PRIMO PIANO
EDITORIALE
IL TEMA DELLA SETTIMANA Il Tar del Lazio è il nodo nevralgico della giustizia amministrativa italiana. Questo il filo conduttore del discorso di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020, pronunciato dal nuovo presidente dell’istituto, Antonino Savo Amodio. Un ruolo centrale dovuto a tanti fattori: le sue sentenze diventano quasi sempre definitive o perché non impugnate davanti al Consiglio di Stato, o perché confermate da quest’ultimo, i numeri che caratterizzano l’attività sono elevati, nel 2019 sono stati depositati più di 16.000 ricorsi con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Altra caratteristica piuttosto rara è la capacità di “fare squadra” che lo stesso Savo Amodio ha evidenziato, ringraziando magistrati e personale per i risultati positivi.
LEGISLAZIONE
Il decreto legge 23 febbraio 2020n. 6 sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Dpcm 23 febbraio 2020 contenente disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020 n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Il Dpcm 25 febbraio 2020 contenente ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020 n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Indicazioni urgenti per la prevenzione della diffusione del contagio da coronavirus dal ministero della Giustizia: magistrati, avvocati e personale amministrativo esonerati dal servizio.
In mancanza di misure ad hoc nel decreto legge 6/2020, la regolamentazione è affidata ai singoli uffici giudiziari; certamente, per le persone impedite a spostarsi per raggiungere l’ufficio, davanti a qualunque giurisdizione sarà operativa la clausola generale del legittimo impedimento.
GIURISPRUDENZA
Cessione Tfr senza limite del quinto. Patente, no alla revoca automatica per il sottoposto a misura di sicurezza. Clausola sociale per le gare di trasporto pubblico locale. Sono alcuni dei temi affrontati dai giudici in settimana.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
La possibilità - prevista dall’articolo 5, comma 3, della legge n. 898 del 1970 - di consentire alla moglie divorziata, con effetti di carattere giuridico-formali la conservazione del cognome del marito, accanto al proprio, è da considerare una ipotesi straordinaria, affidata alla decisione discrezionale del giudice di merito. Lo ha detto la Cassazione con la ordinanza 3454/2020.
La conservazione del cognome maritale, dopo la pronunzia di divorzio, è possibile solo in forza di un provvedimento discrezionale e motivato del giudice del merito e nella specie - come puntualmente evidenziato in sede di primo grado - nessun interesse meritevole di tutela era stato allegato dalla moglie.
La curatela fallimentare non è legittimata a richiedere l’accertamento dell’illegittimità della risoluzione del contratto di appalto allorché la cessione dei crediti sia stata effettuata dall’appaltatore in bonis . Così la Cassazione con la ordinanza 3034/2020.
La cessione del credito trasferisce al cessionario il credito e le azioni a tutela del credito stesso, ma non l’azione di risoluzione per inadempimento; quest’ultima, infatti, inerendo all’essenza del contratto, afferisce alla titolarità del negozio, che continua ad appartenere al cedente anche dopo la cessione del credito.
PENALE
GIURISPRUDENZA
Nel corso del giudizio abbreviato condizionato a integrazione probatoria è possibile la modifica dell’imputazione solo per i fatti emergenti dagli esiti istruttori ed entro i limiti previsti dall’articolo 423 del codice di procedura penale. Lo dice la Cassazione sezioni Unite penali con la sentenza 5788/2020.
Qualora si continuasse a ritenere che il Pm possa nell’abbreviato condizionato modificare ad libitum l’imputazione originaria, si finirebbe per minare indirettamente la bontà delle decisioni del giudice nella fase di ammissione del rito. Chiaro il richiamo per il pubblico ministero di calibrare l’imputazione su fatti e materiale probatorio.
Secondo la Corte, i rapporti esecutivi pendenti, in difetto di una disciplina transitoria, non risentono delle modifiche legislative successive. Ordine di esecuzione, decreto di sospensione e domanda di misure alternative sono attività processuali collegate sul piano funzionale, in una sequenza processuale coerente e non divisibile.
AMMINISTRATIVO
Nel caso della sentenza 1164/2020, una di quelle con cui il Consiglio di Stato ha chiuso i primi contenziosi sollevati avverso il noto e dibattuto ampliamento dell'aeroporto di Firenze, se il dibattito pubblico si è fermato sulla soglia della contrarietà o meno all'opera, l'approfondimento tecnico giuridico delle complesse questioni dedotte in giudizio ha portato la quarta sezione di Palazzo Spada a un riesame di aspetti di grande rilevanza ambientale.
Oltre al tema del rapporto fra Via e Vas, la sentenza fornisce importanti indicazioni sul momento cui affidare la verifica ambientale delle modifiche progettuali, sempre nell’ottica della necessaria anticipazione rispetto alla mera fase esecutiva, quando ormai lo stato avanzato dell’ iter rende solo incerta la stessa assentibilità di ciò che è già stato trasformato.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
La Corte di giustizia dell'Unione europea con l'ordinanza del 13 febbraio 2020 nella causa C-606/19, ha avuto l'occasione per chiarire i criteri per individuare il giudice competente nel caso di cancellazione di una tratta operata da una compagnia aerea diversa rispetto a quella con la quale è stato concluso il contratto di trasporto e che ha operato il primo percorso.