PRIMO PIANO
EDITORIALE
L'obiettivo del decreto semplificazioni è rilanciare gli investimenti pubblici e privati e le attività economiche nella fase post Covid-19. Per Marcello Clarich il provvedimento incide in modo chirurgico su una molteplicità di procedimenti e materie introducendo innovazioni volte a sburocratizzare le attività, ma risente di inevitabili compromessi ed è probabile che in sede parlamentare sarà oggetto di emendamenti. L'augurio è che venga inserita una delega legislativa per avviare riforme più strutturali che investano la selezione e gli incentivi per il personale, gli assetti organizzativi, il riordino delle funzioni.
LEGISLAZIONE
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 178 del 16 luglio – Supplemento ordinario n. 24 ha preso finalmente vita l'atteso Dl Semplificazioni (Decreto legge n. 76/2020 "Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale"), che rappresenta un punto di riferimento normativo fondamentale per la ripresa del nostro Paese e che si pone l'obiettivo di fronteggiare le ricadute economiche negative dovute alle misure di contenimento e alle restrizioni adottate per contenere l'emergenza sanitaria del Covid-19.
La mappa contiene un'ampia selezione degli articoli del Dl Semplificazioni di maggior interesse per gli operatori giuridici.
L'articolo 23 del decreto legge 16 luglio 2020 n. 76, recante "misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale", modifica incisivamente l'articolo 323 del Cp, con la finalità di rendere definita in modo più compiuto la condotta rilevante ai fini della configurabilità del reato, così da restringere gli spazi di operatività della fattispecie incriminatrice.
GIURISPRUDENZA
Consulta in primo piano con ben due pronunce: la prima è la importante decisione (sentenza n. 152) secondo cui l'aumento della pensione di inabilità per gli invalidi civili totali deve scattare al compimento dei 18 anni e non dei 60; la seconda(sentenza n. 156) per la quale l'articolo 131-bis del codice penane è illegittimo «nella parte in cui non consente l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ai reati per i quali non è previsto un minimo edittale di pena detentiva».
CIVILE
GIURISPRUDENZA
La richiesta di collocare dei ripetitori per il servizio di telefonia mobile, da effettuarsi sul lastrico solare, fa sorgere una serie di questioni , in ambito condominiale, che sono state affrontate dalle sezioni Unite della Cassazione nella sentenza n. 8435/2020.
L’utilizzo di tecnologie sempre più moderne e complesse richiede l’installazione di impianti idonei a consentirne il funzionamento e ciò comporta che sulle coperture dei nostri edifici, sempre più spesso, si verifichi la necessità di impiantare apparati idonei allo scopo. La giurisprudenza e in particolare le sezioni unite con la sentenza 8435/2020 affrontano questi temi.
PENALE
GIURISPRUDENZA
È costituzionalmente illegittimo l’articolo 30- ter , comma 7, della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui prevede, mediante rinvio al precedente articolo 30- bis , che il provvedimento relativo ai permessi premio è soggetto a reclamo al Tribunale di sorveglianza entro ventiquattro ore dalla sua comunicazione, anziché prevedere a tal fine il termine di quindici giorni. Lo stabilisce la sentenza 113/2020 della Corte costituzionale.
La declaratoria di incostituzionalità (sentenza Consulta 113/2020) che coinvolge la disciplina del procedimento di reclamo in materia di permesso premio risolve (ancora una volta - occorre purtroppo notare - per via giurisprudenziale, surrogatoria dell’inerzia del Legislatore), un aspetto critico che incide(va) in termini molto pesanti sull’effettività del diritto di impugnazione delle parti (pubblico ministero e detenuto) avverso il decreto del magistrato di sorveglianza in materia di permessi premio.
AMMINISTRATIVO
Per la Corte costituzionale, sentenza 100/2020, è legittimo l'obbligo di motivazione dell'affidamento in house in capo alle stazioni appaltanti.
Sotto la lente il dibattito giurisprudenziale sulla natura eccezionale o generale dell'affidamento in house, sue caratteristiche, diversità e regole da seguire
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
La direttiva 2014/24/Ue sugli appalti pubblici esclude la possibilità per gli Stati membri di non ammettere alle procedure di aggiudicazione di un appalto pubblico di servizi di ingegneria e di architettura gli enti senza scopo di lucro che, in base al diritto interno, possano offrire servizi oggetto della procedura di appalto. Lo ha stabilito la Corte di giustizia 11 giugno 2020, causa C-219/19. Per il testo della sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo: www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com