Videoconferenza, l’inevitabile passaggio da fisicità a visibilità
IL TEMA DELLA SETTIMANA Con la riforma Orlando il ricorso alla “videoconferenza” nel dibattimento diventa obbligatorio e pone come condizione legittimante la causa della detenzione, cioè la natura del reato. Un automatismo non assoluto perché esiste la possibilità che il giudice “inverta la rotta” e porti in aula l'imputato se lo ritiene necessario. Secondo Alberto Mittone si tratta di una mini rivoluzione, che ha i suoi limiti e le sue criticità, ma rappresenta il futuro: da non “amare” ma da gestire.