PRIMO PIANO

EDITORIALE

L’Ucpi non si rassegna a un’idea violenta del diritto penale

IL TEMA DELLA SETTIMANA Giornate di astensione appena concluse, programmazione di prossimi scioperi, richieste esplicite al mondo politico. Sono le misure messe in campo dall’Unione delle Camere Penali insieme a oltre centocinquanta professori in materie di diritto delle Università italiane contro la nuova legge che di fatto abroga la prescrizione. Dai profili di illegittimità costituzionale alla presunzione di innocenza, dal ruolo della difesa alla funzione rieducativa della pena. I principi giuridici “sotto attacco” sono molti e delicatissimi. Il contrasto a un’idea violenta del diritto penale, come ci spiega Eriberto Rosso segretario dell’Ucpi, non si fermerà fino a che il Parlamento non decida di introdurre meccanismi per ridurre il numero dei processi al dibattimento, garantendo allo stesso tempo effettività del contraddittorio

LEGISLAZIONE

Manette agli evasori: le tre direttrici sanzionatorie

Con la pubblicazione nella “Gazzetta” prende corpo e “vigore” - dal 27 ottobre (ma solo in parte) - l’atteso decreto fiscale n. 124 del 2019 che accompagna la legge di Bilancio 2020, anticipando - come declama il titolo e il preambolo - le misure più «urgenti» della prossima manovra.

Severità e nuove soglie rafforzano il sistema penal-tributario

Le disposizioni di nuovo conio, racchiuse all’interno dell’articolo 39 del decreto legge n. 124 del 2019, sono accomunate dalla natura di sfavore, con conseguente loro applicabilità irretroattiva rispetto alla (differita) vigenza, sia a fini propriamente punitivi (articolo 25, comma 2, della Costituzione), che a fini confiscatori (articolo 7 della Cedu).

Lotta all’evasione in scena la confisca “per sproporzione”

Si è estesa confisca “allargata” ai reati tributari più gravi e allo stesso tempo connotati dal superamento della soglia (unitaria) di 100.000 euro di imposta evasa o, a seconda della struttura del delitto, di redditi sottratti all’imposizione fiscale; non vi sono soglie, invece, per i reati di dichiarazione infedele e occultamento di documenti contabili.

Con la dichiarazione che è fraudolenta cade un altro tabù

Allo stato, alla prefigurata responsabilità amministrativa da reato di dichiarazione infedele è stata annessa la sola sanzione pecuniaria (fino a 500 quote). Scelta comprensibile - visto l’impatto della riforma - ma “minimalista” sia rispetto alla direttiva Ue, che ammetteva anche misure interdittive, sia rispetto alla gravità del resto impressa dallo stesso Dl.

GIURISPRUDENZA

Obblighi di bonifica si trasmettono dopo fusione società

Diritto amministrativo in primo piano in questa settimana con due importanti decisioni. La prima, in materia ambientale, dell'Adunanza plenaria e poi il Consiglio di Stato sulle clausole contenute nelle convenzioni urbanistiche. Poi, per il civile c'è il tema dell'Iva, per il penale la violazione della privacy.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Morte usufruttuario-locatore: gli eredi subentrano nella responsabilità del de cuius per i debiti sorti prima del decesso

In tema di locazione immobiliare a uso abitativo, nel caso in cui il contratto sia stato stipulato dall’usufruttario il quale, nel corso del rapporto, abbia indebitamente percepito somme eccedenti quelle dovute a titolo di canone, alla morte del locatore, la domanda del conduttore volta a conseguire la ripetizione delle somme deve essere proposta nei confronti degli eredi dell’usufruttuario, e non già del nudo proprietario divenuto “ medio tempore ” pieno proprietario. Lo chiarisce la Cassazione con la sentenza 24222/2019.

Il contratto di affitto ha natura personale e non segue la titolarità

La sentenza è chiara nel precisare che il periodo anteriore al recesso dell’usufruttuario produce effetti a favore o a carico dei soggetti che assumono la qualità di eredi, mentre, per il periodo successivo, interviene la disciplina dell’articolo 999 del Cc per cui, proseguendo il rapporto di locazione con il proprietario, sarà costui a dovere rispondere dei debiti.

Attività chirurgica: l’azienda sanitaria deve provare che il danno è stato causato dalla sola imperizia del medico

In materia di responsabilità per attività medico-chirurgica, nel giudizio risarcitorio promosso dal paziente per inesatta esecuzione di intervento chirurgico, grava sulla struttura sanitaria la quale agisca nei confronti del chirurgo in regresso e in garanzia impropria per essere tenuta indenne dalle conseguenze della eventuale condanna, l’onere di provare che la causazione del danno sia ascrivibile, in via esclusiva, alla imperizia dell’operatore medico. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 24167/2019.

PENALE

GIURISPRUDENZA

Immutabilità del giudice: deve deliberare il magistrato davanti al quale la prova è assunta e ne ha disposto l’ammissione

Il giudice che provvede alla deliberazione della sentenza deve essere non solo lo stesso giudice davanti al quale la prova è assunta, ma anche quello che ha disposto l’ammissione della prova, fermo restando che i provvedimenti sull’ammissione della prova emessi dal giudice diversamente composto devono intendersi confermati, se non espressamente modificati o revocati. Lo hanno chiarito le sezioni Unite con la sentenza 41736/2019.

Nuovo dibattimento con collegio diverso: riassunzione limitata

Dibattimento davanti al collegio diversamente composto: le sezioni Unite ridimensionano l'obbligo di riassumere le testimonianze, previsto a pena di nullità assoluta. La sentenza Bajrami – che opta per una soluzione "efficientista" – detta al (nuovo) giudice e alle parti un utile vademecum sulla rinnovazione destinato a restare scolpito nei repertori.

AMMINISTRATIVO

Strumento in linea con le esigenze di reclutamento

La scelta legislativa di privilegiare la stabilizzazione dei lavoratori precari è frutto di una ponderazione di molteplici interessi. I destinatari di tali procedure sono soggetti che hanno svolto per diverso tempo una stessa attività maturando un’adeguata professionalità in un settore specialistico, contribuendo così al buon andamento della pubblica amministrazione.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Obbligazioni contrattuali, la Corte di giustizia traccia il perimetro di applicazione del regolamento Roma I

Con la sentenza depositata il 3 ottobre, nella causa C-272/18, la Corte di giustizia dell’Unione europea è intervenuta a seguito di un rinvio pregiudiziale d’interpretazione e ha potuto fornire chiarimenti sull’ambito di applicazione di un regolamento centrale negli scambi transnazionali - e non solo - ossia il regolamento n. 593/2008 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (Roma I), che ha sostituito la Convenzione di Roma del 1980

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Avvocato

  2. c

    Condominio

    Cooperazione giudiziaria civile

  3. f

    Fisco

  4. g

    Giudizio civile e penale

  5. l

    Locazioni

  6. p

    Privacy

    Pubblico impiego

  7. r

    Responsabilità e risarcimento

    Reati contro il patrimonio

  8. s

    Successioni e donazioni

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