PRIMO PIANO
EDITORIALE
Il modello monogenitoriale cerca sempre una strada per prevalere: lo fa attraverso le decisioni della giurisprudenza e adesso anche sfruttando le regole imposte per l’emergenza da coronavirus. Marino Maglietta evidenzia l’irragionevolezza delle modalità di frequentazione dei figli di genitori separati ai tempi del Covid-19 e le criticità legate agli aspetti applicativi delle nuove misure.
GIURISPRUDENZA
Il primo piano della settimana fotografa quello che da una parte le norme e dall'altra la giurisprudenza hanno detto e chiarito in queste ultime settimane. Pubblichiamo le ordinanze e i decreti più significativi, le analisi dei nostri esperti, la guida dell'Uncc e una ricostruzione degli effetti pratici causati dal Dpcm 1° aprile 2020.
Nell'emergenza il tribunale di Bari - per non comprimere i diritti costituzionali - adotta una innovativa soluzione che mantiene il diritto di visita del figlio da parte del non collocatario attraverso l'ausilio di mezzi tecnologici
l l Governo ha introdotto misure di contenimento della diffusione del virus che hanno toccato tutti i settori della vita sociale, privata e pubblica. In quest’ultimo ambito, anche il sistema giudiziario si è dovuto adattare.
Il Tribunale di Bari con l'ordinanza 26 marzo 2020 dispone che fino al termine del 3 aprile 2020 appare necessario interrompere le visite paterne, è necessario disporre che, fino a tale data, il diritto di visita paterno sia esercitato attraverso lo strumento della videochiamata, o Skype.
La commissione famiglia dell'Unione Nazionale Camere Civili ha realizzato una sorta di vademecum utile per gestire le casistiche più ricorrenti: dalle frequentazioni genitori figli agli spostamenti della baby-sitter.
La guida dell'Uncc ha l'obiettivo di prevenire i contrasti , nel rispetto del minore, soggetto di diritto. Per saperne di più sull’Uncc: www.unionenazionalecamerecivili.it
Deve essere respinta la richiesta di sospensione cautelare dell'ordine di quarantena obbligatoria con sorveglianza sanitaria e isolamento presso la propria residenza avanzata da un bracciante agricolo che si era allontanato dalla propria abitazione per andare a lavorare nei campi, essendo l'eventuale, provato pregiudizio economico risarcibile. Così il decreto n.1553 del Consiglio di Stato a firma del presidente Frattini
Di fronte all’emergenza Covid 19 la giustizia amministrativa si trova in prima linea, al fine di dare una risposta alle prime richieste di tutela , derivanti dall’adozione e applicazione delle stringenti misure anti contagio.
I decreti dei Tar hanno dato risposte in merito a problemi legati a divieti, spostamenti e quarantena ai tempi del Covid-19.
Dpcm 1 aprile 2020: non si tratta di un testo innovativo, rispetto all'attuale quadro delle misure, avendo la finalità di "allungare" il segmento temporale che ospita le disposizioni di contenimento che sono estese dal 3 aprile al 13 aprile incluso. Per il testo del Dpcm: www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com
Quarantena per coronavirus, messa alla prova, peculato, reato continuato. Sono alcuni temi affrontati dai giudici in settimana.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
Ove i coniugi raggiungano in sede di negoziazione assistita una soluzione consensuale di separazione personale, e ll’accordo da essi concluso ricomprenda anche il trasferimento di uno o più diritti di proprietà su beni immobili, è necessaria ll’autenticazione del verbale di accordo da parte di un pubblico ufficiale autorizzato. Lo ha previsto la Cassazione con la sentenza 1202/2020.
L’articolo 5 del decreto legge 132/2014 è disposizione che riguarda tutti gli aspetti esecutivi, collegati al raggiungimento di un accordo a seguito della negoziazione assistita. Ha dunque portata generale e non limitata per materie, sebbene non venga ripetuta nel successivo articolo 6 anche nell’ambito della negoziazione in materia familiare.
PENALE
GIURISPRUDENZA
La sentenza delle sezioni Unite nell'affrontare la specifica questione della natura giuridica dell'aggravante agevolatrice dell'attività mafiosa prevista dall'articolo 416-bis.1 del codice penale (l'avere commesso il fatto al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose), e della conseguente comunicabilità al concorrente, offre lo spunto per una puntualizzazione dei presupposti giuridici dell'aggravante, anche nella forma alternativa dell'utilizzo del metodo mafioso.
La natura giuridica dell’aggravante agevolatrice dell’attività mafiosa ha natura soggettiva, inerendo al motivo a delinquere, ed è caratterizzata da dolo intenzionale, concernendo la direzione della volontà. L’aggravante esige pertanto che l’agente deliberi l’attività illecita nella convinzione di apportare un vantaggio alla compagine associativa.
RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA
Il condominio non è un consumatore ai sensi della direttiva 93/13 sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, ma uno Stato membro può decidere di applicare le regole a tutela dei consumatori anche al condominio. È la Corte di giustizia a stabilirlo con la sentenza depositata il 2 aprile nella causa C-329/19.
AMMINISTRATIVO
GIURISPRUDENZA
L'Adunanza Plenaria con la sentenza 6/2029 pronuncia sulla legittimazione a ricorrere delle associazioni fuori dai casi previsti dalla legge.
Il requisito di un’espressa previsione legislativa determinerebbe una riduzione delle tutele degli interessi collettivi, con una lesione di valori costituzionalmente garantiti come la libertà di associazione, la tutela delle formazioni sociali quali espressione della personalità dei singoli, la tutela giurisdizionale e il principio di sussidiarietà.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
Il condominio non è un consumatore ai sensi della direttiva 93/13 sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, ma uno Stato membro può decidere di applicare le regole a tutela dei consumatori anche al condominio. È la Corte di giustizia a stabilirlo con la sentenza depositata il 2 aprile nella causa C-329/19. Per il testo della sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo: www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com