stato civile di un neonato in parte qua, ove l’articolo 567, comma 2, del Cp, prevede la pena della reclusione da cinque a quindici anni; viene riscritta la comminatoria edittale, abbassando la forbice sanzionatoria da tre a dieci anni.

AMMINISTRATIVO

Bocciata la riforma Madia: per l’attuazione dei decreti non basta il parere ma serve l’intesa con le Regioni

Secondo la Corte costituzionale, sentenza 25 novembre 2016 n. 251 un parere, non è un'intesa e quindi non è uno strumento adeguato di coinvolgimento delle Regioni (e degli enti locali), a difesa delle loro competenze, spesso intrecciate a quelle statali. Per questo motivo sulle norme relative a materie come dirigenza, partecipate e impiego pubblico la Consulta boccia le legge Madia.

Così entra in crisi il principio di leale collaborazione

Si tratta di un ulteriore limite che la Corte costituzionale ha inserito, sulla base di una particolare interpretazione del riparto di competenze tra Stato e Regioni, nel procedimento complesso in cui il Parlamento, mediante la legge di delegazione, autorizza il Governo ad adottare atti aventi forza e valore di legge ai sensi dell'articolo 76 della Costituzione.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Contratti bancari: senza informazioni essenziali può scattare la decadenza del diritto a interessi e spese

L'obiettivo della direttiva 2008/48 consiste nel prevedere, in materia di credito ai consumatori, un'armonizzazione completa e obbligatoria in una serie di settori fondamentali, la quale viene ritenuta necessaria per garantire a tutti i consumatori dell'Unione un livello elevato ed equivalente di tutela dei loro interessi e per facilitare il sorgere di un efficiente mercato interno del credito al consumo. Lo ha detto la Corte di giustizia nella causa C-42/15.

SPECIALE Società partecipate/1: il nuovo testo unico

SPECIALE
Società partecipate/1: il nuovo testo unico

Affidamenti in house e verifiche annuali sulle attività, la sentenza della Consulta getta un’ombra sulla riforma

Il 31 dicembre prossimo è il termine fissato dalla legge di riforma delle società a partecipazione pubblica (il Dlgs 175/2016) per adeguare gli statuti delle società a controllo pubblico, quelle in cui una amministrazione pubblica esercita il controllo, cioè quando ha la maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria della controllata (o voti sufficienti per esercitarvi un'influenza dominante o la esercita in conseguenza di particolari vincoli contrattuali).

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    Banche e istituti di credito

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    Impugnazioni

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    Pubblica amministrazione

  8. r

    Reati contro la persona

    Reati contro la famiglia

    Reato

    Reati contro il patrimonio

    Reati tributari

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