PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA
Il 33° Congresso dell’Associazione nazionale magistrati - che si è svolto a Siena dal 20 al 22 ottobre - è stata una buona occasione per fare il punto sullo stato della giustizia nel Paese e sulle riforme messe in campo dall’Esecutivo. Uno dei dati più preoccupanti messi in luce dalla relazione del presidente dell’Anm Eugenio Albamonte è la flessione dal 50% al 38% dal 2017 del livello di fiducia della popolazione nella magistratura. Insomma, dai lavori dell’Assise è emerso il quadro di un settore a chiaro scuro e la presenza di disfunzioni strutturali.
LEGISLAZIONE
Con l’affermazione di questo nuovo principio sarà possibile - se lo prevedono le convenzioni tra gli Stati e le medesime vicende - la cessione di giurisdizione a uno Stato estero
Messi a confronto nella versione vecchia e nuova tutti gli articoli del codice di procedura penale modificati o introdotti dal Dlgs 149/2017
L’ammodernamento ha seguito direttrici identificabili: la prima legata all’adeguamento del contrasto alle nuove forme di criminalità; poi quella del perseguimento di una maggiore efficacia dell’azione di giustizia senza cedere sui
diritti fondamentali della persona; la terza, infine, è rappresentata dall’esigenza di velocizzare
l’assistenza.
Il legislatore ha modificato la norma in qualche modo ampliando i poteri del Ministro ma, al tempo stesso, disegnandone i confini. In particolare, assume rilievo l’espressa previsione, quali parametri per esercitare il rifiuto di estradare, quelli della gravità del fatto, della rilevanza degli interessi lesi dal reato e delle condizioni personali della persona ricercata.
Ora l’organo deputato all’esecuzione delle rogatorie è il procuratore distrettuale. Questo tuttavia varrà per la maggior parte delle richieste pervenute, ma non per tutte. Infatti quando l’atto richiesto in esecuzione è un atto che la legge italiana attribuisce alla competenza del giudice, sarà appunto il magistrato a decidere sull’esecuzione.
Il trasferimento attivo rappresenta la vera novità, che deve fare i conti con principi consolidati del nostro ordinamento e con nozioni e concetti che affondano nella tradizione: l’obbligatorietà dell’azione penale, il ne bis in idem e giudice naturale su tutti. Infatti, questo nuovo istituto, in realtà, si traduce in una cessione della giurisdizione.
GIURISPRUDENZA
In ambito penale, rilevante la sentenza con cui la Cassazione ha precisato che la depenalizzazione cosiddetta “cieca” riguarda anche quei reati per i quali sono previste pene accessorie. Per il diritto civile spicca la decisione con cui la Cassazione stabilisce che nel caso di cure mediche rese dal Ssn verso il danneggiato da fatto illecito altrui, all'Ente non compete alcuna azione surrogatoria o di rivalsa. In ambito amministrativo, l'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha dichiarato che l'annullamento d'ufficio di un titolo edilizio in sanatoria è possibile anche a distanza di molto tempo, ma deve essere motivato.