CIVILE
LA QUESTIONE Dopo la nuova formulazione dell'articolo 19 SL ad esito del referendum del 1995, il legislatore ha individuato il sindacato rappresentativo in azienda - ai fini di ottenere la tutela rafforzata - nelle associazioni sindacali che abbiano stipulato un contratto collettivo applicato nell'unità produttiva.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Il fatto di aver negoziato la stipulazione del contratto collettivo di diritto italiano solo con alcuni sindacati e non con altri non costituisce di per sé un comportamento antisindacale, bensì rappresenta un'espressione del principio di libertà imprenditoriale specificatamente tutelato a livello sovranazionale oltre che, per quanto riguarda il nostro ordinamento, dall'art. 41 Cost.
LA QUESTIONE ll mancato esperimento della procedura di negoziazione assistita non rende improcedibile l'azione sollevata dal legale nei confronti della propria assistita per il pagamento del compenso, configurandosi il rapporto tra le parti come rapporto tra professionista e consumatore.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Il Giudice di primo grado nella sentenza quivi indicata si è trovato a decidere, stante la domanda proposta dal professionista per il pagamento di oneri professionali, in merito a: a) improcedibilità della domanda per assenza di parere di congruità (relativamente alla corretta quantificazione dei compensi professionali); b) improcedibilità della domanda per mancato esperimento della procedura di negoziazione assistita ex art. 3. Co. 1 L. 162/2014; c) legittimazione passiva della convenuta.
LA QUESTIONE I giudici hanno accertato la condotta gravemente lesiva dei doveri di buona fede e correttezza nel rapporto di lavoro, posta in essere dalla società datrice nei confronti della propria dipendente attraverso un "trabocchetto" organizzato ai suoi danni, per giunta mediante l'aiuto di una terza persona.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Nel caso in esame ha assunto rilievo, tra gli altri profili, il concetto di buona fede, che ha una natura multiforme e che assume diverse connotazioni a seconda del contesto nel quale è inserita: nel particolare campo giuslavorista essa tende a dare equilibrio ad un rapporto impari, quale è quello tra parte datrice e lavoratore.
PENALE
LA QUESTIONE E' esclusa la configurabilità del reato di interruzione di pubblico servizio con riguardo alle segnalazioni su whatsapp dei controlli sulle strade da parte delle forze di polizia, poiché non in grado di pregiudicare la regolarità di funzionamento del servizio nel suo complesso.
L'ANALISI DELLA DECISIONE La condivisione di informazioni sull’attività degli operatori di polizia ha quale possibile conseguenza quella di indurre i ricettori della comunicazione a modificare il loro comportamento di guida ovvero a prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole del Codice della Strada, ma in alcun modo ha la capacità di ledere il bene giuridico tutelato dalla norma compromettendo il dinamismo operativo del servizio pubblico.
AMMINISTRATIVO
LA QUESTIONE L'art. 5, comma 2 del decreto 33/2013, così come modificato nel 2016, attribuisce ai cittadini la possibilità di accedere a dati e documenti (detenuti dalle Amministrazioni) "ulteriori" rispetto a quelli oggetto di pubblicazione, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati individuati all'art. 5 bis del decreto.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Il nuovo accesso civico, introdotto nell’ordinamento ad opera dell’art. 6 del d.lgs. 25 maggio 2016 n. 97, che ha novellato l’art. 5 del decreto trasparenza (d.lgs. 33/2013), attiene […] alla possibilità di consentire una conoscenza di documenti relativi allo svolgimento dell’azione amministrativa a prescindere da uno specifico interesse diverso da quello alla verifica del buon andamento dell’azione amministrativa e si affianca, senza sovrapposizioni, alle forme di pubblicazione on line imposte dal legislatore nel 2013 e allo stesso accesso agli atti amministrativi disciplinato nel 1990.
LA QUESTIONE In tema di ammissione ai benefici inerenti la qualifica "IAFR" (Impianto alimentato da fonti rinnovabili) il meccanismo di conversione della decadenza dagli incentivi in decurtazione dei medesimi è stato introdotto dal legislatore al dichiarato fine di salvaguardare la produzione di energia da fonti rinnovabili.
L'ANALISI DELLA DECISIONE Con la sentenza del Consiglio di Stato oggetto di commento può affermarsi che il G.S.E. è comunque tenuto ad esaminare nel merito le domande di conversione dei provvedimenti di decadenza in provvedimenti di riduzione della tariffa e che, per converso, sussiste un diritto dei titolari degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ad ottenere una simile decisione.