CIVILE

La tutela del diritto all'immagine della persona giuridica attraverso lo strumento risarcitorio

LA SENTENZA Diritto all'immagine di una persona giuridica - Danno non patrimoniale - Allegazione e prova da parte del richiedente - Proprie prestazioni professionali - Gravità della lesione patita . Ai fini del risarcimento del danno all'immagine di una persona giuridica attraverso lo strumento risarcitorio, ai fini della concreta ristorabilità di tale danno - rientrante nella categoria del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c. e, pertanto, riconducibile alla tipologia del danno conseguenza - è necessaria una specifica allegazione e prova da parte del richiedente. Il soggetto datoriale, dunque, che assuma di aver subìto un danno all'immagine a seguito dell'inadempimento di un lavoratore alle proprie prestazioni professionali, deve, pertanto, allegare puntualmente gli elementi di fatto dai quali possano desumersi l'inadempimento realizzato dal dipendente, l'esistenza del pregiudizio subìto, l'entità dello stesso, la gravità della lesione patita, nonché la non futilità del danno derivatone in via eziologica.

Le persone giuridiche sono titolari di un diritto all'immagine?

L'ANALISI DELLA DECISIONE Pur essendo astrattamente tutelabile nel nostro ordinamento il diritto all'immagine di una persona giuridica attraverso lo strumento risarcitorio, si osserva tuttavia che, […], ai fini della concreta ristorabilità di tale danno - rientrante nella categoria del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c. e, pertanto, riconducibile alla tipologia del danno conseguenza - è necessaria una specifica allegazione e prova da parte del richiedente.

Il potere del datore di lavoro di trasferire i dipendenti va esercitato secondo buona fede e correttezza

L'ORDINANZA Datore di lavoro - Principi generali di correttezza e buona fede - Serie ragioni ostative al trasferimento - Finalità tipiche dell'impresa - Onere di provare la sussistenza di dette ragioni - Finalità tipiche dell'impresa - Destinazione del lavoratore. Il datore di lavoro, in applicazione dei principi generali di correttezza e buona fede (art. 1375 c. c.), qualora possa far fronte a dette ragioni avvalendosi di differenti soluzioni organizzative, per lui paritarie, è tenuto a preferire quella meno gravosa per il dipendente, soprattutto nel caso in cui questi deduca e dimostri la sussistenza di serie ragioni ostative al trasferimento. Dal principio secondo cui il controllo giurisdizionale delle comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive che legittimano il trasferimento del lavoratore deve essere diretto ad accertare che vi sia corrispondenza tra il provvedimento adottato dal datore di lavoro e le finalità tipiche dell'impresa, discende che tale accertamento non può essere limitato alla situazione esistente nella sede di provenienza, ma deve estendersi anche alla sede di destinazione del lavoratore, restando a carico del datore di lavoro l'onere di provare la sussistenza di dette ragioni.

PENALE

La posizione dell'amministratore di fatto nella bancarotta fraudolenta

LA SENTENZA Bancarotta fraudolenta - Posizione dell'amministratore di fatto - Disciplina sostanziale - Accertamento di elementi sintomatici di gestione o cogestione della società - Inserimento del soggetto nell'organico societario. In merito all'imputazione per il reato p. e p. dall'art. 216, c. 1, R.D. 267/1942, la posizione dell'amministratore di fatto, destinatario delle norme incriminatrici della bancarotta fraudolenta, va determinata con riferimento alle disposizioni civilistiche che, regolando l'attribuzione della qualifica di imprenditore e di amministratore di diritto, costituiscono la parte precettiva di norme che sono sanzionate dalla legge penale. La disciplina sostanziale si traduce dunque, in via processuale, nell'accertamento di elementi sintomatici di gestione o cogestione della società, risultanti dall'organico inserimento del soggetto, quale intraneus che svolge funzioni gerarchiche e direttive, in qualsiasi momento dell'iter di organizzazione, produzione e commercializzazione dei beni e servizi, rapporti di lavoro con i dipendenti, rapporti materiali e negoziali con i finanziatori, fornitori e clienti . .

L'esimente dell'incapacità economica è riconosciuta solo se ha carattere assoluto e se non sia ascrivibile a colpa

LA QUESTIONE La possibilità di invocare legittimamente lo stato d'incapacità economica è subordinata ad un doppio e concorrente limite di rilevanza: sotto un profilo oggettivo, non può ritenersi sufficiente la circostanza che l'obbligato versi in una situazione di difficoltà economica, dovendosi dimostrare la sussistenza di una vera e propria indigenza che non consenta di poter garantire i mezzi di sussistenza agli aventi diritto; sotto un profilo soggettivo, è necessario il carattere involontario ed incolpevole dell'indisponibilità economica.

Violazione degli obblighi di assistenza: la nozione penalistica dei mezzi di sussistenza

L'ANALISI DELLA DECISIONE In materia penale viene in rilievo solo ciò che è necessario per la sopravvivenza del familiare dell'obbligato nel momento storico in cui il fatto avviene. Dunque, la fattispecie incriminatrice è configurabile solo allorché risultino provati, da un lato, lo stato di bisogno dell'avente diritto alla somministrazione e, dall'altro, la concreta capacità economica dell'obbligato; ragione per la quale il concetto di mezzi di sussistenza va tenuto distinto da quello di mantenimento e di alimenti.

AMMINISTRATIVO

Violazione del codice di autoregolamentazione per i media e i minori

LA SENTENZA Telecomunicazioni - Trasmissioni televisioni - Tutela dei minori - Sanzioni amministrative - Contestazione - Irrogazione. Il codice di autoregolamentazione per i media e i minori, approvato il 29 novembre 2002, vieta la pubblicità delle bevande alcoliche esclusivamente all'interno dei programmi direttamente rivolti ai minori, ma vieta la pubblicità delle bevande super alcoliche in tutti i programmi trasmessi nella fascia oraria protetta compresa tra le 16:00 e le 19:00, indipendentemente dalla circostanza che tale pubblicità sia contenuta nell'ambito di programmi direttamente rivolti ai minori.

La tutela dei minori nel settore delle telecomunicazioni

L'ANALISI DELLA DECISIONE Il T.A.R. per il Lazio di Roma ha confermato la legittimità del provvedimento sanzionatorio emesso dall'Autorità garante per le comunicazioni nei confronti di una società fornitrice di servizi media audiovisivi in ambito locale, per aver trasmesso la pubblicità di un super alcolico nel corso di un programma andato in onda in fascia oraria protetta.

Equiparazione a titolo esecutivo per l'azione di ottemperanza del decreto di condanna ex art. 3, L. Pinto

LA SENTENZA Irragionevole durata del processo - Equo indennizzo - Ottemperanza - Decreto di condanna emesso ai sensi dell'art. 3 della legge n. 89 del 2001 - Natura. Il decreto di condanna emesso ai sensi dell'art. 3 della legge n. 89 del 2001 ha natura decisoria in materia di diritti soggettivi ed è, sotto tale profilo, equiparato al giudicato, con conseguente idoneità a fungere da titolo per l'azione di ottemperanza.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Appalti

    Armi

    Appello penale

    Agricoltura

    Ambiente e territorio

  2. c

    Circolazione stradale

    Contratto

    Concorsi ed esami

  3. e

    Edilizia e urbanistica

    Energia

    Espropriazioni

  4. f

    Fideiussione

  5. l

    Lavoro e formazione

  6. o

    Obbligazioni

  7. p

    Procedimento civile

    Previdenza e assistenza

    Procedimenti speciali

    Prova civile

    Procedimento penale

    Prova penale

    Procedimento amministrativo

    Pubblico impiego

  8. r

    Responsabilità e risarcimento

    Responsabilità patrimoniale

    Responsabilità professionale

    Reati fallimentari

    Reati contro la famiglia

    Reato

    Reati ambientali

    Reati contro il patrimonio

    Reati contro la persona

    Reati contro la pubblica amministrazione

  9. s

    Servitù

    Successioni e donazioni

    Stupefacenti

    Sanità e bioetica

  10. t

    Telecomunicazioni

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