PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA Quest’anno la relazione annuale del Cnf sottolinea soprattutto come la funzione dell’avvocato sia quella di «promuovere una società fondata sulla composizione», in contrapposizione con chi invece “scompone”, cioè con chi aggredisce chi “compone” e fonda la propria politica su uno “spirito demolitorio”. Da qui discende, secondo Mascherin, l’importanza della deontologia dell’avvocatura vista la sua funzione non solo tecnica, ma anche quella di «guida di una società solidale» . Per Marcello Clarich e Giuliano Fonderico anche quest’anno la fotografia che ne esce sulla professione è un chiaro scuro, con molti problemi strutturali ancora irrisolti.
PRASSI
Il ruolo dell'avvocato mantiene la sua centralità nelle relazioni d'inaugurazione dell'anno giudiziario presso il Consiglio nazionale forense. In linea con quanto affermato durante l'ultimo Congresso nazionale forense dello scorso aprile e in parallelo con il deposito in Senato del Ddl per rafforzare la figura dell'avvocato nell'articolo 111 della Costituzione.
La luce in fondo al tunnel della contrazione di redditi e fatturati non sembra essere quella di un fuoco fatuo. Ancora una volta, infatti, i modelli 5 presentati dagli iscritti alla Cassa forense si attestano su un progressivo recupero del margine rispetto al passato.
LEGISLAZIONE
Con la legge 43/2019 viene modificato l’articolo 416- ter del codice penale in materia di voto di scambio politico-mafioso.
Si è previsto un innalzamento della pena che transita dalla forbice da sei a dodici anni alla nuova soglia della reclusione da 10 a 15 anni. La stessa pena è prevista per chi promette di procurare voti, con l’aggiunta che la sanzione scatta non solo se la promessa è resa «direttamente», ma anche se è formulata «a mezzo di intermediari».
GIURISPRUDENZA
Il fatto commesso all'estero che costituisce il presupposto del delitto di riciclaggio deve avere natura illecita sia all'estero che in Italia e il giudice italiano deve effettuare tale verifica a prescindere dal fatto che il giudice straniero abbia disposto l'archiviazione per ragioni esclusivamente processuali. Questa è la sentenza della Cassazione che apre la settimana nelle corti. Poi ci sono altri temi, ad esempio: violazione privacy, successioni, Mae.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
Il beneficiario di amministrazione di sostegno conserva la sua capacità di donare, salvo che il giudice tutelare, anche d’ufficio, ritenga di limitarla . Così la Consulta con la sentenza 114/2019.
La Corte costituzionale ricorda che il provvedimento di nomina dell’amministratore di sostegno, diversamente dal provvedimento di interdizione e di inabilitazione, non determina uno status di incapacità della persona: al contrario, l’amministrazione di sostegno si presenta come uno strumento volto a tutelare la persona affetta da una disabilità.
La sanzione disciplinare della sospensione di due mesi comminata all'avvocato che abbia agito per credito professionale con pignoramento presso terzi nei confronti del proprio cliente perdurando ad assisterlo in appello è conforme sia al canone 46 del previgente Codice deontologico sia al canone 34 di quello attualmente vigente, in considerazione alla gravità del comportamento assunto dall'incolpato. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza 11933/2019.
La sentenza affronta una serie di problemi sul procedimento disciplinare a carico degli avvocati, alla luce della non più tanto recente riforma forense: dalla natura giurisdizionale delle decisioni del Cnf all’applicazione delle sanzioni con l’avvicendarsi dei canoni deontologici ai limiti di ricorribilità per vizi nella motivazione delle decisioni del Consiglio nazionale forense.
Deve escludersi la natura subordinata del rapporto di lavoro nell’ambito dei call center outbound qualora la società committente non possa disporre della prestazione lavorativa dei collaboratori che restano liberi di prestare la propria attività nelle ore prestabilite, potendo non presentarsi e non rendere alcuna prestazione. Lo ha detto il tribunale di Roma con la sentenza 4243 del 6 maggio scorso.
La giurisprudenza di legittimità si è volte pronunciata sulla vexata quaestio della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, partendo dalla nota premessa secondo cui qualsiasi attività umana economicamente rilevante è suscettibile di essere oggetto di entrambi i rapporti, a seconda delle concrete modalità del suo svolgimento.
PENALE
GIURISPRUDENZA
È Illegittimo per la Consulta (sentenza 11272019) l’articolo 187- sexies del Dlgs 24 febbraio 1998 n. 58 nel testo orriginariamente introdotto dall'articolo 9, comma 2, lettera a) della legge 18 aprile 2005 n. 62 (Legge comunitaria 2004) nella parte in cui prevede la confisca obbligatoria, diretta o per equivalente, del prodotto dell’illecito e dei beni utilizzati per commetterlo, e non del solo profitto.
Le statuizioni possono apparire complesse a chi non si diletta di market abuse e dintorni. In realtà non è così, la sentenza è molto chiara. L’area è quella dell’“ insider trading ”, oggetto di un doppio binario sanzionatorio, penale (abuso di informazioni privilegiate) e amministrativo (abuso e comunicazione illecita di informazioni privilegiate).
AMMINISTRATIVO
GIURISPRUDENZA
Gli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera sono comunque aggiudicati con il criterio del miglior rapporto qualità/prezzo, quand’anche gli stessi abbiano anche caratteristiche standardizzate. Lo ha stabilito la Plenaria del Consiglio di Stato con la sentenza 8/2019.
Nel complesso ordinamentale in materia di appalti la Plenaria sceglie la strada della chiarezza argomentativa e delle soluzioni adottate, senza dimenticare di accompagnare le proprie decisioni con riferimenti generali e di principio, in grado di fornire indicazioni ermeneutiche utili anche a intendere le novità normative.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
Anche le norme Ue che consentono alle autorità nazionali di non rinnovare lo status di rifugiato se una persona è un pericolo per la sicurezza dello Stato vanno applicate tenendo conto della circostanza che, se c'è un rischio di una lesione dei diritti fondamentali dell'interessato, le autorità nazionali non possono procedere all'espulsione. È quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell'Unione europea (Grande Sezione) con la sentenza depositata il 14 maggio 2019 nelle cause riunite C-391/16, C-77/17 e C-78/17.