IL TEMA DELLA SETTIMANA Quando la crisi sanitaria in atto “mollerà i freni” il tessuto delle piccole e medie imprese sarà contagiato dalla carenza di liquidità e sarà facile preda dei clan mafiosi determinando così una forte compromissione dell’economia legale. Per Alberto Cisterna sarebbe opportuno predisporre in tempo strumenti normativi eccezionali di controllo dei flussi finanziari, delle capitalizzazioni, delle nuove cessioni di aziende, beni e servizi in modo da drenare, meglio che in passato, il tesoro delle mafie.

Il nuovo provvedimento del Governo intende procedere a un riordino del "diritto emergenziale", in ossequio al rispetto del sistema delle fonti normative e della sua gerarchia, nonché nella piena osservanza delle regole democratiche e costituzionali. L'obiettivo auspicabile è anche quello di porre fine alla confusione e al disorientamento che ha investito la cittadinanza, a causa del rapido susseguirsi e sovrapporsi di provvedimenti - anche a livello regionale e locale .

Una riscrittura delle parti più problematiche del primo provvedimento d'urgenza in materia di Coronavirus, cioè il decreto legge 6/2020. Nell'appendice la lettura agevolata delle norme abrogate dal nuovo Dl n. 19 del 2020.

Nella "bussola" del provvedimento un percorso in sintesi della normativa

Non basta il richiamo all’articolo 16 della Costituzione nel preambolo del Dl, parzialmente integrato ma comunque connotato dall’assenza di ulteriori riferimenti ad altre disposizioni costituzionali legittimanti l’introduzione degli stringenti poteri regolatori di carattere emergenziale incidenti su altri diritti costituzionalmente protetti. .

Il Dl 19/2020 ha provato a mettere un po’ d’ordine, dovendo però tener conto dei principi posti dalla Costituzione che assegna allo Stato e alle Regioni una competenza legislativa concorrente in materia sanitaria. Una legge dello Stato non può dunque vietare del tutto alle Regioni l’esercizio del potere di ordinanza, anche se il virus non conosce confini territoriali.

I l Dl 19/2020, nel “novare” le misure di contenimento, trasforma in illecito amministrativo la loro violazione, prevedendo, di norma, la pena pecuniaria da 400 a 3.000 euro. Pur trattandosi di legge eccezionale (ultrattiva), lo ius superveniens si applica anche ai fatti pregressi. I fascicoli dalle Procure passeranno alle Prefetture, a meno che non siano ravvisabili reati.

Nonostante il Dl 19/2020 abbia depenalizzato il mancato rispetto delle misure di contenimento in illecito amministrativo punitivo, il falso in autocertificazione resta incriminabile ai sensi degli articoli 483 o 495 del codice penale: un doppio regime sanzionatorio che non è “disinnescato” dalla clausola di riserva.

Il decreto si compone di 127 articoli ed è entrato in vigore il 17 marzo 2020 (il giorno stesso della sua pubblicazione sulla gazzetta della Repubblica italiana).

Gli articoli 83, 84, 85 del decreto legge "Cura Italia" intervengono, ancora una volta, con un fascio applicativo che riguarda tutti i settori della giustizia: civile, penale, tributaria, amministrativa, contabile e militare.

Se una società cede crediti pecuniari vantati verso debitori inadempienti, può trasformare in credito di imposta una quota di attività per imposte anticipate riferite a questi componenti: perdite fiscali non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile; importo del rendimento nozionale eccedente il reddito complessivo netto non ancora dedotto.

L’ammissione ai benefici del Fondo solidarietà mutui “prima casa” è estesa ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato un calo del proprio fatturato, superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 dopo la chiusura o la restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni per il coronavirus.

Tra le misure più attese, il rinvio dei pagamenti tributari e previdenziali, che dovranno essere effettuati, senza applicazione di interessi e sanzioni, in un’unica soluzione entro il 31 maggio o fino a un massimo di cinque rate a partire da maggio. Scadenza troppo vicina - hanno subito tuonato le associazioni di categoria - e rateizzazione troppo blanda.

La disposizione non precisa cosa debba intendersi per “adempimenti tributari” sospesi: se il dubbio definitorio dovesse appuntarsi sulla ricomprensione anche di quelli processuali tributari la risposta pare positiva, sulla base del dato teleologico della norma di favore e sistematico, che sospende i termini (anche) del giudizio tributario.

Gli immobili locati devono rientrare nella categoria catastale negozi e botteghe. Non potranno beneficiare del credito d’imposta in esame i conduttori, ad esempio: magazzini e locali di deposito, laboratori per arti e mestieri, stabilimenti balneari e di acque curative, uffici e studi privati; o ancora fabbricati per speciali esigenze industriali o commerciali.

Salvo che non siano urgenti e indifferibili, sono altresì sospese dall’8 marzo fino al 31 maggio le attività agenziali consistenti nelle risposte alle istanze, di accesso alla banca dati dell’anagrafe tributaria, compreso l’archivio dei rapporti finan­ziari, nonché le risposte alle istanze di accesso ai documenti amministrativi.

Come si appura leggendo la relazione illustrativa al Dl 18/2020, la finalità delle nuove norme è anche quella di chiarire alcuni dubbi, nati all’indomani della pubblicazione del decreto legge n. 11 del 2020. Il Dl n. 18 del 2020 chiarisce, in modo limpido, l’ambito di applicazione del periodo cuscinetto, con riferimento alla sospensione dei termini.

Dall’entrata in vigore del decreto e fino al 31 maggio 2020, il pagamento in misura ridotta delle multa del Cds è ridotta del 30% se il pagamento è effettuato entro 30 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione. La misura prevista dal periodo precedente può essere estesa con Dcpm se previsti ulteriori termini di durata delle misure restrittive.

L’articolo 106 dispone che, in deroga alle previsioni codicistiche o alle diverse disposizioni statutarie, «l’assemblea ordinaria è convocata entro centottanta giorni dalla chiusura dell’esercizio» (in luogo dei 120 giorni previsti in via ordinaria) in sostanza attribuendo normativamente alla situazione emergenziale il carattere di «particolare esigenza».

L’istituto dell’anticipazione del prezzo ha la finalità di consentire all’appaltatore di affrontare le spese iniziali necessarie all’esecuzione del contratto, assicurando la disponibilità delle stesse nella delicata fase di avvio dei lavori e di perseguire il pubblico interesse alla corretta e tempestiva esecuzione del contratto.

Il precetto in esame, ancorché afferente alla materia dei contratti pubblici, impegna il giudice che in un futuro sarà chiamato a dirimere l’eventuale controversia rispetto a un debitore, ampiamente inteso, il quale, a causa delle misure di contenimento disposte dalle autorità per combattere la diffusione del Covid-19, risulterà inadempiente.

In tempi straordinari gli organi collegiali sono chiamati a operare in via straordinaria, cioè telematica. Se ciò riguarda anche gli organi giurisdizionali, è altresì ipotizzabile che in futuro possa divenire modalità ordinaria, allo stato l’accelerazione dello smart work e del ricorso alla tecnologia appare necessaria.

Nella storia della Repubblica, è il primo rinvio di un referendum confermativo costituzionale; e questo basterebbe a evidenziare l’eccezionalità del momento. Diverso è il caso del rinvio di referendum abrogativi a causa dello scioglimento delle Camere, previsto dall’articolo 34 della legge n. 352 del 1970, avvenuto ad esempio nel 2009.

Viene introdotto il principio della laurea abilitante, ferma restando la condizione di svolgimento e di superamento (in una delle forme già previste) di un tirocinio con valutazione finale positiva. Rispetto alla disciplina vigente il mutamento è rilevante. Finora il suddetto tirocinio aveva durata di 3 mesi e terminava con un esame con 200 domande.

Previdenza dei professionisti sotto la lente dei giudici; mentre il diritto processuale è protagonista in ambito penale con numerose decisioni.