PRIMO PIANO

EDITORIALE

Anma, l’efficienza passa per risorse umane e strumentali

IL TEMA DELLA SETTIMANA Ruolo unico e concorso ad hoc per l’accesso alla giustizia amministrativa. Questo l’auspicio del presidente dell’Associazione nazionale magistrati amministrativi Fabio Mattei. Secondo Mattei inoltre se si vuole incrementare le performance e continuare a tutelare i cittadini e il territorio serve un potenziamento negli organici dei Tar, una maggiore responsabilizzazione della Pa e un forte coordinamento con Parlamento e Governo, forze politiche e Avvocatura. L’Anma ne ha anche discusso recentemente a Roma durante il suo Congresso nazionale che si è tenuto presso il Tar Lazio lo scorso 8 febbraio, dal titolo “Giustizia Amministrativa per i cittadini”.

LEGISLAZIONE

Una serie di modifiche e le molte deleghe complicano i vari iter

La legge di conversione costituisce un caso di scuola. Rispetto a un decreto articolato in undici norme, in cui il dato dell’omogeneità era già faticosamente tenuto insieme, il passaggio parlamentare, lungi dal costituire l’occasione per la correzione e razionalizzazione del testo, ha dato la stura all’ennesimo prodotto normativo ad albero di natale.

“Nullità presuntiva” sui pagamenti a favore delle Pmi

Con l’introduzione di un nuovo comma 4- bis all’articolo 7 del Dlgs 231/2002 (Attuazione della direttiva 2000/35/Ce sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali) si prevede che nelle transazioni commerciali in cui il creditore sia una Pmi, sia gravemente iniqua la clausola che fissa termini di pagamento superiori a 60 giorni.

Le nuove regole in tema di appalti sono irretroattive

Nel passaggio parlamentare l’articolo 5 in tema di appalti pubblici è rimasto immutato, nella versione uscita da Palazzo Chigi. Se per un verso è auspicabile che ciò sia il frutto del grido di dolore sui rischi di incertezza derivanti da un eccesso di interpolazioni a una norma codicistica, è invece ipotizzabile che si tratti di un mero rinvio.

Ncc: cade l’obbligo di rientro in rimessa dopo ogni servizio

L’obiettivo di aumentare i posti per i detenuti - e la relativa sostenibilità - è perseguito da due strade: attraverso la realizzazione di nuove carceri e l’ampliamento di quelle esistenti. A tal fine l’articolo 7 rappresenta un intervento a monte, di coordinamento fra le competenze del ministero per le Infrastrutture e quelle, ampliate, del Dicastero della Giustizia.

Consiglieri Coa: stop alla rielezione anche per i vecchi ruoli

Nessuna speranza di rielezione a consiglieri del Coa per coloro che abbiano già svolto due mandati, anche se adesso siamo al varo del nuovo sistema elettorale, il divieto viene a riguardare anche i precedenti incarichi. Lo ha detto la Cassazione e ora lo conferma la legge, con un articolo 11- quinquies appiccicato al Dl Semplificazioni in sede di conversione. Ma le tante discussioni non appaiono ancora del tutto sopite.

GIURISPRUDENZA

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Avvocati stabiliti in Italia: l’abilitazione spetta all’autorità accreditata con il sistema “Imi” presso le istituzioni Ue

Autorità competente al rilascio dell’abilitazione all’esercizio della professione legale nel Paese membro è esclusivamente quella che attraverso le procedure del sistema “Imi” si accredita presso le istituzioni Ue, e dunque esula da tale sindacato in Italia il rilievo della legittimità di tale registrazione sulla base del mancato riconoscimento della Struttura Bota non appartenente a tale sistema. Lo hanno detto le sezioni Unite civili con la sentenza 3516/2019.

Cancellati dall’albo i legali registrati alla “Struttura Bota”

Dopo la Spagna ora si va a Bucarest e si diventa avvocati. È un fenomeno che sta ingigantendosi, cui si tenta di porre rimedio in Italia in modo trasversale, setacciando non già la serietà dell’iscrizione all’albo ottenuta all’estero, ma almeno l’idoneità dell’organo che ha concesso l’abilitazione: è il massimo che si possa fare.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Beni confiscati alla criminalità: illegittima la norma che privilegia soltanto alcuni creditori di buona fede

Confisca di prevenzione e tutele dei creditori di buona fede: è incostituzionale l'articolo 1, comma 198, della legge n. 228 del 2012 (legge di stabilità 2013) nella parte in cui limita alle specifiche categorie di creditori "titolati" ivi menzionati - ovvero quelli munitisi di garanzia reale o partecipi di procedura pignoratizia - la possibilità di ottenere soddisfacimento sui beni del proprio debitore che siano stati attinti da confisca di prevenzione. Così la Corte costituzionale con la sentenza n. 26 del 2019.

Anche i “non titolati” potranno ottenere tutela in giudizio

La Consulta ha ritenuto fondata la questione di legittimità sul presupposto dell'irragionevolezza e dell'incoerenza della differente tutela accordata alle diverse categorie di creditori dello stesso soggetto sottoposto a misura di prevenzione patrimoniale, siccome ancorata a criteri accidentali che prescindono dalla natura e dalla causa intrinseca del credito.

AMMINISTRATIVO

Affitti immobiliari brevi: legittimi gli obblighi fiscali imposti sulle attività di intermediazione

lGli adempimenti, di natura fiscale, imposti sulle attività di intermediazione immobiliare, anche mediante portali telematici, per la conclusione delle cosiddette locazioni brevi, non sono misure discriminatorie né configurabili come dissimulati aiuti di Stato, idonee a interferire con il libero gioco della concorrenza, ma sono volte ad agevolare la riscossione di imposte sui redditi e rispondono alla finalità di combattere un rilevante fenomeno di evasione fiscale in un settore non armonizzato. Lo ha stabilito il Tar Lazio con la sentenza 2207 del 2019.

Nessuna violazione su concorrenza e iniziativa economica

Il Tar spiega che la ratio che ha mosso il legislatore nazionale è stata quella di introdurre misure volte a combattere l’enorme evasione fiscale che si registra in questo settore. Inoltre, come già detto dalla Corte europea, l’esigenza di assicurare la riscossione di un’imposta è motivo di interesse generale che giustifica restrizioni sulla prestazione dei servizi.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Anche con lunga permanenza lo Stato che ospita lo straniero può non rinnovare il permesso e procedere all’espulsione

La permanenza, da lungo tempo, sul territorio di uno Stato che ha ratificato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, da parte di un cittadino straniero non impedisce allo Stato ospitante di scegliere di non rinnovare il permesso di soggiorno e di procedere all'espulsione in ragione di motivi di ordine pubblico. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo con la sentenza depositata il 14 febbraio (ricorso n. 57433/15)

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Avvocato

    Appalti

  2. e

    Esecuzione penale

  3. i

    Immigrazione e stranieri

  4. l

    Locazioni

  5. m

    Magistrati

    Misure cautelari

  6. p

    Pubblica amministrazione

  7. r

    Reati tributari

    Responsabilità e risarcimento

    Reato

  8. s

    Società e imprese

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