L'intervento mirato e chirurgico su alcune norme del codice penale e del codice di rito è stato portato a termine con il disegno di legge, licenziato all'unanimità dal Cdm e ora all'esame del Parlamento. Fra le modifiche introdotte, le più note sono la cancellazione dell'abuso d'ufficio e il nuovo regime che regola, in modo più stringente, la pubblicazione del contenuto delle intercettazioni. Per l'avvocato Caterina Malavenda gli interventi drastici in entrambi i casi sono abbastanza inspiegabili visto che hanno inciso su norme che si sono dimostrate efficaci

Il Dl 69/2023 von le disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano

Nella tabella sottostante si riportano le novità di maggior interesse per gli operatori giuridici contenute nel decreto-l. n. 69/2023, con l'avvertenza che i testi potrebbero subire delle modificazioni nel corso dell'iter parlamentare, in sede di conversione del provvedimento normativo d'urgenza in legge

Il Governo prova a migliorare la situazione con il decreto-legge n. 69, per il quale è stato già avviato l'iter di conversione, contiene 27 articoli che provano a chiudere 8 procedure d'infrazione e 8 casi di pre-infrazione, nonché a perfezionare l'adeguamento ad alcune disposizioni di 9 regolamenti già in vigore e di 1 direttiva.

Dal trasporto pubblico svolto dagli Ncc, passando ai permessi premi, fino da arrivare alla materinità surrogata: sono questi le principali questi all'esame dei giudici

La Suprema corte (sentenza 9616/2023) è nuovamente intervenuta sulla clausola "claims made" per tentare ancora una volta di delineare i limiti della sua validità e soprattutto le conseguenze di una possibile declaratoria di nullità di una siffatta clausola.

Neppure dopo la decisione n. 9616/2023 qui commentata si può dire che sia terminato il lavoro per gli interpreti, per individuare correttamente i confini tra l'autonomia contrattuale delle parti ed i limiti previsti dal Legislatore, cercando soprattutto di rispettare la scopo pratico perseguito dalle parti tutelando anche i terzi danneggiati

Le sezioni Unite affrontano, a tutto tondo, la disciplina dell'appello avverso la sentenza di primo grado da parte degli uffici requirenti e, in particolare, i rapporti tra il potere di impugnazione attribuito al procuratore della Repubblica e quello, costruito come residuale dall'articolo 593 bis, comma 2, del Cpp, attribuito al procuratore generale presso la corte di appello

Altra questione che le sezioni Unite hanno affrontato è quella se il difetto di legittimazione all'impugnazione del procuratore generale consegua esclusivamente dalla presentazione dell'appello da parte del procuratore della Repubblica o anche dall'appello in ipotesi presentato dal rappresentante della pubblica accusa che ha formulato le conclusioni nell'udienza del giudizio di primo grado.

Nell'ambito del procedimento amministrativo finalizzato al rilascio dell'autorizzazione per la circolazione di un'opera di interesse culturale, quest'ultimo viene in rilievo come fatto mediato dalla valutazione della pubblica amministrazione. Così il Consiglio di Stato, sezione VI, 9 maggio 2023 n. 46

Nella sentenza in esame il Consiglio di Stato mette in rilievo come il peculiare potere esercitato nel settore dei beni culturali, connotato da discrezionalità tecnica, contribuisce a individuare i più stringenti limiti del sindacato amministrativo