IL TEMA DELLA SETTIMANA Serve una cabina di regia per monitorare prassi ed esperienze delle Rems. Lo sostiene Franco Corleone, Commissario per la chiusura degli Opg e Garante dei detenuti della Regione Toscana. Dopo il lungo iter che ha portato al superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari a favore di percorsi alternativi per le persone responsabili di reati e poi dichiarate prosciolte per vizio di mente, ora la fase di transizione deve occuparsi di vari cose: un regolamento che definisca la vita nelle “residenze”, un testo comune per realtà a gestione sanitaria e una riforma delle misure di sicurezza.

L’indennizzo per i vaccini va esteso anche agli interventi solo raccomandati; nei concorsi l’altezza può essere diversa tra uomini e donne; si configura l’ apologia del terrorismo per il like al video del martirio; per i militari sì all'iscrizione ai partiti ma senza cariche: sono questi i temi all’attenzione delle corti del paese.

La Corte costituzionale, con sentenza n. 268, ha dichiarato illegittima la legge n. 210 del 1992 nella parte in cui non prevede il diritto a un indennizzo in favore di chiunque abbia subito una permanente menomazione dell'integrità psico-fisica a seguito della vaccinazione contro il virus influenzale, purché sia provato il nesso di causalità tra l'una e l'altra.

Anche la vaccinazione raccomandata antinfluenzale ha l’obiettivo di assicurare la tutela della salute collettiva, attraverso il raggiungimento della massima copertura vaccinale della popolazione. Pertanto, in questo caso esigenze di solidarietà sociale richiedono che sia la collettività ad accollarsi l’onere dell’eventuale pregiudizio individuale.

Commette il reato di maltrattamenti in famiglia, il coniuge che ponga in essere a danno della moglie, condotte abituali, quali percosse, minacce di morte, intimidazioni psicologiche, vessazioni, umiliazioni, nonché svilimenti tesi a volerle impedire di svolgere attività lavorativa. Così la Cassazione con la sentenza n. 49997 del 2017.

Nella vicenda, i giudici di secondo grado avevano messo in luce, per ogni episodio, i riscontri esterni, ripercorrendo analiticamente sia le dichiarazioni della donna, che quelle dei parenti e dei vicini presso i quali si era rifugiata, fino alla decisione di prendere un alloggio in affitto per timore di subire aggressioni notturne.

Sull’accesso civico generalizzato il Tar Lombardia, sentenza n. 1951 dell’11 ottobre 2017 chiarisce una serie di aspetti: quando il diniego è legittimo e quando c’è abuso del diritto.

Con l’accesso civico generalizzato si amplia la facoltà di conoscere atti, documenti e informazioni detenuti da autorità pubbliche, passando dalla possibilità di attivare tale strumento come rimedio alla mancata pubblicazione di dati, e quindi finalizzato a chiedere l’obbligo di pubblicazione, alla configurazione del diritto all’informazione.

Con la nuova legge europea targata 2017 l’Italia si adegua alle regole emanando disposizioni che adempiono agli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Ue.

Dagli avvocati cassazionisti, passando per i reati contro la persona, fino ad arrivare alla privacy: sono questi i temi oggetto di attenzione della legge europea 2017.

Per le procedure d’infrazione, in particolare, è stata introdotta una norma transitoria per l’accesso al fondo per l'indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti, è stata modificata la normativa per i rimborsi in materia di Iva e quella sui prodotti alimentari a base di caseine e caseinati al fine della corretta attuazione della direttiva 2015/2203/Ue.

Il fine almeno immediato della novella - seppure indiretto ma manifesto – è quello di salvare lo sbarramento all’accesso alle magistrature superiori instaurato dall’articolo 22 della riforma forense, con tutto quel che ne consegue in tema di frequenza ai corsi obbligatori, ne discende così che l’innovazione legislativa in sé va considerata “di nicchia” .

Secondo quanto si legge nel recente intervento, l’Autorità dovrà disciplinare con proprio regolamento le modalità con le quali il provvedimento cautelare verrà adottato e comunicato ai soggetti interessati, nonché le condizioni con cui i soggetti legittimati potranno proporre reclamo avverso il provvedimento medesimo.

L’Agcom, oltre a irrogare delle sanzioni a contenuto pecuniario, può anche disporre la pubblicazione dei provvedimenti, a spese dell’operatore, sui mezzi di comunicazione ritenuti più idonei, anche su uno o più quotidiani a diffusione nazionale. Si tratta chiaramente di una sanzione di carattere “reputazionale”.

La fattispecie è integrata non da qualsiasi sentimento di generica antipatia, insofferenza o rifiuto riconducibile a motivazioni attinenti alla razza, ma solo da un sentimento idoneo a determinare il concreto pericolo di comportamenti discriminatori, e la “discriminazione per motivi razziali” è quella fondata sulla qualità personale del soggetto .

A seguito delle novità apportate l’indennizzo è corrisposto a condizione che la vittima abbia già esperito infruttuosamente l'azione esecutiva nei confronti dell'autore del reato per ottenere il risarcimento del danno dal soggetto obbligato in forza di sentenza di condanna irrevocabile o di una condanna a titolo di provvisionale.

La modifica portata dall’articolo 24 supera il regime “emergenziale” del 2015 e del 2016 e introduce un’importante modifica al sistema di conservazione dei dati. Ora, stando alla chiara lettera di questa disposizione, si deve rilevare che questo nuovo termine (sei anni) vale addirittura per le chiamate senza risposta.

Nell’ambito delle finalità di ricerca scientifica ovvero per scopi statistici può essere autorizzato dal Garante il riutilizzo dei dati, anche sensibili, ad esclusione di quelli genetici, a condizione che siano adottate forme preventive di minimizzazione e di anonimizzazione dei dati ritenute idonee a tutela degli interessati.

Il servizio di videoregistrazione e ritrasmissione da remoto su cloud di copie private, fornito da terzi mediante un intervento attivo nella ritrasmissione di tali copie, costituisce un atto di comunicazione delle opere rivolto a un pubblico "nuovo" che necessita dell'autorizzazione del titolare dei diritti. Lo ha deciso la Corte di giustizia con la sentenza del 29 novembre 2017.