PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA Gian Domenico Caiazza è il nuovo Presidente dell’Unione delle Camere penali Italiane. È stato eletto al Congresso ordinario di Sorrento del 19-21 ottobre insieme alla nuova giunta, per il prossimo biennio 2018-2020. Nell’editoriale di questa settimana l’avvocato Caiazza delinea il percorso che i penalisti italiani vogliono affrontare insieme con tutta la comunità dei giuristi, con la politica, con le istituzioni, con la pubblica opinione.
GIURISPRUDENZA
In assenza dei "decreti attuativi" sull'obbligo assicurativo, previsto dalla la legge n. 24 dell'8 marzo 2017 (meglio nota come "legge Gelli-Bianco"), sussistono complessità interpretative. Il primo piano della settimana analizza le criticità.
È da escludere l’applicabilità immediata dell’obbligo di retroattività delle coperture assicurative previsto dall’articolo 11 della legge 24/2017. Infatti, in assenza di regole che disciplinino l’operatività dell’obbligo assicurativo di legge, la norma creerebbe sicuramente problemi interpretativi e applicativi. Lo ha detto il tribunale di Milano con l’ordinanza 6 luglio 2018.
È proprio dai decreti attuativi che ci attendiamo i profili di fattibilità e praticità idonei a rendere non solo operativo un onere così rilevante sul piano disciplinare e sociale, ma anche funzionale all’obbiettivo perseguito dall’intero impianto della Legge che è primariamente quello di agevolare la conciliazione e la ripresa del rapporto solidaristico medico-paziente.
In tema di market abuse, nel caso in cui la sanzione irrogata da Consob sia già divenuta irrevocabile, la verifica del giudice penale circa la legittimità, rispetto al principio del ne bis in idem, del trattamento sanzionatorio complessivamente irrogato all'autore degli illeciti può comportare solo la rideterminazione delle sanzioni penali. Questa la sentenza più interessante della settimana, ma non solo. Atra gli altri principi di rilievo: no al concorso in bancarotta per la condotta successiva dell'extraneus; l'evasione fiscale esclude abuso del diritto.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
In caso di fallimento di una società cosiddetta in house (nella specie partecipata esclusivamente da un Comune), l‘azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei direttori generali esercitata dal curatore, ai sensi dell’articolo 146, comma 2, della legge fallimentare, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario senza precludere il possibile concorso della giurisdizione contabile in caso di azione di responsabilità promossa dal Procuratore della Repubblica presso la Corte dei conti. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza 22406/2018.
Va osservato che effettivamente, sul piano pratico, l’aspirazione per i creditori di trovare integrale soddisfazione sui patrimoni degli enti pubblici è destinata a rimanere in larga parte delusa: questi infatti non solo sono esclusi dall’assoggettabilità alle procedure concorsuali, ma godono anche di particolari privilegi in sede di esecuzione forzata.
È illecita, e perciò causa di risarcimento del danno, la condotta dell’amministrazione dell’Interno che abbia trascurato per lungo tempo di dare attuazione al provvedimento di sgombero di immobili abusivamente occupati impartito dall’autorità giudiziaria penale. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 24198 del 2018.
Per la sentenza è “sconcertante” argomentare che «astenersi dall’esecuzione dei provvedimenti giudiziari sarebbe un modo di tutelare l’ordine pubblico», giacché «nessuna comparazione o bilanciamento di interessi è consentito alla Pa, quando vengano in conflitto l’interesse accampato da chi ha violato la legge e chi l’ha rispettata».
PENALE
LEGISLAZIONE
Il Dlgs 120/2018 contiene le disposizioni per armonizzare la disciplina delle spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, in materia di spese per le prestazioni obbligatorie e funzionali alle operazioni di intercettazione, in attuazione dell’articolo 1, comma 91, della legge 23 giugno 2017 n. 103.
Prosegue, malgrado il cambio della maggioranza di Governo, il rilascio dei Dlgs previsti dalla riforma Orlando. La legge 103/2017, come noto, ha disegnato una nuova architettura normativa per l’attività di intercettazione, prevedendo però per la piena attuazione una serie di deleghe.
GIURISPRUDENZA
La continuazione, quale istituto di carattere generale, è applicabile in ogni caso in cui più reati siano stati commessi in esecuzione del medesimo disegno criminoso. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza 24 settembre 2018 n. 40983.
La sentenza in commento ci consegna l’ultimo rapporto di “taratura” della Corte regolatrice in composizione allargata: oltre a riassicurare sulle ampie prestazioni offerte dal “congegno” normativo dell’articolo 81 del codice penale, ne ricertifica le metodiche di calcolo da praticare onde garantire il pieno rispetto degli standard costituzionali.
AMMINISTRATIVO
La pubblicazione telematica di un atto solo quando sia prevista e prescritta da specifiche determinazioni normative costituisce una forma di pubblicità in grado di integrare di per sé gli estremi della conoscenza erga omnes dell'atto pubblicato e di far decorrere il termine decadenziale di impugnazione. Lo hanno stabilito i giudici della terza sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 5570 del 2018.
Ancora una volta spetta al giudice amministrativo individuare un corretto bilanciamento fra opposte esigenze: il valore della certezza nelle relazioni con la pubblica autorità amministrativa, che è la ratio della previsione del termine di decadenza per l’impugnazione dei relativi atti e l’esercizio del diritto di difesa e il principio di effettività della tutela giurisdizionale.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
Il regime speciale del 41-bis è conforme alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Tuttavia, le autorità nazionali devono procedere, in caso di malattia del detenuto, soprattutto in presenza di patologie che portano a deficit cognitivi, ad accertare la necessità di tali misure e a motivare la scelta di applicare il regime speciale di detenzione. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo con la sentenza del 25 ottobre 2018 (ricorso n. 55080/13) nel caso Provenzano contro Italia.