PRIMO PIANO
EDITORIALE
La partecipazione al mantenimento del figlio maggiorenne dei genitori separati è tema sempre attuale, affrontato in varie occasioni dalla Cassazione in un succedersi di smentite e controsmentite. Per ultimo la sentenza n. 4219 del 17 febbraio 2021, in attesa però dell'ultima parola delle Sezioni Unite. A complicare il tutto, esistono anche difficoltà interpretative nell'applicazione delle norme, ma per Marino Maglietta ciò è dovuto a una resistenza al rinnovamento: l'effettivo affidamento condiviso.
LEGISLAZIONE
Il cambio di Governo sembrerebbe avviare una nuova stagione anche in materia di giustizia, e di giustizia penale in particolare, in linea con i più recenti orientamenti europei e sovranazionali. Il primo riferimento va alla direttiva n. 343 del 2016 con la quale sono delineati i canoni che devono assicurare la presunzione di innocenza e il diritto dell'imputato di presenziare al processo nei procedimenti penali.
GIURISPRUDENZA
Molto ampia la selezione di diritto civile in questo numero della rassegna. A farla da padrone sono le sezioni Unite, protagoniste con più interventi in diversi settori. Poi la Consulta con la sentenza n. 68, il Tar e la Cedu.
CIVILE
GIURISPRUDENZA
L’azione di risarcimento danni proposta dal consumatore per violazione del diritto di scelta effettiva tra prodotti potenzialmente concorrenti, derivante da una intesa restrittiva della libertà di concorrenza, implica l’accertamento della nullità dell’intesa stessa ai sensi dell’articolo 33 della legge n. 287 del 1990. Lo ha stabilito la Cassazione con la ordinanza 6523/2021.
I Giudici di Piazza Cavour hanno affermato il principio in base al quale in caso di proposizione di una "domanda" finalizzata all'accertamento e alla dichiarazione di nullità della fideiussione riproducente lo schema contrattuale predisposto dall'Abi e censurato dalla Banca d'Italia con il noto provvedimento n. 55 del 2 maggio 2005 la relativa cognizione è rimessa alla competenza esclusiva della sezione specializzata in materia di impresa.
Deve ritenersi nulla la sentenza dichiarativa di fallimento proposta, ex articolo 147, comma 4, della legge Fallimentare, personalmente dal curatore non munito di difesa tecnica. Così la sentenza 5985/2021 della Cassazione.
Con l’ordinanza n. 5985/2021 la Cassazione si è pronunciata sulla questione della necessità, da parte del curatore fallimentare che intenda proporre l’istanza di fallimento in estensione nei confronti di altri soggetti ex articolo 147 della legge Fallimentare, di agire tramite il ministero di un difensore in quanto, diversamente, l’eventuale sentenza dichiarativa di fallimento è affetta da nullità insanabile.
Non è ammissibile, dopo la fecondazione dell'ovulo, la revoca del consenso alla procreazione assistita. Così l'ordinanza 3566/2020 del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Nel procedimento che riguarda embrioni, la partecipazione del pubblico ministero non è imposta perché non si controverte in materia di stato delle persone atteso che gli embrioni non sono persone giuridiche. Lo ha detto il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con l'ordinanza del 27 gennaio 2021.
Nella prima ordinanza, i giudici campani sostengono che non è possibile ripensarci, perché il diritto a venire al mondo prevale sulle altre eventuali esigenze. L'altra (quella di gennaio 2021), pronunciata in fase di reclamo, nel confermare la decisione, affronta anche il tema della presenza nei procedimenti sugli embrioni del Pm, non necessaria perché non si controverte in materia di stato delle persone.
PENALE
GIURISPRUDENZA
Gli ultrasettantenni condannati a una pena detentiva potranno essere ammessi alla detenzione domiciliare anche se dichiarati recidivi. Con la sentenza n. 56 della Consulta cade dunque la preclusione assoluta stabilita nei loro confronti dall'ordinamento penitenziario.
La Corte costituzionale, con la sentenza n.56/2021 interviene sulla disciplina della detenzione domiciliare per ultrasettantenni (art.47-ter, comma 01, legge 26 luglio 1975, n.354) dichiarando l'incostituzionalità della preclusione, introdotta dalla l. n. 251/2005, che vietava la concessione del beneficio ai condannati che fossero mai stati condannati con l'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 99 del codice penale, così consentendo la riespansione della valutazione discrezionale della magistratura di sorveglianza sulla concreta valutazione dei presupposti di concessione della misura domiciliare.
AMMINISTRATIVO
Le modalità di trasmissione telematiche, tramite indicazione all'interno del messaggio PEC di un link di accesso a una cartella dropbox contenente la domanda e i documenti, non possono ritenersi giuridicamente equivalente alla diretta allegazione alla PEC dei singoli documenti informatici, in specie laddove l'allegazione sia richiesta dalla lex specialis. Così si è espresso il Tar Lazio con la sentenza 3836/2021.
Il caso deciso dalla sentenza del Tribunale amministrativo più famoso d'Italia è emblematico: una procedura di evidenza pubblica per l'assegnazione di contributi a enti interessati, risulta accompagnata da regole di presentazione delle domande telematiche che finiscono, dinanzi alla complessità tecnica e alle conseguenti difficoltà, per ingenerare errori e contenzioso.
COMUNITARIO E INTERNAZIONALE
Nel momento in cui in tutto il mondo le autorità nazionali si trovano ad affrontare la somministrazione dei vaccini per combattere la pandemia da Covid-19, arriva dalla Corte europea dei diritti dell'uomo un'importante sentenza (che non riguarda, però, la pandemia in corso) sulla previsione di obblighi di vaccinazione per i bambini decisa dalle autorità nazionali ( per il testo della sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo: ntplusdiritto.ilsole24ore.com).