IL TEMA DELLA SETTIMANA Ora che il Ddl di riforma della legittima difesa è stato adottato ed è in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per il magistrato Eugenio Albamonte già si intuiscono le ulteriori e dannose dinamiche che ingenererà nel rapporto tra l’opinione pubblica e la giustizia. In particolare, la mancata comprensione e condivisione delle decisioni giudiziarie genererà altrettante occasioni di attacco e delegittimazioni della magistratura.

Illegittimo lo slittamento degli effetti della notifica digitale via Pec; contestazione limitata dopo la ricevuta di consegna telematica; nuova illegittimità per l'articolo 517 del Cpp; studenti disabili, fondo sempre garantito. Sono queste le questioni all'esame delle corti del Paese.

Illegittima la norma nella parte in cui prevede che la notifica eseguita con modalità telematiche la cui ricevuta di accettazione è generata dopo le ore 21 ed entro le ore 24 si perfeziona per il notificante alle ore 7 del giorno successivo, anziché al momento di generazione della predetta ricevuta. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 75 .

La conclusione della Corte costituzionale è che la norma censurata sia incostituzionale per irragionevolezza in quanto recide l’affidamento che il notificante ripone nelle potenzialità tutte del sistema tecnologico (che lo stesso legislatore ha ingenerato immettendo tale sistema nel circuito del processo).

Nel processo ordinario di cognizione, le parti del processo di impugnazione, nel rispetto dell'autoresponsabilità e dell'affidamento processuale, sono tenute, per sottrarsi alla presunzione di rinuncia , a riproporre le domande e le eccezioni non accolte in primo grado, in quanto rimaste assorbite, con il primo atto difensivo e comunque non oltre la prima udienza. Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza 7940/2019.

La Corte, al riguardo, ha ritenuto che le domande e le eccezioni non accolte fanno parte del giudizio di primo grado per cui con la loro riproposizione non si viene ad ampliare l’oggetto della causa. Pertanto, in assenza di norme, non può operare la preclusione, per cui le eccezioni debbono essere riproposte comunque non oltre la prima udienza.

La Cassazione con la sentenza 7708/2019 affronta il tema del provider tra dommatica giuridica e nuove frontiere della responsabilità civile.

La Suprema corte procede a un interessante inquadramento giuridico della figura dell’ hosting provider “attivo” che non pone in essere, cioè, un’attività di ordine meramente tecnico, automatico e passivo, alla quale conseguono limitazioni di responsabilità normativamente previste, ma svolge un ruolo che non lo esonera da alcuna responsabilità.

In caso di malattia professionale accertata all'interno di una società con più datori di lavori il risarcimento è solidale. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 6939 dell'11 marzo 2019.

Il tema della responsabilità solidale passiva trattato dalla Corte nella sentenza in commento, offre uno spunto di riflessione per ricordare anche, da un punto di vista più squisitamente processuale, che un tal genere di obbligazione, di regola, non dà luogo a litisconsorzio necessario, in nessuna fase di giudizio e dunque nemmeno in sede di impugnazione.

La causa di non punibilità di cui all'articolo 384 del Codice penale, prevista per taluni reati contro l'amministrazione della giustizia in favore del coniuge, va estesa ratione personae alle coppie di fatto. Così la VI Sezione penale della Cassazione con l'importante sentenza n. 11476 del 2019.

Per la Corte - che oggi supera i propri precedenti contrari - le novità legislative sulle convivenze registrate e di unioni civili tra persone dello stesso sesso non possono costituire «un insormontabile impedimento» per estendere a ogni altra forma di convivenza il campo di applicazione dell’articolo 384, comma 1, in relazione all’articolo 307, comma 4, del Cp.

Il Consiglio di Stato con la sentenza del 2 aprile 2019 n. 2163 si è espresso sulla non derogabilità degli standard urbanistici di cui al Dm 1444/1968 da parte di un intervento edilizio di cui alla legge cosiddetta Piano casa. E ciò indipendentemente dalla qualificazione dell'intervento edilizio svolto.

La circostanza che l’immobile, a seguito dell’intervento edilizio, sia divenuto oggettivamente diverso da quello preesistente, fa sì che esso non possa derogare alle previsioni di cui agli articoli 7 e 9 del Dm 1444/1968, non potendo neppure beneficiare del mantenimento delle preesistenti distanze.

Il danneggiamento di uno pneumatico di un aeromobile provocato da un oggetto sulla pista è una circostanza eccezionale, non imputabile alla compagnia aerea. Tuttavia, il vettore, per non essere costretto a versare ai passeggeri la compensazione pecuniaria per il ritardo aereo o la cancellazione del volo, deve dimostrare di avere utilizzato tutti i mezzi necessari per evitare il ritardo prolungato. Lo ha deciso la Corte di giustizia dell'Unione europea con la sentenza depositata il 4 aprile nella causa C-501/17.