Che "risposte" ha dato il congresso forense riunito a Lecce dal 6 all'8 ottobre? Un segnale di unità della professione, più forte del solito, c'è stato. La consapevolezza dei grandi cambiamenti in atto nel mondo, nel Paese, nella giustizia e nella professione è molto cresciuta. Ma è lecito invece dubitare che dal Salento arrivi una piena disponibilità alla collaborazione, almeno nel senso auspicato dal Quirinale. Angelo Ciancarella traccia un bilancio di quello che l'assise pugliese ha espresso e chiede infine alle istituzioni forensi e all'assemblea congressuale, se la dignità della professione è più tutelata dall'obiettivo dell'avvocato in Costituzione o dalla realizzazione di un grande e concreto progetto "materiale" al servizio della giustizia.

La legge di delegazione europea per l'anno 2021 consta di 21 articoli, i quali recano disposizioni di delega riguardanti il recepimento di 14 direttive europee inserite nell'allegato A al medesimo testo. L'articolato contiene anche principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa a 4 direttive, nonché per l'adeguamento della normativa nazionale a 22 regolamenti europei e il recepimento di una raccomandazione

Più nello specifico normativo, l'articolo 1 reca la delega generale al Governo per l'adozione dei decreti legislativi finalizzati all'attuazione degli atti normativi dell'Unione europea indicati nell'articolato, nonché per l'attuazione delle direttive elencate nell'allegato A che richiedono l'introduzione di normative organiche e complesse. Per quanto attiene ai termini, alle procedure, ai princìpi e ai criteri direttivi della delega, viene fatto rinvio, come di consueto, agli articoli 31 e 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.

La legge di delegazione europea è, unitamente alla legge europea, uno dei due strumenti di adeguamento all’ordinamento dell’UE introdotti dalla legge n. 234/2012, che ha attuato una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Ue.

Restyling delle trasformazioni, fusioni e scissioni societarie transfrontaliere. Modernizzazione della protezione dei consumatori e novità in materia di cooperazione giudiziaria penale, con modifiche rilevanti in materia di confisca e del riconoscimento dei provvedimenti nello spazio Ue e spazio alla protezione dei whistleblower. Sono questi alcuni dei principali campi in cui la legge di delegazione europea 2021, in vigore dal 10 settembre, interviene anche per colmare i consueti rallentamenti nell'attuazione nell'ordinamento italiano del diritto Ue.

La "legge di delegazione europea" è regolata, nei tempi e contenuti, dall'articolo 30 della legge n. 234 del 2012 e la normativa introdotta lo scorso 4 agosto ne costituisce una attuazione per l'anno 2021. Tale ultimo saggio di legificazione introduce, in particolare, interventi nel settore delle società e dei consumatori, con gli articoli 3, 4 e 5 che contengono "principi e criteri direttivi" per le future legislazioni di recepimento di direttive europee. Si tratta, dunque, di norme di delega e non di diretta attuazione: spetterà, pertanto, all'Esecutivo il compito di disegnare la normazione di diritto interno.

La legge 127 del 2022 introduce un pacchetto di disposizioni volte al rafforzamento e alla migliore efficienza di alcuni dei principali strumenti di investigazione europea. Man mano che la cooperazione tra gli Stati, sul versante della punizione dei reati e dello scambio di atti e informazioni, tende a una sorta di inevitabile saturazione normativa prende vigore la convinzione che occorra assegnare direttamente agli organismi investigativi dell'Unione poteri e competenze proprie, ovvero capaci di conseguire risultati a prescindere dalla cooperazione dei singoli Stati e con una sorta di autosufficienza sovranazionale.

La delega per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2018/1805, relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca è contenuta nell'articolo 12.

Violazioni del diritto unionale e diffusione di contenuti terroristici online sono i temi affrontati negli articoli 13 e 15 della legge di delegazione europea.

Autovelox gestito da privati. Non sono deducibili gli Interessi di mora per ritardi nei versamenti. La perdita di chance va considerata ai fini dell'indennizzo per equa riparazione. Annullata dal Tar Lazio la multa Antitrust di oltre 100 milioni ad Apple e Amazon. Ingiunzioni Ue, ok all'interruzione dei termini a causa della pandemia. Questi alcuni temi trattati in settimana.

Le sezioni Unite hanno affermato che nei procedimenti pluripartecipati - nei quali, cioè, più soggetti, condividono l'esercizio del potere espropriativo - legittimato passivo del giudizio di opposizione alla stima è unicamente l'autorità espropriante, senza che sia necessario integrare il contraddittorio nei confronti del beneficiario dell'espropriazione.

Le sezioni Unite , con l’ordinanza in rassegna, in accoglimento del ricorso, hanno cassato la pronuncia del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e rimandato allo stesso la causa.

Le misure adottate dagli Stati membri per fronteggiare la pandemia da Covid-19, necessarie nel settore della giustizia, non sono in contrasto con il diritto Ue se rispettano il principio di equivalenza e di effettività. Lo ha chiarito la Corte di giustizia dell'Unione europea con la sentenza depositata il 15 settembre 2022 nella causa C-18/21