PRIMO PIANO
EDITORIALE
Il periodo dell'emergenza Covid-19 ha prodotto un ampio dibattito sullo smart working che ha visto da una parte una sorta di euforia sull'uso di questo strumento, e da un'altra un atteggiamento di assoluto rifiuto. Per Francesco Ciampi, la verità sta come sempre nel mezzo, con luci e ombre. L'unica certezza è che non si tornerà più all'epoca pre-Covid quindi, oltre all'emergenza, va affrontato il nodo delle nuove regole e di una regolamentazione dell'istituto.
LEGISLAZIONE
Nella “ Gazzetta Ufficiale ” n. 228 del 14 settembre - Supplemento ordinario n. 33 è stata pubblicata la legge 120/2020, recante la conversione in legge, con modificazioni, del Dl 76/2020, il cosiddetto “Dl Semplificazioni”, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale. Pubblichiamo la quarta puntata dello stralcio del testo definitivo della legge.
Le norme modificate e introdotte in sede di conversione del Dl 76/2020 sono molte e incidono significativamente sulla disciplina degli appalti pubblici , sulla legge sul procedimento amministrativo e, in particolar modo, sul Codice della Strada.
La norma che apre l’intero articolato del decreto Semplificazioni è quella dedicata all’accelerazione delle procedure per gli appalti sotto soglia nel periodo emergenziale , a conferma dell’importanza che l’Esecutivo (in sede di decreto originario) e il Parlamento (in sede di conversione) attribuiscono al settore.
Un ulteriore ambito di intervento del decreto legge n. 76 del 2020 ha interessato le fasi successive alla procedura di affidamento , al fine di accelerare e agevolare la fase di conclusione del contratto e di esecuzione dello stesso.
Le modifiche apportate alla sempre più complessa normativa sulla contrattualistica pubblica, con buona pace delle auspicate semplificazioni , non si ferma alle previsioni transitorie e derogatorie di cui ai primi articoli del decreto legge.
Per «realizzare un'accelerazione degli investimenti e delle infrastrutture […] senza pregiudizio per i presidi di legalità», il legislatore ha ritenuto cruciale un intervento sui controlli antimafia e sul contenzioso in materia di appalti pubblici (così il preambolo del Dl n. 76 del 2020).
Anche il decreto n. 76 non risparmia il testo unico dell'edilizia, dando vita a una ulteriore ampia interpolazione, priva di un disegno realmente organico. Lo stesso elenco di obiettivi che al comma 1 dell'articolo 10 del decreto legge (norma fondamentale dell'intervento) apre il coacervo di modifiche, rende evidente sia la complessità della materia, sia la disomogeneità dell'intervento.
Per le opere abusive scatta l'intervento del prefetto entro centottanta giorni se c'è inerzia da parte dei comuni e si prevede sempre in materia edilizia che gli interventi funzionali alla realizzazione dei piani volti alla ripresa dell' attività scolastica costituiscono presupposto per l'applicazione della procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara. Sono questi alcuni degli interventi previsti dagli articoli 10-bis e 11-bis del "Dl semplificazione"
Il decreto-legge n. 76 del 2020 (cosiddetto "Dl semplificazione"), convertito con modificazioni dalla legge n. 120 del 2020, all'articolo 12, ha innovato la disciplina generale del procedimento amministrativo.
Il decreto-legge n. 76 del 2020 (cosiddetto "Dl semplificazione"), convertito con modificazioni dalla legge n. 120 del 2020 ha previsto ulteriori semplificazioni in varie materie: autocertificazione, gratuito patrocinio, investitori esteri.
Nell’ambito dei provvedimenti volti a contrastare l’emergenza socio-economica conseguente all’epidemia da Covid-19, il Parlamento ha - da ultimo - convertito nella legge n. 120 il cosiddetto “decreto Semplificazioni” recante - fra le molteplici misure adottate per favorire la ripresa economica nazionale - due articoli direttamente incidenti su entrambe le funzioni assegnate alla Corte dei conti dagli articoli 100 e 103 della Costituzione .
«Limitare l’abuso d’ufficio alla sola violazione di regole di condotta previste per legge che non lascino margini di discrezionalità al pubblico agente». Sotto questo slogan politico-criminale l’articolo 323 del codice penale cambia definitivamente volto. È la quarta modifica in trent’anni: una nuova ipotesi di abolitio criminis parziale , perfezionatasi a partire, ormai, dal 17 luglio scorso , data di entrata in vigore del Dl n. 76/2020 (in «Guida al Diritto», 2020, n. 34-35, pagine 17 e seguenti), sul punto convertito senza modificazioni dalla legge n. 120/2020.
Il titolo III del Dl n.76 del 16 luglio 2020 (d'ora in avanti "Decreto Semplificazioni"), contenente la disciplina delle "Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell'Amministrazione Digitale", oggi convertito dalla legge n.120 dell'11 settembre 2020, ha l'obiettivo dichiarato di creare un sistema di interazioni tra soggetti pubblici e privati più snello ed efficiente, che al contempo non affievolisca le garanzie di sicurezza e trasparenza.
La necessità di limitare al massimo i contatti interpersonali a causa dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, ha indotto il Legislatore - fino al 31 dicembre 2020 e salvo proroghe - dapprima alla drastica misura di "chiusura degli uffici" con la previsione del lavoro agile come «modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative», con l'eccezione di quelle attività ritenute indifferibili (articolo 87 del Dl 18/2020), misura poi ridimensionata al 50 per cento dei dipendenti, nell'esigenza di garantire la massima efficienza dei servizi nei confronti dei cittadini.
Con disposizione innovativa, l’articolo 32 del Dl 76 introduce nel Cad l’articolo 13- bis , rubricato «Codice di condotta tecnologica ed esperti». Il complesso meccanismo di ammodernamento digitale della Pa, impone regole comportamentali, sia di natura tecnica, che etica.
La piattaforma digitale nazionale dati, già prevista dal legislatore del 2017 (Dlgs n. 217), con l'introduzione dell'articolo 50-ter nel Cda, ed estesa dal Dl 34/2020 ai gestori di servizi pubblici, ivi comprese le società quotate in relazione ai servizi di pubblico interesse, e società a controllo pubblico, viene oggi ridisegnata dall'articolo 34 del Dl n. 76.
L'articolato testo normativo (legge 120/2020) interviene anche in alcuni specifici temi del diritto societario, non si limita a una mera "semplificazione", prevedendo in alcuni casi una disciplina transitoria (come nel caso dell'articolo 44 concernente gli aumenti di capitale), in altri casi introducendo significative innovazioni alla disciplina preesistente accanto alla semplificazione di procedure già in essere (come nel caso dell'articolo 40 relativo alla cancellazione dal Registro delle Imprese).
Il Dl n°76 convertito dalla legge 120/2020 è intervenuto in uno dei settori più delicati del diritto societario, in un quadro chiaramente influenzato dalla situazione emergenziale dovuta alla pandemia, con una disposizione, l'articolo 44, rubricato "Misure a favore degli aumenti di capitali" , al dichiarato obiettivo (evidenziato nella Relazione accompagnatoria) di "favorire la spedita deliberazione ed esecuzione di operazioni di aumento di capitale".
L'articolo 44 bis del decreto in commento, introdotto in sede di conversione al Senato, ha eliminato la soglia quantitativa relativa al fatturato, conservando quale unico criterio di identificazione delle Pmi quotate il valore della capitalizzazione di mercato che deve continuare a essere inferiore a 500 milioni di euro onde poter essere iscritta e permanere nel relativo elenco elaborato e pubblicato dalla Consob sulla base delle informazioni a essa disponibili, eliminato l'onere amministrativo per le società emittenti di fornirle.
La conversione in legge del decreto Semplificazioni dopo un tour de force che ha visto le commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato approvare ben 200 emendamenti, non contiene solamente norme volte a semplificare ( nomen omen ) la burocrazia e l’ordinamento legislativo del nostro Paese. Tra le varie novità che il decreto introdurrà, infatti, troviamo anche una sostanziale riscrittura del codice della strada. La mini riforma riguarda diversi aspetti: come gli autovelox in città, implementazioni di percorsi e misure per una “mobilità dolce”, provvedimenti per i frontalieri.
Le diverse previsioni che il decreto 76, come convertito in sede parlamentare, detta in materia ambientale, hanno un duplice obiettivo: semplificare e accelerarezione e anche rispondere ad alcune procedure di infrazione.
GIURISPRUDENZA
Spoil system non ammesso per le società quotate controllate dai Comuni; voluntary disclosure, sequestro liquidità se i dati sono falsi : sono questi i temi oggetto di attenzione delle diverse Corti