Il processo civile serve per tutelare la dignità dei cittadini, per garantire l'equità dei rapporti sociali e per coniugare, alla luce dei principi di correttezza e buona fede, il rispetto della legalità con le esigenze della solidarietà. Lo dice Antonio de Notaristefani di Vastogirardi. E sulle eventuali diseguaglianze e sul rallentamento dei tempi della macchina della giustizia il presidente dell'Uncc analizza le parti dell'emendamento predisposto dal Governo che proprio non lo convincono.

Convertito il Dl 30/2021 nella legge 61/2021 contenente misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena (le parti evidenziate in nero sono quelle modificate dalla legge di conversione 6 maggio 2021 n. 61).

La legge 61/2021, di conversione del decreto legge 30/2021 («Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del Covid-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena») introduce, nel quadro ormai vasto e frammentario della legislazione emergenziale, delle importanti novità , di interesse per gli operatori giuridici, in tema penitenziario e soprattutto giuslavoristico .

Il decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 2021, n. 54 (“Dpr 54/2021”) è l’ultimo degli atti adottati in forza del decreto legge 21 settembre 2019 n. 105 recante disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica (“Dl 105/2019”), convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019 n. 133.

Dalla seconda dose rimandata per i furbetti del vaccino al lockdown non equiparabile agli arresti domiciliari, dalla responsabilità medica con incremento del 40 per cento per le Ctu collegiali al compenso per l'avvocato d'ufficio momentaneamente sostituito. Sono alcuni dei temi affrontati dai giudici in settimana.

La sentenza n. 10242/21 delle sezioni Unite costituisce l’ennesimo intervento del giudice di legittimità sull’annosa questione dell’individuazione della natura definitiva o non definitiva della sentenza, argomento, com’è noto, assai rilevante ai fini dell’impugnazione .

L’anomalia sulla quale si sono dovuti pronunciare i supremi giudici ha riguardato un caso in cui il giudice di merito , decidendo su una delle domande cumulativamente proposte, ha emesso una sentenza, qualificata come non definitiva, ma al tempo stesso ha proceduto alla liquidazione delle spese di lite.

Trascrivibile l'atto di nascita estero del figlio adottato da coppia gay. Così le sezioni Unite con la sentenza 9006/2021 ( per il testo della sentenza della Corte di cassazione: ntplusdiritto.ilsole24ore.com).

Il deposito dell’ordinanza della Consulta sull’ergastolo ostativo a distanza di pochi giorni dalla commemorazione della strage di Capaci segna una sorta di involontario contrappasso della storia e lascia ben comprendere come tre decenni circa da quell’evento impongano una più complessiva rivisitazione dell’apparato normativo che lo Stato si è dato, in quei terribili anni, per contrastare le mafie .

L'ordinanza n. 97/2021 deve essere scrutinata alla luce di questa considerazione essenziale: la collaborazione di giustizia, da sempre, è stata considerata nel nostro ordinamento una sorta di male necessario o di male minore per fronteggiare fenomeni criminali complessi

La discrezionalità tecnica esercitata dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali è il tema affrontato dalla Cga con la sentenza 406/2021.

Con la sentenza in esame la sezione siciliana del Consiglio di Stato formula una serie di precisazioni in materia, che vengono a confermare un'interpretazione coerente al ruolo primario rivestito dal patrimonio culturale, nell'ambito dell'ordinamento nazionale, nonché delle competenze peculiari facenti capo agli organi chiamati ad esercitare la tutela di tale patrimonio.

Non incide sul rispetto del diritto alla vita sotto il volet procedurale la circostanza che il giudizio si concluda escludendo la responsabilità degli imputati. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo con la sentenza depositata l'11 maggio nel ricorso n. 44166/15 con la quale Strasburgo ha accertato che non è stata violata la Convenzione e ha così "assolto" l'Italia ( per il testo della sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo: ntplusdiritto.ilsole24ore.com).