PRIMO PIANO
LEGISLAZIONE
Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. Questo è il contenuto del Dl 28 gennaio 2019 n. 4 di cui pubblichiamo solo alcuni articoli: 1, 7, 13 e 29. In particolare, il regime sanzionatorio, le norme transitorie, l’entrata in vigore.
Il trattamento sanzionatorio riservato a chi acceda illecitamente al reddito di cittadinanza è, quindi, severo, comportante la reclusione da due a sei anni. Non si distingue, insomma, tra colui che abbia provato (illecitamente) a ottenere il Rdc e colui che vi sia riuscito. A ciò si aggiunge una evidente sproporzione delle pene.
GIURISPRUDENZA
Non ha bisogno di molti approfondimenti l'affermazione per la quale il ruolo della giurisprudenza della Cassazione - nella sua istituzionale funzione nomofilattica - è venuto progressivamente ad assumere una dimensione sempre più significativa. In questo contesto, le sezioni Unite sono chiamate a dirimere gli eventuali contrasti tra le sezioni nonché ad affrontare questioni di particolare complessità, tra le quali si annoverano pure quelle di diritto intertemporale che richiedono immediate risposte.
Fine vita, successione di leggi, responsabilità medica, messa alla prova. Sono i temi più rilevanti affrontati nelle sentenze penali targate 2018. In primo piano le pronunce a sezioni Unite e quelle della Corte costituzionale.
La rubrica sui contrasti nella giurisprudenza si sofferma, oggi, sulla cosiddetta usucapio libertatis , figura sui cui, ancora al momento, non si registra una posizione pretorile uniforme.
È il diritto amministrativo a farla da padrone nel resoconto della settimana sulle principali decisioni delle corti della Penisola.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 12 del 2019 , ha dichiarato l'illegittimità della disciplina transitoria introdotta nel 2015 che limita la pignorabilità dei trattamenti previdenziali (ma non solo, nel nuovo articolo 545 del Codice di procedura civile la protezione riguarda anche stipendi e indennità varie).
La decisione ha chiarito che nel bilanciamento, tra valori costituzionalmente protetti, la tutela del debitore esecutato prevale sulla «esigenza di salvaguardare l’affidamento nella certezza giuridica di chi ha avviato il pignoramento nella piena vigenza della disciplina antecedente che lo consentiva».
Non sussiste la responsabilità da custodia nell’ipotesi di caso fortuito, riscontrabile anche nell’imprudente uso della cosa da parte della vittima che sia precipitata da una terrazza priva di ringhiera nella quale si sia introdotta da una porta ostruita. Lo hanno affermato i giudici della terza sezione della Suprema corte.
Il giudizio sulla pericolosità delle cose inerti non può prescindere da un modello relazionale, per cui la cosa deve essere vista nel suo normale interagire con il contesto dato: una cosa inerte può definirsi pericolosa quando determini un alto rischio di pregiudizio nel contesto di normale interazione con la realtà circostante.
PENALE
GIURISPRUDENZA
Alla luce della disciplina introdotta dalla legge n. 242 del 2016, che rende lecita la coltivazione della cannabis contenente THC in misura non superiore allo 0,6%, deve ritenersi consentita la commercializzazione dei prodotti da essa ricavati, comprese le infiorescenze, per fini connessi all’uso che l’acquirente riterrà di farne e che potrebbero riguardare l’alimentazione (infusi, tè, birre), la realizzazione di prodotti cosmetici, ma anche il “fumo”. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza 4920 del 31 gennaio 2019.
La sentenza affronta la tematica nuova e controversa indotta, in materia di stupefacenti, dalla legge 242/2016, contenente disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, e dimostra come, spesso, il legislatore con norme incomplete e confuse finisce con il suscitare più problemi di quelli che vorrebbe risolvere.
In tema di reati contro il patrimonio, il mutato regime di procedibilità a querela del reato di appropriazione indebita aggravata è applicabile ai processi pendenti, con conseguente obbligo per il giudice, in caso di remissione di querela, di declaratoria di immediata non punibilità ai sensi dell’articolo 129 del Cpp, salvo che non ricorrano altre circostanze aggravanti a effetto speciale. Lo dice la Cassazione con la sentenza 225 del 2019.
A fronte della normativa più favorevole ritenuta applicabile retroattivamente è stata annullata senza rinvio la condanna pronunciata dal giudice di prime cure - e confermata da quello del gravame prima dell’entrata in vigore del Dlgs 36/2018 - per essere il reato (aggravato) di cui all’articolo 646 del Cp estinto per intervenuta remissione di querela.
AMMINISTRATIVO
Il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana , sentenza 12 dicembre 2018-4 gennaio 2019 n. 3, chiarisce diversi aspetti legati alla interdittiva antimafia, in caso sia sopravvenuta e i loro effetti giuridici.
In sede applicativa il Cga pone un limite all’estensione del principio, connesso al fatto compiuto della già avvenuta erogazione in favore del privato e, in termini teorici, a principi parimenti fondamentali, a partire dalla tutela della certezza dei rapporti giuridici. Facile ipotizzare che una tale presa di posizione possa non rimanere isolata.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
Con la sentenza ET del 10 gennaio 2019 (causa C-97/18), la Corte di giustizia si è pronunciata per la prima volta sulla decisione quadro 2006/783/GAI relativa all’applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni di confisc a tra gli Stati membri dell’Unione europea